Cambiamenti 2.0: il ruolo degli insegnanti

ARTICOLO SCRITTO DA: ROBERTA FINAZZI E MARTA BRUSCO FORMATRICE SCUOLA OLTRE

CAMBIAMENTI 2.O: IL RUOLO DEGLI INSEGNANTI

Immagina di voler raccontare la società attuale ai tuoi antenati, cosa gli diresti?

Quali aggettivi daresti al mondo? Come descriveresti le persone che lo popolano?

Il cambiamento è un aspetto che contraddistingue e caratterizza la storia dell’uomo, non possiamo pensare alla vita senza inglobare il concetto di cambiamento, è sempre stato così centrale e oggi sembra che sia ancora più veloce e rapido. Ci basta accendere un personal computer o un cellulare per notare che è già disponibile un nuovo aggiornamento del sistema operativo, di un’applicazione appena scaricata o una nuova scoperta. Questi cambiamenti ovviamente non riguardano

Continua la lettura su: https://www.scuolaoltre.it/cambiamenti-2-0-il-ruolo-degli-insegnanti Autore del post: ScuolaOltre Didattica Fonte: https://scuolaoltre.it

Related Articles

Il primo giorno di scuola

ARTICOLO SCRITTO DA: ROBERTA FINAZZI, AUTRICE SCUOLA OLTREEro seduta sul mio balcone una sera di qualche mese fa e guardavo tra i diversi vasi che abitano il mio terrazzo, il vaso giallo comprato un paio di settimane prima, in cui avevo messo un bulbo regalatomi per il mio trentaquattresimo compleanno. Un dono molto apprezzato perché oltre alla presa in giro per il mio mancato pollice verde, ha un significato profondo, fatto di relazione, cura, attenzioni e tempo. Un augurio o una promessa di nascita, rinascita e bellezza.E voi penserete: “E quindi?”Quindi ho pensato che un bel messaggio da dare ai nostri studenti il primo giorno di scuola potrebbe essere legato un po’ a questi concetti.Mi sono immaginata di donare un piccolo vaso con della terra, consegnare loro un seme e un foglietto in cui più o meno dire queste parole: “Oggi inizia per te, per voi, per noi, un nuovo cammino, un nuovo anno scolastico in cui prenderci cura di noi stessi, del compagno e delle relazioni. Un anno in cui donarci ascolto, attenzioni e rispetto, un anno in cui crescere insieme. Ci saranno incomprensioni e litigi, ci saranno giorni no per me o per uno di voi, ci saranno pianti di tristezza o di rabbia, ci saranno risate divertite e strafalcioni detti, ci saranno giornate che sembreranno infinite e giornate coinvolgenti che sembreranno passare in un attimo. Ma vorrei che tra le mura di questa aula trovassimo sempre mani amiche tese verso di noi, sorrisi pronti ad accoglierci e sguardi attenti, non giudicanti. Questo vuole essere un primo giorno di scuola che possa aprirvi il cuore e non solo la mente, un primo giorno di scuola in cui guardarci e augurarci di sbocciare nel più bel fiore che siamo chiamati ad essere. Io dal canto mio mi impegnerò a trasmettervi conoscenza, darvi ascolto e rispetto. Voi in cosa volete impegnarvi? Tra poco metteremo questo piccolo seme nella terra e da adesso ognuno di noi se ne prenderà cura, come si prenderà cura di se stesso”.Queste parole le ho pensate per ragazzi della secondaria, ma adattiamo qualche parola, inseriamo dei disegni e il messaggio sarà forte e potente anche per i piccoli della primaria. Si potrebbe poi descrivere questo piccolo seme, magari facendolo disegnare nei primi anni della primaria e chiedendo di elaborare un testo per i più grandi. Prima di inserire il semino nella terra, si potrebbe condurre una riflessione su se stessi, sulle proprie caratteristiche attuali e su ciò che si vorrebbe per il cammino che si è appena intrapreso. Poi mettendo il seme nel piccolo vaso di terra, bisogna iniziare a prendersene cura. Il compagno è assente? Qualcun altro se ne occuperà. Ecco una delle prime regole ed ecco che introduciamo cosí per il primo giorno di scuola, il tema della collaborazione, dell’aiuto, della reciprocità e dell’altruismo.Partirei proprio da qui, invitando i miei studenti a riflettere sul significato di queste parole, sul trovare esempi in cui sono stati o hanno visto qualcuno mettere in atto atteggiamenti di collaborazione o di altruismo. Se è per noi un valore importante, possiamo realizzare una scritta e invitare i nostri studenti, giorno dopo giorno, ad attuare piccoli gesti che vadano nella stessa direzione.Con questa attività abbiamo l’occasione per parlare di vita, di introdurre, non tutte il primo giorno di scuola, quelle famose life skills e quei concetti e valori che spesso sentiamo mancare nelle aule e tra i muri della scuola. All’insegnante la libertà di lasciarsi ispirare da questo seme e quella che sarà la sua piantina. Potrebbe capitare che durante l’anno questa terra con questo semino possa donarci il modo di parlare di natura, il classicone, dal seme alla pianta, di cosa è composta la terra; di malattia, le foglie magari risultano macchiate; di crescita, misurare l’altezza del piccolo stelo un mese dopo l’altro; di morte, potrebbe capitare che qualcuna delle piccole pianticelle possa seccare o marcire; potrebbe nascere l’occasione per trovare soluzioni nel caso ci sia troppo caldo, troppa acqua o troppo poca acqua. Potrebbe offrirci l’occasione per fermarci dall’ordinaria lezione e chiedere “come stai oggi?” “di cosa hai bisogno?” “cosa vorresti?” Può regalarci l’occasione di riflettere sul rispetto e sull’attesa. È l’occasione per dare ai nostri alunni una piccola responsabilità da portare avanti tutto l’anno e vedere crescere le loro piccole piantine, loro stessi.Lo so che potrebbe sembrare complicato, qualcuno si potrebbe già scoraggiare, ma se ben strutturato e soprattutto se ben responsabilizzati gli studenti, potrebbe essere un meraviglioso modo di dialogare con i nostri uomini e donne in crescita.Solitamente si augura qualcosa agli studenti a fine anno e ancora più spesso a fine del ciclo scolastico o quando sappiamo di doverli lasciare per un cambio sede, un pensionamento o una maternità. Io, con questo articolo, vi chiedo di ribaltare questa tradizione, se cosí possiamo definirla, e iniziare con un augurio per voi e per loro, chiedervi che cosa vorreste insegnare loro, che vada al di là della didattica, e cosa vorreste per voi.Questa esperienza dà all’insegnante la grande opportunità di costruire le basi della sua piccola società, mi piace immaginare cosí ogni classe, una piccola società a misura di bambino, ognuno con le sue peculiarità e caratteristiche, dove ogni giorno ognuno è chiamato a portare un po’ di sé, a sbagliare e correggersi, ad aiutare, a osservare, a lavorare, a divertirsi, ad essere felice o a essere arrabbiato, triste, offeso, scoraggiato, tutto ciò che viviamo noi adulti, ridimensionato in a misura di bambino e ragazzo. Questa esperienza dà l’opportunità di chiedersi quali siano i valori importanti che si vogliono trasmettere tra le quattro mura della propria aula. Serve individuarne tre o quattro e lavorare ogni giorno, affinchè questi emergano da piccoli gesti. Serve fermarsi ogni giorno dalla didattica, bastano pochi minuti e avere un campo visivo più ampio, in cui guardare i nostri ragazzi, non sono come studenti di scuola, come studenti di vita.E vi assicuro, chiunque ripensando agli anni delle scuole tra 30 o 50 anni ricorderà questa esperienza. L’esperienza è apprendimento e l’apprendimento esperienziale dura una vita.

