Festival online della competenza Oracy

Massimo Leone, formatore ADi per il Debate e l’Oracy ci segnala questa brillante iniziativa: un Festival online dell’oracy, aperto a tutti gli ordini di scuola. È organizzato da The noisy classroom (noisyclassroom.com), un’associazione che da 12 anni si occupa della promozione delle competenze dell’oralità in Inghilterra e non solo.

Da tempo l’ADi è attenta e impegnata nello sviluppo di questo fondamentale aspetto dell’apprendimento dal quale, ad esempio, solo per citare uno dei campi di applicazione più attuali, l’insegnamento dell’Educazione Civica non può prescindere.

Qui il link all’iniziativa: https://oratoryfestival.com/

Continua la lettura su: https://adiscuola.it/festival-online-della-competenza-oracy/ Autore del post: ADI-Scuola Didattica Fonte: https://adiscuola.it

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Il Debate

Il Debate: Un Percorso di Crescita Critica e Dialogo nel Mondo Educativo

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Il Debate, o “dibattito argomentativo”, rappresenta una pratica educativa e competitiva strutturata sul confronto dialettico tra idee opposte, finalizzata allo sviluppo di competenze cognitive, comunicative e critiche. Questo strumento, che ha radici nella tradizione filosofica della dialettica socratica e aristotelica, si è evoluto nel tempo fino a diventare un metodo formativo fondamentale nelle scuole e nelle università a livello globale. Nel Debate, i partecipanti sono chiamati a difendere o confutare una determinata posizione attraverso l’uso di argomentazioni logiche e dati empirici, con l’obiettivo di persuadere una giuria o un pubblico. La sua struttura prevede un’interazione dinamica tra discorsi preparati e confutazioni in tempo reale, richiedendo prontezza di riflessi e capacità analitiche.

Dal punto di vista pedagogico, il Debate è uno strumento estremamente efficace nell’apprendimento attivo, favorendo il coinvolgimento diretto degli studenti nel processo di acquisizione delle competenze. Le attività di ricerca, organizzazione delle informazioni e costruzione di argomentazioni rafforzano il pensiero critico e promuovono la capacità di gestire e sintetizzare grandi quantità di dati. Inoltre, il debate sviluppa abilità sociali come la gestione dei conflitti e la collaborazione in team, oltre a migliorare le competenze di comunicazione verbale e non verbale.

Le neuroscienze confermano che il Debate stimola attivamente le funzioni esecutive del cervello, in particolare la memoria di lavoro, la risoluzione di problemi complessi e la flessibilità cognitiva. Partecipare a un Debate richiede un costante adattamento alle argomentazioni dell’avversario, favorendo così la neuroplasticità e migliorando le capacità decisionali in situazioni di pressione.

Il Debate è inoltre parte integrante del movimento delle Avanguardie Educative, che promuove metodologie didattiche innovative volte a potenziare l’apprendimento attraverso la pratica e l’interdisciplinarità. In Italia, diversi istituti, come l’Istituto Tecnico Tecnologico “Ettore Majorana” di Milazzo, adottano il Debate come strumento formativo per sviluppare competenze trasversali e incoraggiare l’approccio critico e creativo degli studenti.

Le competizioni di Debate si svolgono a livello nazionale e internazionale, con eventi come il World Schools Debating Championship (WSDC) e le Olimpiadi di Debate, promosse dal Ministero dell’Istruzione. Questi tornei stimolano la partecipazione attiva degli studenti, offrendo loro un’opportunità di misurarsi con coetanei provenienti da diverse parti del mondo, in un ambiente di confronto intellettuale e crescita personale.

In sintesi, il Debate rappresenta un metodo didattico completo e multidimensionale, che combina aspetti educativi, cognitivi e sociali, favorendo lo sviluppo di competenze fondamentali per affrontare le sfide del mondo contemporaneo.

