Bambini, è il momento del corsivo! Lezione di calligrafia n.3

18
Feb

Bambini, è il momento del corsivo! Lezione di calligrafia n.3

Le sillabe sul prato

Ora che abbiamo imparato a scrivere le lettere sul prato, possiamo concentrarci sui legami. 

La scrittura delle sillabe serve proprio a questo: imparare a legare tra loro le lettere.

Musica per la concentrazione e iniziamo! Timer: 15 minuti

Posizioniamo sul banco il quaderno, la matita appuntita, la gomma e il temperino. Poi controlliamo di essere seduti bene sulla sedia con la schiena diritta. Braccia sul banco, una mano tiene fermo il quaderno e l’altra impugna la matita.

Concentriamoci sui movimenti: la matita danza sul foglio in punta di piedi e a tratti si solleva per poi riprendere il suo percorso. Senza fretta, si prova e si riprova alla ricerca della forma migliore.

Terminati i 15 minuti, si chiude il quaderno e ci si rilassa per qualche minuto con movimenti sciolti del corpo in piedi. 

Come esempio, consiglio di seguire le indicazioni del brano Aram Sam Sam https://youtube.com/watch?v=sGDR8-ts4bo&feature=share

Continua la lettura su: https://www.famacademy.it/blog/2022/02/18/bambini-e-il-momento-del-corsivo/ Autore del post: Famacademy Fonte: https://www.famacademy.it/

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Giovanni Modugno: a master of the senses

GIOVANNI MODUGNO: UN “MAESTRO DEL SENSO” PER LA SCUOLA ITALIANA DI OGGI

di CARLO DE NITTI

Alle “voci archetipe” della mia remotissima adolescenza

per sempre nei miei spazitempi mnesici, con infinita gratitudine.

Nascoste ai molti, si palesano,

a chi le cerca con animo puro,

perle, veri tesori delle profondità,

che rivelano le nostre vite,

la nostra intima essenza

di cercatori tra le pagine …

1. PROLOGO

Non mi è possibile iniziare questo intervento senza ringraziare con sentimenti di sincera gratitudine il prof. Vincenzo Robles, illustre cittadino bitontino e studioso di preclara fama, per avermi invitato a partecipare – bontà sua – a questo evento sul pensiero di Giovanni Modugno, pedagogista del ‘900 pugliese, italiano, europeo.

Non è quella che segue una forma di excusatio non petita: non sono un esperto di Giovanni Modugno nel senso accademico della parola, ma ho avuto, da molti anni, con la sua storia di vita, di pensiero, politica, culturale e religiosa una frequentazione che mi affascina. Sì, perché una personalità come quella di Giovanni Modugno non può non sé-durre, a prescindere dalle idee di chi a lui si accosti, purché lo faccia con onestà intellettuale e disinteresse, anche venale. Caratteristiche che egli stesso possedette in modo assoluto e che costituirono la cifra peculiare della sua personalità di uomo, di docente e quindi, di pedagogista.

Tutti gli altri intervenuti a questo evento – certamente molto più competenti di me – hanno lumeggiato o lumeggeranno da par loro al meglio il pensiero del pedagogista: a me, che raccolgo “materiali per chi voglia scrivere di storia” (alla maniera dei Commentari cesariani) piace interrogare la figura di Giovanni Modugno per cogliere – provando a suggere l’essenza del suo pensiero – quanto egli possa dire (rectius: insegnare) a noi persone di scuola del XXI secolo, che operano nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado (sebbene, ahimè, io mi trovi nel “pronaos” della quiescenza). Il ri-pensare Giovanni Modugno nella scuola di oggi non può, né deve, essere un mero esercizio di erudizione storiografica, ma un interesse squisitamente teoretico che interroghi il pedagogista, a partire dagli interrogativi del presente che scaturiscono, ovviamente, da bisogni didattici, educativi e pedagogici che urgono alle persone di scuola.

2. I “MAESTRI DEL SENSO”

E’ possibile connotare Giovanni Modugno come un “cercatore di Cristo”, un “apostolo dell’educazione”, un “pellegrino dell’Assoluto”: queste locuzioni possono legittimamente compendiarsi – per utilizzare il lessico della pedagogia di Papa Francesco – nell’espressione “maestro del senso”. Non trovo migliore sintetica definizione se non quella delle parole usate dal Pontefice recentemente a Lisbona, parlando ai giovani dal Pontefice per definirli: . 

