Similitudine: esempi, significato e definizione

“Puro come un fiore”, “Bianco come la neve”, “Rosso come il fuoco”. Quante volte è capitato di trovare questo tipo di frasi sia all’interno di poesie che di narrativa, che siano romanzi classici o fumetti. La similitudine è una delle figure retoriche più utilizzate e conosciute, molto facile da riconoscere e da replicare. 

La similitudine è una figura retorica relativa al contenuto. La parola similitudine deriva dal latino similitudo che vuol dire “somiglianza” e il suo meccanismo è molto semplice: consiste nell’accostamento di due identità che hanno delle caratteristiche peculiari.

Viene spesso chiamata anche la figura retorica del paragone e molto spesso si riconosce grazie all’uso di avverbi che la introducono e caratterizzano. Il più antico trattato di retorica a noi pervenuto, Rhetorica ad Herennium, parla della similitudine in questo modo: 

Similitudo est oratio traducens ad rem quampiam aliquid ex re dispari simile: “la similitudo è quel modo di parlare che trasporta a una cosa un qualcosa di simile da una cosa diversa”. Quindi, la similitudine è un paragone che viene instaurato tra due cose che hanno delle caratteristiche in comune. 

Similitudine: alcuni esempi

I paragoni sono degli stratagemmi verbali molto efficaci: hanno l’effetto di richiamare alla mente una caratteristica che può riferirsi ai cinque sensi oppure un’immagine che viene richiamata alla mente. Il potere di questa figura retorica è molto evocativo e immediato per la maggior parte delle persone, per questo motivo viene utilizzata così spesso. 

La similitudine può raggiungere diversi livelli di difficoltà nel riconoscimento:

  • Manzoni nella Pentecoste scrive “Come la luce rapida Piove di cosa in cosa, E i color vari suscita Dovunque si riposa, Tal risonò moltiplice La voce dello Spiro”.
  • E come non pensare ai versi di Dante Alighieri che, nell’Inferno della Divina Commedia, canto V, v.142 scrive: “…e caddi come corpo morto cade…”

Questi sono esempi aulici di similitudine, ma alcune volte questa può ridursi a qualcosa di più immediato e chiudersi in una frase, ad esempio: “Venne trattato come un cane”.

La similitudine nasce dall’esigenza di comunicare in maniera alternativa un concetto, creando dei collegamenti mentali. 

Differenza tra metafora e similitudine

Molti tendono ad accostare la similitudine alla metafora. In un certo senso, associare una caratteristica a quelle di un’altra cosa ha sicuramente dei significati metaforici, ma nella metafora il tratto in comune tra i due termini messi in relazione non è esplicitato come nella similitudine.

A livello grammaticale infatti si può distinguere tra le due figure retoriche ricercando il nesso, “come”, “così”, “tal”, la metafora è invece un paragone tra due realtà lontane che però hanno un elemento in comune. Il nesso serve quindi alla similitudine per esplicitare il rapporto, nella metafora ciò resta celato, enigmatico ed evocativo. 

Conclusione

La similitudine è una figura retorica che si basa sul paragone esplicito tra due concetti. Può essere utilizzata in più occasioni anche dai parlanti oltre che da scrittori e poeti, e ha la funzione di fare da ponte e facilitare l’arrivo del messaggio che l’interlocutore vuole inviare.

Questo perché, proprio grazie alla sua forma esplicita, riesce a raggiungere chiunque tramite l’immaginazione. Si tratta infatti di una delle figure retoriche principali proprio perché racchiude in sé il senso stesso del parlare figurato: il rimando a qualcosa di diverso, che in questo caso avviene in maniera esplicita, e la capacità tutta umana di saper immaginare attraverso le parole. 

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Schede di Italiano per la Scuola Primaria: gli Avverbi

Nell’insegnamento della lingua italiana nella scuola primaria, gli avverbi svolgono un ruolo fondamentale nell’arricchire il vocabolario e migliorare la precisione del linguaggio.
Le schede didattiche dedicate agli avverbi sono strumenti educativi essenziali che aiutano gli studenti a comprendere come questi modificatori della frase aggiungano informazioni importanti su come, quando, dove, in che modo avvenga un’azione. Questo articolo esplorerà in dettaglio l’uso degli avverbi nelle schede didattiche per la scuola primaria, offrendo spiegazioni approfondite, esempi pratici e suggerimenti per massimizzare l’apprendimento degli studenti.
A fine articolo potrete scaricare gratuitamente in formato PDF le “Schede di Italiano per la Scuola Primaria: gli Avverbi“.
Indice

Cos’è un Avverbio?
Gli avverbi sono parole che modificano un verbo, un aggettivo o un altro avverbio, fornendo informazioni aggiuntive su tempo, modo, luogo, quantità, intensità, o frequenza dell’azione.
Tipologie di Avverbi
Gli avverbi possono essere suddivisi in diverse categorie in base alla loro funzione:

Avverbi di Modo: Indicano come avviene l’azione (es. “velocemente”, “bene”).
Avverbi di Luogo: Indicano dove avviene l’azione (es. “qui”, “lontano”).
Avverbi di Tempo: Indicano quando avviene l’azione (es. “oggi”, “presto”).
Avverbi di Quantità: Indicano quanto avviene l’azione (es. “molto”, “poco”).
Avverbi di Frequenza: Indicano con quale frequenza avviene l’azione (es. “spesso”, “mai”).