L’origine e la storia del Debate

Le radici del Debate affondano nell’antica Grecia, dove filosofi come Socrate e Platone usavano la dialettica per giungere alla verità attraverso il confronto tra tesi opposte. Anche nell’antica Roma, la retorica era uno strumento fondamentale per i politici e gli intellettuali, che si confrontavano su temi politici e morali. Nel Medioevo, i dibattiti divennero parte integrante delle università europee, in cui gli studenti di filosofia e teologia si cimentavano in dispute per difendere o confutare determinate argomentazioni.

Nel contesto moderno, il Debate si è strutturato come attività educativa e competitiva nelle scuole e nelle università di tutto il mondo. A partire dal XIX secolo, in particolare negli Stati Uniti e nel Regno Unito, i tornei di Debate iniziarono a diffondersi come competizioni formali, consolidandosi nei programmi scolastici e universitari. Oggi, è uno strumento formativo utilizzato in molti paesi per migliorare le competenze oratorie, critiche e persuasive degli studenti.

Come si realizza un Debate?

Il Debate segue una struttura ben definita, che prevede la suddivisione dei partecipanti in due squadre: una a favore (pro) e una contro (contro) un determinato argomento. Le squadre si alternano esponendo argomentazioni e confutazioni. La preparazione degli interventi richiede una ricerca accurata di dati e fonti, che serve per costruire un discorso persuasivo e logico. Ci sono diversi formati di Debate, tra cui il formato parlamentare britannico, quello di Lincoln-Douglas e il World Schools Debating Championship (WSDC).

Nel corso del dibattito, gli studenti devono dimostrare non solo capacità oratorie e retoriche, ma anche prontezza mentale per rispondere alle argomentazioni avversarie in tempo reale. È centrale anche l’uso di strategie di comunicazione non verbale e di tecniche persuasive, che coinvolgono non solo la razionalità dell’uditorio, ma anche le emozioni.

Primi Passi nel Debate: Coltivare il Pensiero Critico nella Scuola Primaria

Nella scuola primaria, l’introduzione del Debate può avvenire attraverso temi semplici e vicini all’esperienza quotidiana dei bambini, favorendo un approccio graduale e stimolante alla pratica del confronto argomentativo. Temi come “Gli animali domestici dovrebbero andare a scuola?”, “I videogiochi fanno bene o male?”, oppure “È meglio fare i compiti subito o giocare prima?” possono risultare coinvolgenti e accessibili per i più piccoli. Questi argomenti non solo catturano l’attenzione dei bambini, ma permettono loro di imparare a prendere posizione, argomentare le proprie idee e ascoltare quelle dei compagni.

Le modalità di svolgimento devono essere adeguate all’età, semplificando la struttura del debate classico. Un esempio potrebbe essere l’uso di un format più flessibile e ludico, come la “mini-debate”, in cui le squadre, composte da pochi studenti, si alternano nel presentare una singola argomentazione, seguita da un confronto moderato. È possibile anche utilizzare supporti visivi, come cartelloni o immagini, che aiutino i bambini a visualizzare meglio le idee da discutere.

Un’altra modalità efficace è il “Debate a ruoli”, in cui ogni studente ricopre un ruolo specifico (portavoce, cronometrista, osservatore) all’interno del team, favorendo così lo sviluppo di competenze organizzative e collaborative. In questo modo, tutti i partecipanti si sentono coinvolti attivamente e possono sperimentare diverse forme di contributo all’interno del dibattito.

Dal punto di vista pedagogico, il Debate può essere integrato con altre materie curricolari. Per esempio, in storia, si possono proporre dibattiti su argomenti semplici come “Era giusto che gli antichi Romani conquistassero altre terre?”, mentre in scienze si potrebbe discutere su temi ambientali come “È meglio riciclare o ridurre i rifiuti?”. Questo approccio multidisciplinare consente ai bambini di connettere le competenze argomentative con le conoscenze acquisite nelle diverse aree di apprendimento, rendendo il processo educativo più significativo e coeso.

Inoltre, si potrebbero introdurre momenti di riflessione finale, in cui i bambini discutono su come si sono sentiti durante il Debate, cosa hanno imparato dagli altri e come potrebbero migliorare il loro modo di esprimere le idee. Questo favorisce l’autovalutazione e la crescita personale, offrendo un primo approccio alle competenze metacognitive.