E Giovanni Modugno lo è stato, di sicuro, ante litteram, … e lo è ancora oggi, a sessantacinque anni dalla sua scomparsa!

Leggere Giovanni Modugno oggi significa affrontare in modo efficace le urgenze educative del mondo contemporaneo: riformare la scuola, per Modugno, voleva dire formare le coscienze delle degli educandi. Al centro del processo educativo – come sostenevano in quegli anni i pedagogisti dell’attivismo pedagogico – non possono che esserci gli educandi con i loro vissuti, le loro storie interiori, i loro bisogni. Nel processo di educazione, non si può che “ascendere insieme”, per riprendere il titolo di un testo del 1943 dello stesso Modugno, per cambiare se stessi e contestualmente la società in cui si vive. L’unica vera riforma della scuola doveva essere, a parere di Giovanni Modugno, la “riforma interiore”, quella della formazione dei docenti.

La sua vita, la sua ricerca culturale, il suo insegnamentoincarnano l’anelito verso una società più giusta e più libera, nella quale ogni persona, consapevole della sua dignità, possa recuperare e vivere il significato dei valori fondamentali, in primis, la vita e la libertà, senza dei quali non è possibile praticare alcun altro valore. L’attualità del suo messaggio si focalizza prioritariamente intorno alla finalità dell’educazione, riprendendo le istanze più significative della tradizione pedagogica cristiana, arricchita dal dialogo fecondo con autori contemporanei. A partire dalla fine degli anni Venti, intensa fu la relazione di Giovanni Modugno con il gruppo di pedagogisti cattolici che si raccoglieva in quel di Brescia intorno alla casa editrice La Scuola, fondata nel 1904, ed alla rivista Scuola Italiana Moderna, nata nel 1893. Il medesimo milieu cattolico in cui, com’è noto, nacque (nel 1897) e si formò un giovane sacerdote (proclamato santo nel 2018), don Giovanni Battista Montini (il cui padre, l’avvocato Giorgio, era stato tra i fondatori della casa editrice), che alle posizioni di Giovanni Modugno fu certamente vicino, anche attraverso la filosofia della persona di Jacques Maritain (1882 – 1973).  

Nel gruppo di docenti e pedagogisti cattolici bresciani e nelle loro iniziative, di cui fu ispiratore e sodale anche attraverso il suo discepolo e figlioccio Matteo Perrini (1925 – 2007), Giovanni Modugno trovò quella consonanza intellettuale e religiosa che spesso gli mancò in Puglia, una sorta di accogliente “rifugio” ma anche la possibilità di incidere nella scuola militante: basti pensare alla comunanza di interessi e alla sua consonanza intellettuale con Laura Bianchini (1903 – 1983), docente di filosofia bresciana e madre Costituente.  

Anche dopo la seconda guerra mondiale, Giovanni Modugno continuò a collaborare con Scuola Italiana Moderna, la rivista scolastica più diffusa tra i docenti di scuola elementare, ed ispirò anche una filiazione diretta del gruppo bresciano: il “gruppo di maestri sperimentatori” di Pietralba (BZ),  dal nome dalla località dolomitica nella quale il gruppo si riunì per la prima volta nel 1948, cui partecipò anche un altro grande pedagogista pugliese, allora appena venticinquenne, suo allievo all’Istituto Magistrale di Bari: Gaetano Santomauro (1923 – 1976).  

Giovanni Modugno riconosce che la pedagogia è la “scienza della vita”: si preoccupa di affinare una riflessione rigorosa ma anche che manifesti un’efficacia pratica, fondata su principi e valori saldi, applicabili sia alla prassi quotidiana, scolastica e non. Per Modugno, la scienza della vita costituisce la risposta più significativa all’esigenza di riaffermare il primato della moralità, della razionalità e della spiritualità, come qualità peculiari di ogni persona che impara a riconoscerle come espressioni ineludibili della propria dignità e della propria coscienza morale.