Importanza degli Avverbi nella Scrittura e nella Comunicazione
Gli avverbi sono cruciali perché arricchiscono il linguaggio, permettendo agli studenti di esprimersi con maggiore precisione e varietà. L’apprendimento degli avverbi aiuta anche a migliorare la comprensione della struttura delle frasi e a sviluppare competenze nella scrittura e nella comunicazione.
Schede Didattiche Efficaci sugli Avverbi
Usare schede didattiche efficaci per gli avverbi richiede un approccio pedagogico che incoraggi l’interazione attiva degli studenti con il materiale didattico.
Esempi di Attività Didattiche

Identificazione degli Avverbi: Gli studenti individuano e sottolineano gli avverbi in frasi fornite.
Creazione di Frasi: Gli studenti creano frasi utilizzando avverbi appropriati in contesti specifici.
Quiz e Giochi Interattivi: Utilizzare quiz online o giochi di parole per rafforzare la comprensione degli avverbi in modo divertente e stimolante.

Utilizzo di Risorse Visuali e Interattive
L’inclusione di diagrammi, schede illustrate e altre risorse visive può rendere più accessibile e coinvolgente l’apprendimento degli avverbi per gli studenti della scuola primaria.
Conclusioni
Integrare le schede didattiche sugli avverbi nel curriculum scolastico primario è essenziale per aiutare gli studenti a padroneggiare questa parte cruciale del linguaggio italiano.

Potete scaricare e stampare gratuitamente in formato PDF le “Schede di Italiano per la Scuola Primaria: gli Avverbi“, basta cliccare sul pulsante ‘Download‘:

Domande Frequenti su ‘Schede di Italiano per la Scuola Primaria: gli Avverbi’

Che cosa sono gli avverbi nella lingua italiana?
Gli avverbi sono parole che modificano verbi, aggettivi o altri avverbi, fornendo informazioni aggiuntive su come, dove, quando, quanto avviene un’azione.

Quali sono le principali categorie di avverbi?
Gli avverbi possono essere suddivisi in diverse categorie: di modo (es. “velocemente”), di luogo (es. “qui”), di tempo (es. “oggi”), di quantità (es. “molto”), e di frequenza (es. “spesso”).

Come possono gli avverbi migliorare la scrittura e la comunicazione?
Gli avverbi arricchiscono il linguaggio consentendo una comunicazione più precisa e variegata. Aiutano a delineare meglio le circostanze e i dettagli delle azioni descritte.

Quali sono alcune attività pratiche per insegnare gli avverbi agli studenti della scuola primaria?
Attività includono l’identificazione degli avverbi in frasi date, la creazione di nuove frasi utilizzando diversi avverbi, e l’uso di quiz interattivi per rafforzare la comprensione.

Come posso supportare ulteriormente l’apprendimento degli avverbi a casa?
Genitori possono incoraggiare l’uso degli avverbi nelle conversazioni quotidiane, leggere storie che enfatizzano l’uso corretto degli avverbi, e fornire feedback positivo sugli sforzi dei bambini nel migliorare la loro padronanza linguistica.

Clicca per votare questo articolo!Maestra di Sostegno – Scuola Primaria

Poesie illustrate

Con gli studenti delle classi prime abbiamo fatto questo lavoro interdisciplinare in collaborazione con le insegnanti di italiano Claudia Paternoster e Barbara Dalla Torre e con la mia collega di arte e illustratrice Maria Noemi Demaio. Per prima cosa gli studenti hanno scritto delle poesie ispirate a una poetessa italiana SILVIA VECCHINI ( Instagram ) , che descrive un LUOGO a lei caro. Questa la poesia che ha ispirato il lavoro:

Nella poesia col metodo del “ricalco” ogni studente ha cercato di descrivere un luogo caro, con i suoi profumi, i colori, i rumori, i sapori e le sensazioni che questo luogo suscita in lui. Ne sono uscite poesie cariche di ricordi, nostalgie, esperienze che abbiamo provato a rappresentare graficamente.

Nella consegna ho dato precise istruzioni per le misure e il procedimento. Prima di tutto abbiamo squadrato un foglio da disegno 33x24cm in questo modo:

In base alla poesia si devono scegliere:

● 1 o 2 colori

● 2 o 3 oggetti (con “reference” visive su iPad), fare disegni SEMPLIFICATI, non disegnare oggetti interi ma solo un DETTAGLIO, una parte. I dettagli degli oggetti devono “uscire” dal quadrato, ad esempio se l’oggetto è un tavolo NON disegnerò tutto il tavolo al centro, ma solo uno spigolo in un angolo del disegno.

● dividere il disegno con 2 o 3 linee

● colorare con matite colorate e inserire dei pattern in più aree (forme o onomatopee)

● ripassare tutte le linee con pennarelli colorati

Ecco tre slides riassuntive del procedimento:

Gli studenti hanno scritto poesie bellissime, e altrettanto bene sono state illustrate, l’aspetto importante di queste illustrazioni è che dovevano essere soprattutto EVOCATIVE, come nella parte scritta era richiesto di evocare suoni, odori, sensazioni, così nella parte grafica non era necessario rappresentare oggetti o ambienti “dal vero”, ma era sufficiente combinare dettagli, forme e pattern anche composti da onomatopee. Ecco alcune delle fasi del lavoro e le poesie con le immagini:

Alla fine dell’anno le poesie illustrate sono state esposte alla mostra della scuola:

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