In conclusione, l’esperienza del Debate nella scuola primaria, attraverso temi e modalità adeguati, rappresenta un’opportunità preziosa per introdurre i bambini al pensiero critico, alla riflessione e al rispetto reciproco, stimolando fin da piccoli un approccio attivo e responsabile alla comunicazione e all’apprendimento.

Avanguardie Educative e Debate

Il Debate è diventato un elemento chiave nel contesto delle avanguardie educative, poiché rappresenta un approccio innovativo che stimola il pensiero critico e la partecipazione attiva degli studenti. In Italia, il Movimento delle Avanguardie Educative, promosso da INDIRE, supporta l’introduzione di metodologie didattiche innovative come il Debate per superare i tradizionali modelli trasmissivi di insegnamento e creare ambienti di apprendimento più dinamici e coinvolgenti. Il Debate è infatti una pratica che integra competenze trasversali come la collaborazione, il problem-solving, il pensiero critico e la capacità di gestire il tempo.

Gare nazionali e internazionali di Debate

Le competizioni di Debate sono oggi diffuse in tutto il mondo e costituiscono una parte essenziale della formazione retorica e critica degli studenti. A livello internazionale, esistono numerosi tornei di rilievo, tra cui il World Schools Debating Championship (WSDC), uno dei più prestigiosi, che vede la partecipazione di squadre provenienti da diversi paesi. Le squadre competono su temi globali di grande attualità, affinando le loro capacità oratorie, di pensiero critico e collaborazione. Un altro torneo di rilievo è quello organizzato dalla National Speech and Debate Association (NSDA) negli Stati Uniti, che include competizioni per studenti delle scuole superiori e università. Questo torneo ha una lunga tradizione e rappresenta una piattaforma importante per promuovere il dibattito nelle scuole. Un altro evento di grande rilievo è il European Universities Debating Championship (EUDC), in cui le università europee si sfidano su temi di politica, etica e questioni globali.

In Italia, il Debate ha fatto il suo ingresso ufficiale nelle scuole superiori nel 2016, grazie all’impegno del Ministero dell’Istruzione, che ha promosso la pratica attraverso competizioni come le Olimpiadi di Debate. Le Olimpiadi rappresentano un momento chiave per gli studenti italiani, che si confrontano in dibattiti strutturati su questioni di grande attualità. Questi tornei offrono agli studenti l’opportunità di sviluppare competenze trasversali fondamentali, come l’argomentazione critica, il lavoro di squadra e la gestione del tempo. La competizione coinvolge scuole di tutto il paese, rafforzando la diffusione di questa pratica nelle istituzioni scolastiche.

Nel corso degli anni, altre competizioni e progetti si sono aggiunti al panorama del Debate in Italia, come il Saper(e)Consumare Debate League, promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che si focalizza su temi di educazione digitale, sostenibilità e diritti dei consumatori. Entrambe le competizioni rafforzano le capacità cognitive, l’oratoria e il pensiero critico degli studenti, coinvolgendo scuole da ogni regione d’Italia​ molti delle quali parte del movimento delle Avanguardie Educative di INDIRE, vedono nel Debate un’opportunità di innovazione metodologica. I programmi educativi che includono il Debate stanno trasformando l’approccio all’insegnamento, stimolando una partecipazione attiva degli studenti e potenziando le competenze trasversali.

Sul fronte internazionale, il Debate italiano si allinea con pratiche consolidate in paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti, dove le competizioni di Debate sono una parte fondamentale del curriculum formativo. Questo confronto globale consente agli studenti italiani di partecipare a tornei internazionali e di confrontarsi con coetanei di tutto il mondo, ampliando le loro prospettive e contribuendo alla loro crescita personale e sociale.