Giovanni Modugno ricerca sempre il “perfezionamento interiore” anche nei momenti più drammatici della sua vita personale, come nel 1934, con la precoce morte dell’unica figlia Pina. Evento – collegato con altri lutti familiari (i genitori) – che interroga la coscienza del pedagogista. Quando la figlia si ammala, il progetto del Modugno è di lavorare per ‘cristianizzare la vita’, in lui e attorno a lui. E’ convinto che le disuguaglianze sociali e le miserie non si eliminano soltanto con le leggi e le riforme, ma con l’amore. La vera riforma interiore consiste nel disporsi a comprendere i bisogni di ciascuna persona in difficoltà e nel sentirsi responsabili se manca il necessario per vivere.

I motivi fondamentali che accompagnano la vita di Modugno sono quelli di ‘ascendere insieme’, ‘salire alla sublime vetta’,‘aiutare gli altri a salire’: l’insegnamento gli consente di adempiere a questa sua idea. Nella prospettiva del suo pensiero, la religione costituisce il principale centro d’interesse dell’intero curricolo scolastico, oltre che il contenuto più significativo della scienza della vita. Essa è la guida per cogliere nella vita concreta le relazioni tra le singole azioni ed i principi della ragione e della morale. Con la didattica della ‘provocazione riflessiva’, stimolata dal docente, la pratica del riflettere durante le lezioni li sollecitanella chiarificazione dei criteri direttivi e li pome nelle condizioni di osservare, giungendo a scoprire le istanze più profonde della vita.

3. GIOVANNI MODUGNO VIVANT

Riflettere oggi, nel terzo decennio del XXI secolo, sulla figura, sul pensiero e sulla storia di Giovanni Modugno, “cercatore di Cristo” ed “apostolo dell’educazione” è un atto “rivoluzionario” nella sua essenza, che modifica radicalmente i paradigmi del pensiero corrente, spesso incentrato sui tecnicismi della pedagogia– declinati in tutte le sue branche – e della scuola, piuttosto che sulla persona, quale punto di imputazione ultimo di ogni azione educativa.

Questo è il continuum che attraversa la vita di Giovanni Modugno, anche prima di insegnare, quando, da giovanissimo, iniziò ad impegnarsi nelle vicende della politica della sua città, in solido con lo storico molfettese Gaetano Salvemini (1873 – 1957), cui lo unì un lunghissimo sodalizio intellettuale e politico, nonostante le diverse posizioni, che ha attraversato la storia italiana dai primi anni del XX secolo agli anni ’50 del medesimo.Pressocché coetanei, furono entrambi “figli”, molto diversi tra loro, della medesima temperie culturale, quella positivistica, da cui furono entrambi però sempre alieni, giungendo a posizioni politiche diverse che avevano in comune l’impegno infaticabile e diuturno per il riscatto dei contadini meridionali rispetto ai soprusi dei latifondisti assenteisti, attraverso la conquista del primo e più fondamentale dei diritti, quello all’istruzione.   

Il fulcro dell’attività di Giovanni Modugno – che volle essere sempre “maestro di maestri” – fu sempre l’educazione dei giovani al pensiero critico, lontano da ogni possibile strumentalizzazione da qualunque “luogo” essa provenisse. Egli non fu mai uomo “di parte”, rifiutò sempre per se stesso incarichi, cariche ed onori di ogni tipo, proprio per conservare la sua libertà di pensiero: com’è noto, rifiutò la carica di Provveditore agli studi di Bari, sia nel 1923, quando gli fu proposta da Giuseppe Lombardo-Radice (1879 – 1938) perché temeva che avrebbe dovuto venire a compromessi con il fascismo, sia dopo la seconda guerra mondiale, quando fu invitato a ricoprire la medesima carica da Tommaso Fiore (1884 – 1973), a nome del Comitato di Liberazione Nazionale. Parimenti, non a caso, nel 1929, fu assordante il suo silenzio – in un’Italia osannante – di fronte alla firma dei Patti Lateranensi, che, com’è noto, ponevano fine alla sessantennale “questione romana”.

