Viaggio tra arte e storia
Gli alunni della classe I D in viaggio nell’Italia bizantina e longobarda alla scoperta dell’arte e della storia.
Gli alunni della classe 1 D hanno intrapreso un affascinante viaggio che li ha condotti alla scoperta di alcuni aspetti particolarmente interessanti dei popoli dei Bizantini e dei Longobardi.
Terminato il modulo didattico relativo agli eventi europei tra il II e il VI secolo d.C, i nostri giovani storici, insieme alle loro docenti Isabella Realmuto e Barbara Pedrazzi, hanno analizzato le vicende del popolo germanico dei Longobardi, capace di scendere in Italia e creare un vero e proprio regno, sebbene in coabitazione con i Bizantini.
Quando arrivarono in Italia, i Longobardi erano una popolazione ancora incolta, rozza, arretrata e le loro abilità artistiche erano piuttosto primitive. Però a poco a poco le cose cambiarono.
Un grande impulso, infatti, a questa trasformazione fu dato dalla regina Teodolinda che, per prima, spinse questo popolo verso un processo di conversione al cristianesimo.
Ad accompagnare, inoltre, questo passaggio verso la viltà provvide Rotari che, nel 643 d. C., promulgò il suo famoso editto con il quale per la prima volta nella loro storia le leggi furono messe per iscritto.
Negli stessi anni anche l’arte longobarda mostrò di aver raggiunto ragguardevoli livelli di ricchezza ed eleganza: ne sono un esempio la Croce di Agilulfo e l’Evangelario di Teodolinda e la Corona ferrea, usata per incoronare i re Longobardi
Accanto a questi pezzi unici, gli orafi Longobardi realizzarono anche molti oggetti di uso più comune, come orecchini, anelli, fibbie, oltre alle croci, che venivano cucite sulle vesti anche dei defunti.
Gli alunni della 1 D si sono calati nei panni di orafi Longobardi e utilizzando la tecnica dello sbalzo su foglio di rame, hanno dato vita ai loro gioielli su imitazione di quelli Longobardi e a diverse opere artistiche.
Per quanto riguarda, invece, il popolo dei Bizantini l’approfondimento è stato svolto sull’arte del mosaico.
Al termine della guerra greco-gotica Ravenna divenne capitale dei possedimenti bizantini in Italia, nonchè sede dell’esarca.
Da quel momento la città fu abbellita da splendidi edifici.
Le meravigliose basiliche, inserite dall’Unesco nella lista del Patrimonio dell’umanità, risalgono al periodo ostrogoto, ma furono modificate nel periodo bizantino, in particolare con l’aggiunta dei magnifici mosaici per i quali sono diventate famose.
La tecnica del mosaico è l’arte di accostare una all’altra, su una parete, piccole tessere colorate che, viste nell’insieme, formano raffigurazioni molto luminose e di grande impatto.
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