Aspetti pedagogici e neuroscientifici del Debate

Dal punto di vista pedagogico, il Debate si inserisce pienamente nell’apprendimento attivo, in cui gli studenti sono protagonisti della costruzione del proprio sapere. Questo metodo richiede lo sviluppo di competenze fondamentali come il pensiero critico, la capacità di formulare argomentazioni logiche, il lavoro di squadra e la gestione del tempo. Partecipare a un Debate spinge gli studenti a svolgere ricerche approfondite, riflettere criticamente, e rispondere in tempo reale alle confutazioni degli avversari. Questo processo migliora la loro capacità di prendere decisioni rapide e fondate, oltre a incoraggiare l’autonomia di pensiero.

Dal punto di vista neuroscientifico, il Debate è una palestra per il cervello, poiché coinvolge simultaneamente molteplici operazioni cognitive. Durante un dibattito, vengono attivate funzioni esecutive come la memoria di lavoro, l’inibizione di risposte automatiche e la flessibilità cognitiva, che permettono agli studenti di adattarsi a nuove informazioni e rispondere ai cambiamenti ambientali. Questi processi sono strettamente legati alla neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di riorganizzare le proprie connessioni neuronali in risposta all’esperienza. Studi dimostrano che il Debate, attraverso l’impegno attivo e la risoluzione di problemi complessi, potenzia tali funzioni esecutive, favorendo l’apprendimento a lungo termine e migliorando la capacità di affrontare situazioni complesse in modo adattivo.

Inoltre, l’allenamento della flessibilità cognitiva, che consente di cambiare strategia o prospettiva durante un Debate, è associato a risultati accademici migliori in discipline come la matematica e la lettura, e rappresenta un’importante dimensione delle funzioni esecutive in via di sviluppo, specialmente durante l’infanzia e l’adolescenza. Questo aspetto evidenzia come il Debate non solo rafforzi le capacità cognitive, ma anche la plasticità del cervello, permettendo una crescita cognitiva continua anche in età avanzata

Conclusioni

Il Debate non è solo uno strumento didattico, ma un’arte del confronto, una danza tra le idee che sprona la mente e il cuore a sfidare se stessi e gli altri. È una palestra dove le parole si allenano, i pensieri si affinano e le voci si fanno ponti tra mondi diversi. In questo dialogo serrato, ogni studente impara a costruire, smontare e ricostruire visioni del mondo, a cogliere la bellezza della diversità delle opinioni e a scoprire la forza della propria argomentazione.

Attraverso il Debate, il pensiero critico e creativo si fondono, le competenze cognitive si espandono, e si rafforzano legami sociali che insegnano il valore dell’ascolto e del rispetto. Le Avanguardie Educative hanno saputo cogliere l’anima del Debate, facendone un ponte tra tradizione e innovazione, tra il sapere di ieri e le sfide di domani. In ogni parola pronunciata, in ogni idea difesa, c’è un passo avanti verso la formazione di individui capaci di navigare con coraggio e consapevolezza nel mare in tempesta del mondo contemporaneo.

Il Debate è la prova che il vero dialogo non finisce mai, ma continua a crescere, a trasformarsi, come una fiamma che illumina la via verso un futuro fatto di idee, di confronto, di rispetto reciproco e di incredibili opportunità.

La valutazione inclusiva nel Debate

LA VALUTAZIONE INCLUSIVA NEL DEBATE

di Annalisa Filipponi [1]

LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE COME MOTORE ORIENTATIVO

Il nuovo modello di certificazione delle competenze, emanato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito con decreto n° 14 il 30 gennaio 2024 apre ad una interessante possibilità per il Debate, che è quella di collegare i Tornei di Debate ai nuovi modelli valutativi, sempre nel rispetto dei criteri insiti nella struttura valutativa del WSD (World Schools Debating)[2].

Il modello certificativo ministeriale mette in evidenza il rapporto tra la Scuola secondaria di 1° grado e l’orientamento e, infatti, il decreto recita: “la certificazione descrive, ai fini dell’orientamento, il progressivo sviluppo dei livelli delle competenze chiave per l’apprendimento permanente, a cui l’intero processo di insegnamento-apprendimento è mirato.”[3] Questo raccordo porta la certificazione delle competenze nel primo ciclo dell’istruzione ad essere un motore orientativo che ha come quadro di riferimento non i programmi ministeriali, ma il quadro europeo delle competenze[4].