Questa missione – cui adempì senza deroga alcuna – non gli impedì di mantenere relazioni intellettuali con i più sensibili ed insigni pedagogisti del suo tempo, a cominciare dalla “scoperta” di Friedrich Wilhelm Foerster (1869 – 1966) e Josiah Royce (1855 – 1916). Con ed attraverso di loro, Giovanni Modugno difese la persona umana, la sua dignità e la sua libertà interiore, trovando nel cristianesimo, inteso come “fede nella Resurrezione”, il miglior fondamento per conseguire questo obiettivo. In quest’opera educativa, massima era la sintonia del pedagogista con l’allora Arcivescovo di Bari, Mons. Marcello Mimmi (1882 – 1961), di cui condivideva in toto il metodo pastorale.

La cifra di tutta l’esistenza del pedagogista che si può compendiare nel titolo del volume – pubblicato dieci anni dopo la sua scomparsa, a cura dell’amatissima moglie, Maria Spinelli Modugno – Giovanni Modugno. Io cerco l’Eterno: mediante un’ascesa interiore, mai disgiunta dall’adempimento del dovere della missione educativa, indirizzata alla conquista, da rinnovare continuamente, della libertà, della coscienza critica e della dignità della persona umana. Un’eredità pedagogica e morale da raccogliere e praticare con rinnovata lena anche, se non soprattutto, nelle scuole di ogni ordine e grado. 

Quella ‘coscienza critica’ di cui oggi – dopo oltre sessanta anni dalla sua morte – si avverte uno smisurato bisogno: VINCENZO ROBLES, da storico, con i suoi volumi, ne rende seriamente consapevoli noi tutt*, uomini del XXI secolo, persone di scuola e non.

4. EPILOGO “APERTO”

Più che un epilogo – per quanto aperto – mi piace avanzare una proposta concreta per continuare a riscoprire e valorizzare il pensiero di Giovanni Modugno nel XXI secolo. Mi piace avanzarla qui in un luogo simbolo della sua città natale, alla presenza delle autorità civili e religiose e di tanti illustri esperti.

Come si è diffuso nella scuola barese, pugliese ed italiana, forse melgré lui, il pensiero di Giovanni Modugno? A questa domanda,penso, si possa dare una risposta certa: attraverso i suoi studenti cui è toccato in sorte di averlo avuto come docente, prima a Corato, per sette anni, poi. dal 1920 al collocamento in quiescenza. presso l’Istituto Magistrale “Giordano Bianchi-Dottula” di Bari.

Essi hanno “abitato” ed “innervato” la scuola – segnatamente e prioritariamente quella elementare – barese, pugliese e non solo portando nella loro attività didattica e professionale gli insegnamenti ricevuti. Sarebbe molto interessante – non certo per mera erudizione storiografica – ricercare i loro nomi, la loro provenienza geografica attraverso i registri del prof. Giovanni Modugno, raccolti nell’archivio storico dell’istituto scolastico frequentato.

Consultando quell’archivio, tanto si potrebbe scoprire su Giovanni Modugno e sulla storia della scuola pugliese: potrebbe essere un ottimo argomento per un’efficace e non convenzionale attività di Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (vulgo PCTO, come negli acronimi di cui è saturo lo ‘scolastichese’, nota neolingua iniziatica), ovvero, anche per tesi di laurea (triennali, magistrali e di PhD) sicuramente molto interessanti e nietzscheanamente “inattuali”.

Del resto, l’influenza del pensiero di Giovanni Modugno,attraverso i suoi studenti del “Bianchi–Dottula”, ha anche travalicato anche i confini della scuola e della pedagogia: basti ricordare anche soltanto il nome di uno di loro, divenuto un Maestro del Diritto dell’Università degli studi di Bari (e tantissimo altro…), il prof. Renato Dell’Andro (1922 – 1990).

Ma questa sarebbe un’altra storia, che mi ricondurrebbe alla mia ormai remotissima adolescenza… 

5. BIBLIOGRAFIA

• AA.VV., Maestri del senso: competenze e passione per una scuola migliore, a cura di DE NITTI, CARLO e LAVERMICOCCA, CARLO, Bari 2023, Ecumenica editrice, di prossima pubblicazione;

• CAPORALE, VITTORIANO, Educazione e politica in Giovanni Modugno, Bari 1988, Cacucci; 

• CAPORALE, VITTORIANO, Giovanni Modugno. Un pedagogista del Sud, Bari 1995, Cacucci; 

• CAPORALE, VITTORIANO, Giovanni Modugno. Pedagogia Scienza della Vita, Bari, 1997, Cacucci; 