Aggettivi possessivi: Schede Didattiche per la Scuola Primaria

Gli aggettivi possessivi sono un elemento fondamentale della lingua italiana e rappresentano un aspetto importante nell’apprendimento dei bambini di scuola primaria. Essi permettono di esprimere il possesso o l’appartenenza di qualcosa a qualcuno, rendendo la comunicazione più chiara e precisa.
In questo articolo, ci concentreremo sull’importanza degli aggettivi possessivi per i bambini della scuola primaria e su come insegnarli in modo efficace e divertente.
Scopriremo insieme quali sono gli aggettivi possessivi, come si usano e quali attività didattiche possono aiutare i bambini ad apprenderli facilmente. Inoltre, forniremo alcuni suggerimenti utili per genitori ed educatori che desiderano supportare i più piccoli nel loro percorso di apprendimento.
Cosa sono gli aggettivi possessivi?
Gli aggettivi possessivi sono parole che indicano a chi appartiene qualcosa. In italiano, gli aggettivi possessivi sono: mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro. Essi concordano in genere e numero con il nome a cui si riferiscono e vanno sempre preceduti dall’articolo determinativo (il, lo, la, i, gli, le). Ecco alcuni esempi:

Il mio libro
La tua penna
I suoi amici
La nostra casa
I vostri giocattoli
Le loro scarpe

L’importanza degli aggettivi possessivi nella comunicazione
Gli aggettivi possessivi sono essenziali per esprimere il possesso e l’appartenenza in maniera chiara e precisa. Essi aiutano a evitare ambiguità e malintesi nella comunicazione, facilitando la comprensione tra le persone. Inoltre, l’uso corretto degli aggettivi possessivi dimostra una buona padronanza della lingua e una maggiore competenza comunicativa.
Come insegnare gli aggettivi possessivi ai bambini
Insegnare gli aggettivi possessivi ai bambini di scuola primaria può essere un’esperienza divertente e stimolante. Ecco alcune strategie didattiche che possono aiutare i più piccoli ad apprendere questi importanti concetti:

Racconti e storie: Utilizzare storie e racconti che includano aggettivi possessivi per farli emergere in modo naturale e coinvolgente. Dopo aver letto insieme la storia, si può chiedere ai bambini di individuare gli aggettivi possessivi presenti nel testo e discutere il loro significato.