Dal punto di vista del Debate lo schema del MIM evidenzia alcune competenze che sono la base strutturale di questa pratica didattico-formativa ormai da tutti riconosciuta come innovativa ed inclusiva. Citerei questi riferimenti, traendoli dalla scheda proposta dal MIM:

COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE.

Padroneggiare la lingua di scolarizzazione in modo da comprendere enunciati di una certa complessità, esprimere le proprie idee, adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITA’ DI IMPARARE AD IMPARARE.Utilizzare conoscenze e nozioni di base in modo organico per ricercare e organizzare nuove informazioni.

Accedere a nuovi apprendimenti in modo autonomo. Portare a compimento il lavoro iniziato, da solo o insieme ad altri.

COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA.

Esprimere le proprie personali opinioni e sensibilità nel rispetto di sé e degli altri.

COMPETENZA IMPRENDITORIALE.Dimostrare spirito di iniziativa, produrre idee e progetti creativi.

Riflettere su sé stessi e misurarsi con le novità e gli imprevisti.

Questa nuova impostazione della Valutazione che richiama la certificazione delle competenze facendo riferimento al quadro europeo, permette al Debate di toccare elementi chiave della crescita dello studente e della studentessa nel passaggio dalla preadolescenza all’adolescenza, attraverso il miglioramento degli elementi che equilibrano la sua formazione in funzione orientativa.

DALLA CERTIFICAZIONE PER COMPETENZE ALLA VALUTAZIONE INCLUSIVA

La Valutazione inclusiva implica il coinvolgimento di tutte le parti interessate non solo per garantire l’utilizzo di dati qualitativi, ma anche come garanzia di un uso etico delle informazioni che tenga conto delle differenze individuali. Questo metodo valutativo mira a riflettere su diverse prospettive durante tutto il processo di Valutazione, partendo dalla progettazione e concludendosi in una rendicontazione puntuale. L’attuazione delle strategie inclusive può migliorare l’efficacia complessiva del processo di apprendimento degli studenti e delle studentesse, in un’ottica di supporto personalizzato[5]. In questa dimensione il Debate può svolgere un ruolo molto importante, perché permette di passare, attraverso meccanismi didattici consolidati, dall’esposizione di contenuti all’argomentazione sui contenuti.

LA VALUTAZIONE INCLUSIVA ANCHE NEL DEBATE

Il tema delle nuove modalità di Valutazione va ad influenzare anche le gare di Debate della Scuola secondaria di primo grado, dove è particolarmente rilevante garantire a tutte le squadre il riconoscimento e il premio per le loro capacità e per i loro contributi specifici.

In un Torneo di Debate per le Scuole secondarie di primo grado, è fondamentale che tutte le squadre possano essere premiate in base a specifici indicatori legati al modello di Debate internazionale più comune, il già citato WSD. Questo approccio permette di valorizzare le diverse competenze e qualità di ciascun partecipante, favorendo un ambiente di apprendimento inclusivo e motivante, condizione pedagogica necessaria per non chiudere il Debate per la Scuola secondaria di primo grado nel “recinto” della competizione fine a se stessa.

Riporto alcune motivazioni fondanti che, a seguito di una revisione critica e analitica delle esperienze valutative dei Tornei delle Scuole secondarie di primo grado degli anni passati, ci hanno spinto verso il desiderio (e la necessità) di sperimentare una esperienza di Valutazione inclusiva delle gare di Debate:

Inclusività e Motivazione:

Riconoscimento Diversificato. Premiare le squadre su diversi indicatori (ad esempio: ricerca documentale, precisa citazione delle fonti, linearità della struttura argomentativa di un ragionamento, attinenza alla Mozione, impegno, creatività etc.) assicura che anche le squadre meno competitive possano ricevere specifici riconoscimenti. Questo aumenta l’inclusività e riduce il rischio che gli studenti meno performanti si sentano esclusi o demotivati già nel corso di queste prime esperienze.