• CAPORALE, VITTORIANO, La proposta pedagogica di Giovanni Modugno, Bari, 2004, Cacucci;                                                                                                              

• CAPORALE, VITTORIANO, Pedagogia e vita di Giovanni Modugno, Bari 2006, Cacucci;

• CAPURSO, GIOVANNI, Due Maestri per il Sud: Gaetano Salvemini e Giovanni Modugno, Corato, 2022, SECOP;

• MICUNCO, GIUSEPPE, La buona battaglia. Santità e laicità in Giovanni Modugno, Bari, 2013, Stilo editrice;

• ROBLES, VINCENZO, Giovanni Modugno. Il volto umano del Vangelo, Bari, 2020, Edizioni Dal Sud;

• ROBLES, VINCENZO, Giovanni Modugno e il suo “rifugio”bresciano, Bari, 2022, Edizioni Dal Sud;

• ROBLES, VINCENZO – AUFIERO, ARMANDO, Giovanni Modugno: il volto umano del Vangelo in AA.VV., Op. cit.;

• SANTOMAURO, GAETANO, Giovanni Modugno attraverso gli inediti, «La Rassegna pugliese», 1969, 4-5, pp. 3 – 22;

• SARACINO, DOMENICO, Giovanni Modugno. Politica, cultura e spiritualità in un cercatore di Cristo, Bari 2006, Stilo editrice; 

• SPINELLI MODUGNO, MARIA, Giovanni Modugno. Io cerco l’Eterno, Bari 1967, Editoriale Universitaria.

Et si parva licet …

• DE NITTI, CARLO, La missione educativa di Giovanni Modugno e la sua attualità nel XXI secolo. Nota a margine di una recente biografia del pedagogista bitontino, ”Educazione & Scuola”, XXVI, marzo 2021, 1123;

• DE NITTI, CARLO, In difesa del Sud: storia dell’amicizia di due Maestri tra Molfetta e Bitonto, ”Educazione & Scuola”, XXVII, settembre 2022, 1141; 

• DE NITTI, CARLO, Giovanni Modugno: un “cercatore di Cristo”, apostolo dell’educazione, in VINCENZO ROBLES, Giovanni Modugno e il suo “rifugio” bresciano, Bari 2023, Edizioni Dal Sud, pp. 9 – 12.

