Come imparare a gestire bene la rabbia dei bambini

Pubblicato il 9 Febbraio 2022 da • Ultima revisione: 3 Marzo 2022

Come gestire la rabbia dei bambini è la domanda che ogni genitore si pone, svariate volte al giorno.

Questi piccoli batuffoli dolcissimi iniziano già dalla più tenera età ad avere esplosioni di ira inaspettata e inspiegabile, che noi genitori non sappiamo come affrontare e decodificare ma che è importantissimo iniziare a gestire da subito nel modo corretto.

Spesso le persone poco assertive tendono a confondere il concetto di rabbia con quello di violenza e questo accade proprio quando non si riesce a imparare, sin dall’infanzia, il modo corretto di elaborare questa emozione naturale. Così si cresce senza saperla addomesticare e questo genera sempre l’incapacità di esprimerla nel modo corretto quando si cresce, con conseguenti eccessi di ira estremamente dannosi per sè e per il prossimo.

Quindi, insegnare sin dall’infanzia a riconoscere, elaborare ed esprimere la propria rabbia in modo sano è l’unico modo per crescere persone emotivamente competenti nella gestione corretta delle proprie emozioni.

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Indice dell’articolo

Come si gestisce la rabbia nei bambini?

Può sembrare superfluo precisarlo, ma per essere capaci di gestire la rabbia dei bambini è essenziale essere in prima persona competenti nel riconoscimento e nella gestione di questa emozione e, soprattutto, saperla riconoscere e identificare in tempo per disinnescarla utilmente.

Che cos’è la rabbia e da dove viene

La rabbia è un’emozione primaria che fa la sua comparsa sin dalla nascita. Da neonati la esprimiamo, al pari di ogni altra emozione, con il pianto. Man mano che la crescita prosegue, impariamo poi altri modi per manifestare questa sensazione di malessere che abbiamo dentro.

Solitamente, essa si manifesta in relazione al senso di frustrazione per un’aspettativa non soddisfatta: un divieto genitoriale, un evento molto atteso che invece non si verifica, la delusione di una promessa infranta.

In tutti questi casi, la rabbia è il prodotto di una sensazione di malessere interiore che deriva dal non aver ottenuto qualcosa che si desiderava molto o che era certo si sarebbe verificato.

Non dobbiamo confondere questo concetto con le dicerie: la rabbia non è un capriccio.

In altre occasioni, invece, la rabbia si manifesta come espressione di un malessere diverso, derivante dal senso di inadeguatezza che si prova in alcune circostanze: quando si sente di non saper fare qualcosa o quando si pensa di non saper affrontare una determinata situazione.

In tutti questi casi, la rabbia deriva dal disagio che non si sa come controllare o eliminare ed è per questo che l’attacco di rabbia può arrivare ad essere anche molto violento. Il senso di inadeguatezza genera paura, bambine e bambini non sanno cosa accade loro, non sanno come uscirne, non sanno come affrontare quella sensazione che provano.

Tutte queste emozioni negative mettono il corpo umano in uno stato generalizzato di allarme e sovra stimolazione che fa perdere totalmente il controllo.

La paura è uno dei motivi di rabbia più ricorrenti durante l’età infantile: perchè nella paura le bambine e i bambini stanno malissimo, non si sentono al sicuro e quindi esplodono in reazioni ingiustificate e incontrollabili. Le ricerche scientifiche, da questo punto di vista, sono molto chiare: durante le crisi di rabbia, la parte del cervello che si attiva è quella legata all’istinto ed alle emozioni, mentre quella che presiede al pensiero logico e razionale viene disattivata.

Il compito di ogni genitore è affrontare le crisi di rabbia insegnando a detonare questa emozione, comunicando e usando la propria razionalità.

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Consigli pratici per affrontare la rabbia dei bambini

Non esiste un Vangelo che spieghi come affrontare la rabbia ottenendo solo risultati positivi.

Noi siamo esseri umani, loro sono esseri umani, la rabbia è un’emozione primaria: è tutto straordinariamente umano e naturale.

Ci sono però alcuni consigli che gli esperti tengono a divulgare perchè sia più semplice affrontare quei momenti nei quali sembra tutto sbagliato, ci sentiamo giudicati come genitori da chi pensa che servirebbe soltanto un bel ceffone o pensiamo di essere incapaci, perchè nonostante ogni sforzo le loro urla sono sempre più forti.

Vediamoli insieme.

Mantenere la calma.

È imprescindibile. Che esempio daremmo se urlassimo a nostra volta di non urlare? Quale credibilità avremmo poi nell’educare alla relazione assertiva se strillassimo senza ritegno mentre loro stanno già urlando?