Motivazione e Partecipazione. Gli studenti e le studentesse possono essere più motivati/e a partecipare e dare il meglio di sé sapendo che ci sono varie categorie in cui possono eccellere. Questo può aumentare la partecipazione e l’impegno complessivo.

Sviluppo Olistico:

Valori e Competenze Trasversali. Premiare aspetti come la collaborazione, il rispetto degli avversari e l’innovazione aiuta a sviluppare competenze e valori che vanno oltre la mera vittoria. Questo è in linea con gli obiettivi educativi di promuovere lo sviluppo olistico degli studenti.

Diversificazione delle Competenze. Diversi indicatori di Valutazione, sempre attinenti ai criteri fondanti il modello valutativo del WSD, possono aiutare gli studenti e le studentesse a scoprire e sviluppare varie competenze, come il pensiero critico, la precisione nella ricerca delle fonti, la linearità di una teamline , il rispetto dei tempi e dei ruoli etc.

Equità e Giustizia:

Equità nei Confronti delle Diverse Abilità. Non tutti gli studenti hanno le stesse capacità fisiche o intellettuali. Valutare le squadre su una gamma di indicatori può rendere la competizione più equa e giusta per tutti.

Riduzione dello Stress. La pressione di vincere ad ogni competizione può essere ridotta, consentendo agli studenti e alle studentesse di godersi maggiormente l’esperienza con il conseguente rafforzamento delle competenze acquisite

Spirito competitivo

Il valore dello spirito competitivo in un Torneo viene mantenuto con il riconoscimento complessivo della squadra che si è distinta maggiormente nel Torneo. Infatti, verrà proclamata una Squadra Vincitrice, che sarà determinata non sulla base delle vittorie nei vari incontri, ma sulla base della quantificazione delle segnalazioni positive complessive ricevute durante il Torneo.

UNA NUOVA ESPERIENZA VALUTATIVA DEL DEBATE IN FRIULI VENEZIA GIULIA

In occasione della quarta Edizione 2024 del Torneo “Debate senza confini” promosso dall’Accademia di Argomentazione e Debate del Friuli Venezia Giulia – DeAFVG APS[6] – nella sezione riservata alle Scuole Secondarie di 1° grado organizzata in collaborazione con la Sezione territoriale della Società Nazionale Debate Italia SNDI, è stata sperimentata una diversa modalità di Valutazione dei singoli dibattiti, nata da una approfondita riflessione critica di chi aveva svolto il ruolo di Giudice nelle esperienze degli anni precedenti. Infatti, dichiarando vincitrice una delle due squadre ad ogni singola competizione e di conseguenza sconfitta l’altra, non solo demotivava giovanissimi Speaker a proseguire nell’esperienza assolutamente formativa del Debate, ma aveva dato ai Giudici la sensazione di non aver sostanzialmente premiato, se non con una restituzione costruttiva[7], alcuni aspetti della gara in cui era decisamente emersa la squadra sconfitta. È nata da qui la necessità di sperimentare nuovi strumenti di Valutazione della gara che gratificassero, a nostro parere, con maggiore equità il lavoro svolto da entrambe le squadre.

L’esperimento effettuato ha di fatto superato la Valutazione del confronto tra squadre ricercando non la squadra più performante in assoluto, ma quella che meglio ha interpretato specifici Indicatori del Debate definiti in modo indipendente l’uno dall’altro. La Valutazione ha così avuto una caratteristica inclusiva e non selettiva, attraverso un diverso tipo di procedura.

Di seguito riporto le schede di Valutazione utilizzate dalla Giuria, composta da allievi, allieve e docenti, nel Torneo Debate Senza Confini per le Scuole secondarie di primo grado 2024, organizzato dalla DeAFVG APS in collaborazione con la SNDI con il supporto della Regione Friuli-Venezia Giulia.

MECCANISMO DI VALUTAZIONE

Giudici: Un panel di giudici valuta ogni round del Debate e indica sulla scheda quale delle due squadre è stata la migliore in riferimento ad ognuno degli indicatori individuati sulla scheda.