Esercizi di Analisi delle Sillabe: Impara a Dividere le Parole in Sillabe

L’analisi delle sillabe è una delle prime abilità linguistiche che i bambini imparano durante la scuola primaria. Imparare a dividere correttamente le parole in sillabe è fondamentale per migliorare la lettura, la scrittura e la pronuncia. Gli esercizi di analisi delle sillabe aiutano i bambini a comprendere la struttura delle parole e a leggere in modo più fluido e sicuro. Questa capacità non solo migliora la capacità di lettura, ma facilita anche l’apprendimento della grammatica e dell’ortografia.Per i bambini della scuola primaria, in particolare quelli di prima e seconda elementare, imparare a riconoscere le sillabe e a dividerle correttamente è un passo essenziale. Questi esercizi non solo li aiutano a migliorare la precisione nella scrittura, ma permettono anche di leggere con maggiore sicurezza e velocità. In questo articolo, esploreremo diversi esercizi di analisi delle sillabe, progettati per supportare i bambini nella divisione corretta delle parole, aiutandoli a diventare lettori più competenti e sicuri.A fine articolo potrete scaricare gratuitamente in formato PDF gli “Esercizi di Analisi delle Sillabe: Impara a Dividere le Parole in Sillabe, Italiano per la Scuola Primaria“.Indice
Perché è importante imparare a dividere le parole in sillabe?Imparare a dividere le parole in sillabe è una competenza chiave nell’apprendimento della lingua italiana. Le sillabe sono i mattoni della fonetica e permettono ai bambini di capire meglio la struttura delle parole. I vantaggi dell’analisi delle sillabe includono:Aiutare la pronuncia: Dividere le parole in sillabe aiuta i bambini a pronunciare meglio le parole, soprattutto quando si trovano davanti a parole nuove o difficili da leggere.Migliorare la lettura: Dividere le parole in sillabe permette ai bambini di leggere in modo più fluente e senza esitazioni. La lettura segmentata facilita la comprensione dei testi, soprattutto per parole lunghe o complesse.Sviluppare una scrittura più accurata: Quando i bambini imparano a sillabare correttamente, riescono anche a scrivere meglio, riducendo gli errori di ortografia. Riconoscere le sillabe giuste aiuta a non confondere le lettere o le doppie.Favorire la comprensione della grammatica: L’analisi delle sillabe supporta l’apprendimento delle regole grammaticali, aiutando i bambini a riconoscere prefissi, radici e suffissi nelle parole.Esercizi di analisi delle sillabe per bambini della Scuola PrimariaEsercizio 1: Dividi le parole in sillabeUno degli esercizi più semplici e diretti per iniziare a insegnare ai bambini a sillabare le parole è quello di fornire una lista di parole e chiedere loro di dividerle correttamente in sillabe.Come svolgere l’esercizio:Fornisci una lista di parole semplici come “cane”, “tavolo”, “bicicletta” e chiedi ai bambini di dividerle in sillabe: ca-ne, ta-vo-lo, bi-ci-cle-tta.
Incoraggia i bambini a battere le mani o a toccare il banco ogni volta che sentono una nuova sillaba, per aiutarli a interiorizzare il ritmo della parola.Questo esercizio aiuta i bambini a sviluppare un’idea chiara di come le parole siano composte da più parti e favorisce una lettura più fluida.Esercizio 2: Giochi di sillabazioneI giochi sono uno strumento potente per insegnare ai bambini attraverso il divertimento. Un modo interattivo per praticare la divisione in sillabe è attraverso giochi di carte o puzzle.Come svolgere l’esercizio:Crea delle carte con parole divise in sillabe (ad esempio, “ca”, “ne”, “ta”, “vo”, “lo”) e chiedi ai bambini di abbinarle per formare la parola completa.
Puoi anche usare immagini di oggetti e chiedere ai bambini di abbinare l’immagine alla parola corretta suddivisa in sillabe.Questo tipo di esercizio è perfetto per rendere l’apprendimento della divisione in sillabe più coinvolgente e meno formale, aiutando i bambini a visualizzare e comprendere meglio il concetto.Esercizio 3: Scrivi le parole sillabateUn altro esercizio utile è chiedere ai bambini di scrivere parole sillabate. Questo non solo aiuta a consolidare la comprensione delle sillabe, ma migliora anche la loro abilità di scrittura.Come svolgere l’esercizio:Fornisci una serie di parole e chiedi ai bambini di scriverle, suddividendo correttamente le sillabe. Ad esempio, “bicicletta” diventa bi-ci-cle-tta.
Puoi aumentare il livello di difficoltà aggiungendo parole più lunghe man mano che i bambini acquisiscono più fiducia nella divisione sillabica.Esercizi avanzati per bambini più grandiMan mano che i bambini progrediscono nella loro capacità di sillabazione, possono affrontare esercizi più complessi che li sfidano a riconoscere sillabe in parole lunghe e complesse.Esercizio 4: Identifica la sillaba iniziale e finaleUn esercizio avanzato consiste nel chiedere ai bambini di identificare la prima e l’ultima sillaba di una parola. Questo aiuta a sviluppare una comprensione più profonda della struttura delle parole.Come svolgere l’esercizio:Fornisci una lista di parole come “telefono”, “matita”, “fiore” e chiedi ai bambini di identificare la sillaba iniziale (te-, ma-, fio-) e quella finale (-no, -ta, -re).