Giochi e attività pratiche: Organizzare giochi e attività che richiedano l’uso degli aggettivi possessivi, come ad esempio il gioco dell’oggetto misterioso. I bambini dovranno indovinare a chi appartiene l’oggetto nascosto, utilizzando gli aggettivi possessivi corretti.

Cartelloni e schede illustrative: Creare cartelloni e schede illustrative che presentino gli aggettivi possessivi in modo chiaro e visivamente accattivante. Questi materiali didattici possono essere utilizzati come riferimento durante le lezioni e le attività, facilitando l’apprendimento e la memorizzazione.

Esercizi scritti e orali: Proponendo esercizi scritti e orali, i bambini avranno l’opportunità di mettere in pratica gli aggettivi possessivi appresi. Ad esempio, potrebbero scrivere frasi che descrivono i propri oggetti personali, utilizzando gli aggettivi possessivi corretti.

Canzoni e filastrocche: Insegnare canzoni e filastrocche che contengano aggettivi possessivi può essere un modo efficace e divertente per farli imparare ai bambini. La musica e il ritmo facilitano la memorizzazione e rendono l’apprendimento più piacevole.

Suggerimenti per genitori ed educatori
Per sostenere l’apprendimento degli aggettivi possessivi nei bambini di scuola primaria, genitori ed educatori possono seguire questi utili consigli:

Coinvolgere i bambini nella vita quotidiana: Utilizzare gli aggettivi possessivi nelle conversazioni quotidiane con i bambini, incoraggiandoli a farne uso a loro volta. Ad esempio, si può chiedere “Di chi è questa matita? È la tua o la mia?”.

Rinforzare l’apprendimento con materiali didattici: Fornire ai bambini materiali didattici che li aiutino a esercitarsi con gli aggettivi possessivi, come libri, giochi e schede illustrate.

Pazienza e incoraggiamento: Ricordare che l’apprendimento di nuovi concetti richiede tempo e pazienza. Elogiare i bambini per i loro progressi e incoraggiarli a continuare a esercitarsi e a migliorare.

Collaborare con gli insegnanti: Mantenere una comunicazione aperta con gli insegnanti dei propri figli per monitorare i progressi e ricevere suggerimenti su come supportare ulteriormente l’apprendimento a casa.

Attività extra per stimolare l’apprendimento degli aggettivi possessivi
Per rendere l’apprendimento degli aggettivi possessivi ancora più stimolante ed efficace, ecco alcune attività extra da sperimentare con i bambini di scuola primaria:

Teatro e drammatizzazione: Organizzare piccole rappresentazioni teatrali o drammatizzazioni in cui i bambini debbano utilizzare gli aggettivi possessivi per descrivere personaggi, oggetti e situazioni.

Creazione di un libro degli aggettivi possessivi: Insieme ai bambini, create un libro illustrato sugli aggettivi possessivi, in cui ogni pagina è dedicata a un aggettivo possessivo diverso. I bambini potranno disegnare e colorare le immagini, mentre i genitori o gli educatori scriveranno le frasi con gli aggettivi possessivi corrispondenti.

Giochi di società: Adattare giochi di società classici, come Memory o domino, per includere gli aggettivi possessivi. Questo renderà il gioco più educativo e stimolerà l’apprendimento in modo divertente e coinvolgente.

In conclusione, gli aggettivi possessivi sono un aspetto fondamentale della lingua italiana, e insegnarli ai bambini di scuola primaria in modo efficace e divertente è essenziale per sviluppare una solida base linguistica. Utilizzando strategie didattiche coinvolgenti, come racconti, giochi, cartelloni, esercizi e canzoni, genitori ed educatori possono facilitare l’apprendimento di questi importanti concetti. Inoltre, seguendo i suggerimenti forniti, sarà possibile supportare i bambini nel loro percorso di apprendimento, contribuendo a sviluppare una comunicazione chiara e precisa.

Potete scaricare e stampare gratuitamente le Schede Didattiche su “Aggettivi possessivi per la Scuola Primaria”, basta cliccare sul pulsante ‘Download‘:

Maestra di Sostegno – Scuola Primaria

Vuoi rimanere aggiornato sulle nuove tecnologie per la Didattica e ricevere suggerimenti per attività da fare in classe?

Sei un docente?

soloscuola.it la prima piattaforma
No Profit gestita dai

Volontari Per la Didattica
per il mondo della Scuola. 

 

Tutti i servizi sono gratuiti. 

Associazione di Volontariato Koinokalo Aps

Ente del Terzo Settore iscritta dal 2014
Tutte le attività sono finanziate con il 5X1000