Feedback: Dopo ogni singolo incontro non viene dato alcun feedback alle squadre. Al termine del Torneo ad ogni squadra viene restituito un riscontro positivo in riferimento all’indicatore per cui la squadra è premiata e dei suggerimenti migliorativi in riferimento alla prestazione complessiva.

DETERMINAZIONE DELLE SQUADRE VINCITRICI DELLE SINGOLE VOCI E DELLA SQUADRA VINCITRICE ASSOLUTA DEL TORNEO

Totale delle Segnalazioni. Alla fine del Torneo, viene conteggiato il totale delle segnalazioni ricevute da ogni squadra per ogni indicatore.

Poiché il fine è premiare tutte le squadre gratificando ciascuna per il lavoro svolto, si individuerà in quale indicatore ogni squadra ha dato il miglior risultato e potrà conseguentemente ottenere uno specifico Attestato di merito.

Proclamazione della squadra Vincitrice del Torneo. La squadra che avrà ottenuto il risultato migliore nel maggior numero degli indicatori viene proclamata Squadra Vincitrice del Torneo.

VANTAGGI DI QUESTO APPROCCIO

Inclusività Ogni squadra ha l’opportunità di essere riconosciuta per le proprie eccellenze specifiche.

Motivazione Le squadre sono motivate a migliorare in tutti gli aspetti del Debate, non solo a vincere il round.

Competitività La proclamazione di una Squadra Vincitrice mantiene alto lo spirito competitivo.

CONCLUSIONE

Il nuovo modello bilancia l’inclusività e l’incoraggiamento di tutte le squadre con il mantenimento di una sana competitività. Proclamando una Squadra Vincitrice basata sulle segnalazioni complessive, si riconosce il merito di chi ha eccelso in modo continuativo durante tutto il Torneo, incentivando al contempo le altre squadre a migliorare su specifici aspetti del Debate.

Di seguito, il Regolamento della manifestazione inviato alle scuole che hanno aderito al Torneo:

REGOLAMENTO 4° TORNEO “DEBATE SENZA CONFINI” – Sezione Scuole secondarie di 1° grado

ANNO 2024

Il Torneo premierà le squadre migliori nei vari ruoli attraverso il voto ponderato combinato tra la giuria studentesca e quella dei docenti. Le modalità di voto degli studenti verranno comunicate prima dell’avvio del Torneo.

Verranno premiate le squadre vincitrici delle seguenti sezioni:

MIGLIOR PUBLIC SPEAKING: CAPACITÀ DI COMUNICARE CON PASSIONE E STILE

MIGLIORE RICERCA DOCUMENTALE: CAPACITÀ DI REPERIRE FONTI AUTOREVOLI E INTERESSANTI

MIGLIORE TEAMLINE: CAPACITÀ DI PROPORRE ARGOMENTI LOGICI BEN ORGANIZZATI E CONVINCENTI

MAGGIORE RICCHEZZA E VARIETÀ DI ESEMPI

MIGLIORI CAPACITÀ STRATEGICHE: LAVORO DI SQUADRA E PRESENTAZIONE DEL TEAM 

MIGLIORE CAPACITÀ DI ANALISI E DI SINTESI: MIGLIORE ANALISI E DEFINIZIONE DELLA MOZIONE DI DIBATTITO

Il Torneo di Debate “Senza confini” per le Scuole secondarie di primo grado verrà assegnato alla squadra che avrà vinto più sezioni. La vittoria potrà anche essere assegnata ex-aequo.

Lo schema valutativo del Debate descritto nel box va alla ricerca proprio delle competenze evidenziate e non solo delle strategie messe in atto, e vuole valorizzare giovanissimi studenti e studentesse coinvolti/e, attraverso una premiazione che si mantiene comunque non individuale ma di squadra.