Dopo aver individuato la sillaba iniziale e finale, invita i bambini a pronunciare l’intera parola sillabata.Questo esercizio rafforza la capacità di riconoscere le sillabe in diverse posizioni, migliorando la comprensione della struttura delle parole.Esercizio 5: Completa le paroleUn altro esercizio utile per affinare la capacità di analisi delle sillabe consiste nel fornire ai bambini parole incomplete, chiedendo loro di aggiungere le sillabe mancanti.Come svolgere l’esercizio:Scrivi parole incomplete, come “te-le-“, “ma-ti-” o “fi-re”, e chiedi ai bambini di completarle con le sillabe corrette: “fono”, “ta”, “ore”.
Puoi rendere l’esercizio più interessante proponendo delle immagini corrispondenti alle parole da completare.Questo esercizio stimola il pensiero logico e la memoria visiva, migliorando la capacità di riconoscere le sillabe mancanti e completare correttamente le parole.Suggerimenti finali per migliorare la divisione in sillabeRipetizione quotidiana: Anche solo 10-15 minuti al giorno di esercizi di sillabazione possono fare una grande differenza. La ripetizione è fondamentale per consolidare l’apprendimento e migliorare la sicurezza del bambino.
Integrare la lettura: La lettura regolare di libri adatti all’età dei bambini aiuta a rafforzare la comprensione delle sillabe. Leggere lentamente e dividere le parole in sillabe durante la lettura è un ottimo esercizio.
Lodare i progressi: Ogni volta che un bambino riesce a sillabare correttamente una parola, è importante lodarlo e riconoscere i suoi progressi. Questo rinforza la sua motivazione e fiducia.
Rendere la pratica un gioco: Trasformare la sillabazione in un gioco, come gare di velocità o puzzle, rende l’apprendimento più divertente e meno stressante per i bambini.Seguendo questi esercizi e suggerimenti, i bambini della scuola primaria saranno in grado di dividere le parole in sillabe in modo corretto, migliorando la loro capacità di leggere, scrivere e pronunciare correttamente le parole. L’apprendimento dell’analisi delle sillabe è un passo cruciale nel percorso linguistico di ogni bambino e, con la pratica costante, diventeranno sempre più abili nel padroneggiare la lingua italiana.Potete scaricare e stampare gratuitamente in formato PDF gli “Esercizi di Analisi delle Sillabe: Impara a Dividere le Parole in Sillabe, Italiano per la Scuola Primaria“, basta cliccare sul pulsante ‘Download‘:Domande Frequenti su ‘Esercizi di Analisi delle Sillabe: Impara a Dividere le Parole in Sillabe, Italiano per la Scuola Primaria’Cosa sono gli esercizi di analisi delle sillabe?Gli esercizi di analisi delle sillabe aiutano i bambini a imparare a dividere correttamente le parole in sillabe. Questo processo è fondamentale per migliorare la lettura, la scrittura e la pronuncia, poiché permette ai bambini di comprendere meglio la struttura delle parole.
A che età sono indicati questi esercizi?Questi esercizi sono ideali per i bambini della scuola primaria, solitamente a partire dalla prima elementare, quando iniziano a familiarizzare con la divisione delle parole in sillabe durante l’apprendimento della lettura e della scrittura.
Come si svolgono gli esercizi di analisi delle sillabe?Gli esercizi includono attività in cui i bambini devono dividere parole in sillabe, identificarle o completare parole separandole correttamente. Alcuni esercizi possono prevedere l’uso di schede didattiche, giochi o attività di gruppo.
Perché è importante imparare a dividere le parole in sillabe?La divisione delle parole in sillabe è importante perché aiuta i bambini a leggere in modo fluido, migliorare la comprensione delle parole e a pronunciarle correttamente. Inoltre, è una base utile per l’ortografia e la scrittura corretta.
Questi esercizi possono essere fatti a casa?Sì, molti esercizi di analisi delle sillabe possono essere svolti a casa con materiali semplici come carta e penna. Esistono anche giochi e app educative che possono supportare l’apprendimento in un contesto più interattivo.
Quanto tempo dovrei dedicare a questi esercizi con mio figlio?Anche solo 10-15 minuti al giorno sono sufficienti per praticare la divisione in sillabe e migliorare gradualmente le competenze del bambino. La costanza è fondamentale per rafforzare l’apprendimento.
Cosa fare se mio figlio ha difficoltà a dividere le parole in sillabe?Se il bambino trova difficoltà, prova a usare parole più semplici e suddividere insieme a lui ogni parola battendo le mani per ogni sillaba. Puoi anche aiutarlo con immagini o giochi per rendere l’esercizio più divertente e interattivo.
Gli esercizi di sillabazione possono migliorare la lettura del mio bambino?Sì, imparare a dividere le parole in sillabe migliora la fluidità e la velocità di lettura, poiché permette al bambino di leggere le parole in modo segmentato, rendendo più facile la comprensione e la pronuncia corretta.Clicca per votare questo articolo!Maestra di Sostegno – Scuola Primaria

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