Gridare durante una crisi di rabbia può succedere a chiunque, è umano, perchè nessuno ha un sacco infinito di pazienza.

È importante, però, capire che gridare non è uno strumento di risoluzione dei conflitti bensì di prevaricazione.

Si tratta di un errore, che non solo dà il cattivo esempio ma finisce con l’aggiungere altra rabbia ad un vaso già colmo e scoperto, in una escalation di aggressività che non produrrà alcun effetto se non aumentare la frustrazione di tutti.

Bisogna fare un respiro profondo e mantenere la calma, per passare al punto successivo.

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Dare un nome all’emozione e convalidarla.

Se è vero, come è vero, che uno dei motivi per i quali i bambini s’infuriano è l’incapacità di riconoscere e gestire un’emozione negativa, con conseguente senso di inadeguatezza e frustrazione, aiutarli dando un nome a quelle emozioni e riconoscendo che è naturale arrabbiarsi in certe circostanze permetterà loro di smettere di sentirsi sbagliati per quello che provano.

Perché è la verità: arrabbiarsi è assolutamente normale.

Succede anche a noi: se le cose non vanno come vorremmo, se qualcuno non mantiene la parola che ci aveva dato, anche noi ci arrabbiamo. Per quale motivo ci aspettiamo che non si arrabbino loro?

La sola differenza è che noi abbiamo imparato a gestire le nostre emozioni (si spera!) nel modo corretto.

Loro, invece, dipendono da noi per questo. Vengono al mondo con la nostra stessa tendenza a provare gioia, dolore, amore e rabbia: e devono imparare come affrontarlo.

Riconoscendo le loro emozioni, rabbia inclusa, è come se finalmente accendessimo una luce nel buio del disagio che provano.

In fin dei conti è il nostro compito: spieghiamo loro tante cose, durante la loro crescita.

Spiegare loro la rabbia è tra le lezioni più importanti che terremo mai.

Evitare di sgridare quando arriva la rabbia.

Noi ce l’abbiamo un po’ questa tendenza a circoscrivere tutto quel che ci pare negativo nella scatola del “non si fa”.

Se “non gridare” o “non spingere” sono insegnamenti assolutamente accettabili, non si può dire altrettanto di “non piangere” e “non essere arrabbiato”.

Sgridare o punire chi si arrabbia significa dire chiaramente “la rabbia è sbagliata e ti punisco perchè la stai provando”.

Il che non solo è categoricamente falso, perchè la rabbia in quanto emozione non è sbagliata di per sé, ma è anche il modo migliore per aumentare la frustrazione, la percezione di non essere all’altezza e, in ultima analisi, la rabbia stessa.

Anche qui, facciamocene una ragione: provare rabbia è normale, sarebbe preoccupante se una persona (adulta o meno che fosse) non ne provasse affatto.

Quello che può essere sbagliato è il loro modo di esprimerla, i comportamenti che adottano mentre la manifestano, soprattutto se improntati alla violenza diretta a sè o alle altre persone.

In quel caso è molto importante mettere in atto una forma di contenimento, anche fisico se necessario abbracciandoli, impedendo loro di farsi e fare del male e, soprattutto, riconoscendo la loro emozione come naturale.

Ma è altrettanto importante dire chiaramente che anche se arrabbiarsi è normale, ci sono comportamenti sbagliati ed inaccettabili che non possono essere tollerati.

È fondamentale dirlo, perchè se punire la rabbia è sbagliato, lo sarebbe altrettanto lasciar passare il messaggio che essa legittimi qualsiasi tipo di reazione, soprattutto se violenta o dannosa.

Invece, è necessario che sappiano:

  1. che capiamo perfettamente che anche loro possano arrabbiarsi
  2. che comprendiamo possano provare rabbia per un motivo specifico che loro considerano importante
  3. ma che, nonostante ciò, non devono mordere, picchiare o graffiare le altre persone o, in generale, avere comportamenti violenti.

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Cercare di dialogare con un tono di voce non rabbioso.

Per quanto la scenata possa infastidirci, ricordiamoci il primo consiglio: aggiungere rabbia a rabbia non mai è utile. Mantenere un tono di voce equilibrato aiuterà bambine e bambini, innanzitutto, a non percepire giudizi negativi nelle nostre parole e, secondariamente, favorirà il dialogo.

Dialogare è importante. Se dobbiamo insegnare come ci si comporta quando si è in preda alla rabbia, dobbiamo prima di tutto insegnare a parlare di cosa ne abbia provocata così tanta.

Perchè lo facciano, è importante che riescano materialmente a parlare e smettano di urlare. E quando urlano, il nostro modo di porci nei loro confronti può radicalmente modificare il loro.

