Appalti al Miur, corruzione: arrestato Bianchi di Castelbianco
Corruzione negli appalti al Miur: arrestato Bianchi di Castelbianco. L’imprenditore avrebbe pagato un ex capo Dipartimento del ministero dell’Istruzione. Individuati bonifici e contanti oltre a spese personali di varia natura.
Il fatto
Cosa sarebbe accaduto? Mazzette in cambio di appalti dal valore di 23 milioni di euro. L’inchiesta sulla corruzione interna al ministero dell’Istruzione questa mattina ha portato gli inquirenti ad accusare tre persone di concorso in corruzione e rivelazione del segreto d’ufficio. Un imprenditore, Federico Bianchi di Castelbianco, editore dell’agenzia Dire e presidente della Società italiana di ortofonologia, è finito in carcere. Altri due indagati, Fabio Condoleo e Valentina Franco, sono invece agli arresti domiciliari. Secondo quanto ricostruito dagli uomini del Nucleo speciale di Polizia valutaria della Guardia di Finanza sarebbero diversi gli episodi corruttivi che ruotano intorno all’ex Capo dipartimento del ministero dell’Istruzione, Giovanna Boda, già finita al centro dell’indagine esplosa lo scorso aprile. Secondo le accuse alla Boda sarebbero state versati o promessi almeno 500 mila euro. Contanti, Bonifici, carte di credito prepagate, collaboratrici domestiche, macchine a noleggio, spese mediche, immobili e anche lezioni di musica.
Bianchi di Castelbianco
A versare il denaro, ritengono gli inquirenti, sarebbe stato l’imprenditore ed editore Federico Bianchi di Castelbianco. Che avrebbe ricevuto informazioni privilegiate in merito alle gare d’appalto e anche affidamenti diretti. In alcuni casi, sostiene l’accusa, avrebbe anche partecipato a riunioni istituzionali pur non avendone diritto. L’uomo, a ridosso delle perquisizioni, avrebbe affermato di non aver mai versato un euro alla dirigente. Ma secondo le Fiamme gialle, “l’amministratore di fatto e/o di diritto di tre società e di una fondazione, tutte con sede in Roma e operanti nel settore della comunicazione e della formazione”, nel periodo 2018-2021″, avrebbe “ricevuto affidamenti da parte di istituti scolastici per circa 23 milioni di euro, oggetto di ulteriori investigazioni”.
La finanza
La Finanza ha però individuato bonifici, operazioni in contanti e regalie che hanno convinto i magistrati a dare il via all’operazione che ha portato alla firma dell’ordinanza di custodia cautelare. L’inchiesta, condotta dal sostituto Procuratore Carlo Villani, è partita da una segnalazione per movimenti bancari sospetti. Secondo le indagini i diversi ministri che si sono succeduti al vertice del dicastero sarebbero stati all’oscuro di tutto.
I giornalisti dell’agenzia stampa Dire
“I giornalisti dell’agenzia stampa Dire, anche in rappresentanza delle aree tecniche e amministrative dell’azienda, appresa la notizia riguardante i provvedimenti odierni a carico dell’editore, sottolineano che il loro lavoro va avanti garantendo continuità professionale e quell’impegno che da sempre li contraddistingue nel raccontare i territori e le istituzioni. I provvedimenti annunciati oggi dalle autorità competenti, pur nella loro rilevanza, non intaccano e non intaccheranno la dedizione e la qualità del lavoro espresse quotidianamente e misurabili con costanza nei notiziari, sul sito web e sulle piattaforme social”, scrivono i giornalisti dell’agenzia in una nota.
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