È una reazione naturale: magari non subito, ma sentendoci parlare con tranquillità e fermezza, soprattutto se proponiamo che si calmino e ci spieghino cosa ha provocato quella furia, il loro atteggiamento cambierà.

Dobbiamo offrirci a uno scambio di pensieri se vogliamo che ci confessino i loro: mostrare rigidità sulla presunzione di sapere già tutto e giudicare il loro comportamento perchè non sono capaci di controllarsi non è una buona strategia.

Anche perché, ricordiamolo sempre, è nostro compito insegnarlo…loro non nascono già capaci.

Parlare di quanto accaduto.

Quando la bufera emotiva generata dalla rabbia sarà passata, può essere utile analizzare insieme quello che è accaduto, per spiegare in che modo possono tenere a freno quella sensazione di esplosione ed esprimere la rabbia in un modo più sano oppure per affrontare il problema che l’ha determinata trovando insieme una soluzione diversa.

Alcuni specialisti consigliano anche di concordare con loro una vera e propria strategia di emergenza, pianificando una parola o un sistema attraverso il quale possano indicare ai genitori che si sentono di nuovo in balìa di quell’emozione irrefrenabile ma che vogliono disinnescarla prima di arrivare all’esplosione.

In generale, comunque, il dialogo e la disponibilità a parlare di quello che sentono succedere nel loro intimo è sempre il metodo più funzionale a evitare uno scoppio rabbioso.

Mettetevi sempre alla loro altezza per stabilire un contatto visivo che non generi la percezione che incombete minacciosamente su di loro.

E parlate con serenità.

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Lettura condivisa: i migliori libri per spiegare la rabbia ai bambini e insegnare loro a gestirla

Come sapete se ci seguite da un po’, in questo blog amiamo condividere consigli di lettura condivisa perchè crediamo profondamente nel valore educativo di un libro letto e discusso tra genitori e figli, a qualunque età.

La biblioterapia è una realtà: ci sono veramente libri che hanno la capacità di curare un malessere dell’animo e la letteratura studiata per l’infanzia ha certamente questo enorme potere.

Per questo abbiamo voluto scegliere alcune pubblicazioni che rappresentano, secondo noi, i migliori libri per spiegare la rabbia ai bambini e insegnare loro a gestirla.

Li potete acquistare cliccando sul nostro link affiliato ad Amazon.

Libri sulla rabbia per bambini di 3 anni: Che Rabbia!

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Libro di Mireille D’Allancé, tradotto da Anna Morpurgo

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Si tratta di una delle pubblicazioni più note su questo tema, per il suo indiscusso valore educativo. Pertanto, non poteva mancare in una disamina che si proponeva di consigliarvi i migliori libri per bambini sulla rabbia.

Il libro ci racconta la storia di Roberto e della sua giornata no: un battibecco col papà e una cena non proprio deliziosa per il suo piccolo palato scateneranno in Roberto una gran rabbia.

La storia guida chi legge nell’identificazione dell’emozione e nell’individuazione del percorso di elaborazione più sano e corretto per gestirla nel modo migliore. La versione illustrata con simboli WLS – un codice di simboli studiato per facilitare la prelettura e la lettura da parte di soggetti con disturbi di comunicazione difficoltà di apprendimento – è adatta anche ai più giovani, a partire dai 2/3 anni.

Libri sulla rabbia per bambini di 5 anni: Una rabbia da leone

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Libro di Giulia Pesavento e Susy Zanella, edito Sassi Editore

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Leone ha un carattere veramente fumantino: si arrabbia proprio per tutto e quando si arrabbia.. esplode! Per lui è normale, è abituato ad essere così. Ma un giorno succede una cosa davvero straordinaria: la sua rabbia si manifesta fuori dal suo corpo e inizia a tenergli testa.

Grazie a questa lettura e alla storia di Leone, bambine e bambini imparano non solo che la rabbia è un sentimento normale ma anche che è possibile gestirla bene e imparare a riconoscerla come parte integrante del proprio modo di essere, accettandola serenamente.

Le illustrazioni, bellissime, aggiungono un tocco di dolcezza che spinge la storia dritta al cuore.

Consigliato a partire dai 5 anni.

Libri sulla rabbia per bambini di 6 anni: Respira insieme all’orso, calma concentrazione ed energia positiva. 30 minuti di mindfulness per bambini.

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Libro di Kira Willey, illustrato da Anni Betts, tradotto da Maria Laura Capobianco, Il Castoro Edizioni

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Quando abbiamo scoperto l’esistenza di un libro di esercizi mindfulness per l’infanzia non potevamo crederci e abbiamo voluto vederlo coi nostri occhi: ma è vero, sono veri esercizi mindfulness, ovviamente riadattati all’età evolutiva.

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Il libro è ricco di esercizi di rilassamento che favoriscono veramente la calma. Le emozioni vengono spiegate in modo semplice e assolutamente accettate come normali, senza alcun pregiudizio. Bimbe e bimbi, leggendo, vedono riconosciuta e legittimata la loro emozione e provano il desiderio di mettere in pratica gli esercizi spiegati.

Suggeriamo una lettura guidata a partire dai 5/6 anni.

Libri sulla rabbia per bambini di 8 anni: Rime di rabbia, 50 invettive per la rabbia di tutti i giorni

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Libro di Bruno Tognolini illustrato da  Giulia Orecchia, edito Salani

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Questo libro si distingue da tutte le altre pubblicazioni sul tema perchè permette di elaborare i sentimenti di rabbia attraverso la poesia.

Vi ricordate quando, durante la nostra infanzia, facevamo uno scherzo e poi cantavamo ci hai creduto, faccia di velluto! Il velluto è troppo bello, faccia d’asinello?

Ecco, questo libro esorcizza rabbia e frustrazioni sfruttando il potere della comunicazione in rima, in un modo modo simile a quello che praticavamo a quell’epoca.

Le rime permettono di esteriorizzare i sentimenti negativi e portarli su un campo neutro, nel quale diventano inoffensivi e possono essere combattuti.

Come quando ci dicevano di cantare perchè ci avrebbe fatto passare la paura, ricordate? Allo stesso modo le poesie combattono la rabbia e la annientano, dissolvendo totalmente ogni negatività.

Consigliato dagli 8 anni, rappresenta una lettura estremamente educativa anche per gli adulti!

Libri sulla rabbia per bambini di 10 anni: La bussola delle emozioni

LINK DI AFFILIAZIONE AD AMAZON: La bussola delle emozioni, dalla rabbia alla felicità le emozioni raccontate ai ragazzi

Libro di Alberto Pellai e Barbara Tamborini per Mondadori

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Alberto Pellai e Barbara Tamborini sono eminenze grigie nel campo della letteratura educativa per l’infanzia e l’adolescenza, soprattutto per quanto riguarda i libri dedicati ai genitori.

In questo caso abbiamo uno strumento misto, studiato per rivolgersi a ragazze e ragazzi dai 10 anni in poi e spiegare loro le emozioni e i modi corretti per interpretarle e gestirle, ma anche dai genitori che si trovano a relazionarsi per la prima volta con figlie e figli umorali.

Il libro, che segue la tradizionale impronta di Pellai e Tamborini, spiega in modo semplice anche il funzionamento del cervello nell’elaborazione delle emozioni primarie e correda il tutto con test di autovalutazione e una filmografia completa sull’argomento.

È davvero un’ottima lettura da condividere per stimolare i pensieri e un buon dialogo su questo tema.

LEGGI ANCHE: Adolescenza, i migliori libri da leggere (per i genitori)

Libri per gestire la rabbia dei bambini: un libro bellissimo che tutti i genitori dovrebbero leggere

Oltre ai titoli che vi abbiamo fin qui segnalato, desideriamo suggerirne un altro che, pur essendo una favola, riteniamo possa costituire un validissimo strumento di ausilio per i genitori che affrontano i momenti d’ira di bambine e bambini.

Aiutare i bambini pieni di rabbia o odio, attività psicoeducative con il supporto di una favola

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Libro di Margot Sunderland illustrato da N. Armstrong, con la traduzione di L. Cornoldi per Erickson editore

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Questo volume edito Erickson contiene una vera e propria guida alla gestione delle emozioni, corredato di spiegazioni molto chiare su processi biochimici importanti in relazione al comportamento che nasce in determinate circostanze.

La guida è poi arricchita da schede operative per ogni argomento e fornisce al lettore un supporto chiaro e strutturato per affrontare i problemi legati agli eccessi di ira.

Il tutto è mediato nella condivisione della lettura dalla piccola favola illustrata e allegata al manuale, che racconta la storia di Odilla e di come sia arrivata ad essere totalmente sola e in balia di se stessa.

È una lettura importantissima che ci sentiamo di consigliare in quanto semplice, chiara, ben fatta da un punto di vista contenutistico e molto pratica negli strumenti di risoluzione dei conflitti che vengono proposti.

La nostra carrellata sui migliori libri per spiegare ai bambini la rabbia e come gestirla termina qui, ma vi aspettiamo nei commenti: fateci sapere se conoscete altre valide letture da consigliare ai genitori che ci leggono!

Le nostre fotografie

Continua la lettura su: https://www.mammafelice.it/2022/02/09/come-imparare-a-gestire-bene-la-rabbia-dei-bambini/ Autore del post: Mamma Felice Fonte: https://www.mammafelice.it

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