Il Torneo riservato alle Scuole secondaria di 1° grado ha coinvolto sei squadre di tre scuole (Istituto comprensivo di Pasian di Prato e Istituto comprensivo di Buja della provincia di Udine e Istituto Tiziana Weiss di Trieste). Le insegnanti coinvolte sono state Patrizia Morocutti, Tiziana De Biaggio e Estella Trevisan (IC Pasian di Prato), Caterina Grillo e Manuela Modotto (IC Buja) e Elisa Gustin e Maria Teresa Sciannamblo (IC ‘Weiss’ Trieste), mentre i tre dirigenti scolastici delle tre scuole sono Daria Parma, Stefano Stefanel e Flavia Fasan. Daria Parma ha anche partecipato alla formazione sul Debate gestita dalla DeA FVG APS nell’ambito del Piano Nazionale di Formazione, e Flavia Fasan ha ospitato uno specifico corso a Buja.  Nell’IC Weiss di Trieste, la dirigente Daria Parma ha introdotto già dallo scorso anno, a seguito di specifico corso di formazione, l’opzione riservata agli alunni e alle alunne delle classi terze che avevano seguito il percorso formativo, di sostenere il colloquio dell’esame di Stato in modalità Debate su Mozione concordata con la Commissione d’esame e raccordata ai percorsi curricolari in particolare afferenti all’Educazione civica.

Molto significativa anche la composizione delle Giurie, che hanno visto coinvolte Docenti-Giudici del secondo ciclo dell’istruzione in una logica didattica verticale e orientativa. I dibattiti della sezione del Torneo riservata alle Scuole secondarie di 1°grado sono stati giudicati da: Annalisa Filipponi, Patrizia Malausa (Liceo ‘Percoto’ di Udine), Barbara Dominici (ISIS ‘Linussio’ di Codroipo), Francesca Parisi (ITI ‘Malignani’ di Udine) e Anna Maria Rossi (Liceo ‘Marinelli’ di Udine).

Nell’ambito della preparazione al Torneo Debate Senza confini era stato curato e diretto da Annalisa Filipponi in collaborazione con Patrizia Malausa, un corso di preparazione per Giudici di Debate riservato a docenti, allievi e allieve, con una taratura comunque sempre di carattere orientativo e formativo.

Per le finalità didattiche e educative individuate dalla DeAFVG APS, le sei squadre in una giornata in presenza sono a nostro avviso la dimensione ottimale per un Torneo di Debate nelle Scuole secondarie di primo grado che permetta ai giovanissimi Debater di vivere la posizione sia PRO che CONTRO su due Mozioni preparate.

[1] Annalisa Filipponi, esperta di Debate e referente della Scuola Polo per il Debate del Friuli Venezia Giulia al suo ingresso nel sistema scolastico italiano nel 2017 è Presidentessa dell’Accademia di Argomentazione e Debate del Friuli Venezia Giulia.APS e della Sezione Friuli Venezia Giulia della Società Nazionale Debate Italia. È giudice dal 2017 ed arbitra regolarmente le competizioni di Debate.

[2] Sul Debate e sul suo inserimento nel sistema scolastico italiano si possono vedere i testi di Manuele De Conti e Matteo Giangrande (Debate. Pratica, teoria, pedagogia, Pearson 2018), di Manuele De Conti e Joseph Zompetti (L’etica del Debate, Pearson, 2020), Matteo Giangrande (Le regole del Debate, Pearson2020).

[3] Art. 1, comma 2, del Decreto n° 14 del 30 gennaio 2024.

[4] Il Quadro Europeo delle competenze è stato emanato la prima volta il 18 dicembre 2006 e poi è stato novellato 22 maggio 2018 calibrando le otto competenze chiave nell’ambito di una revisione che tiene conto dell’evoluzione della società della conoscenza. Le otto competenze chiave definite nel 2018 sono: competenza alfabetica funzionale, competenza multilinguistica, competenza matematica e competenza in scienze, tecnologia e ingegneria, competenza digitale, competenza personale, sociale e capacità di imparare ad imparare, competenza in materia di cittadinanza, competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturale.  

[5] Stefano Stefanel in Innovare il curricolo (Armando 2020) ha esplicitato alcuni elementi chiave della valutazione inclusiva, ripresa poi in articoli ed interventi, tra cui è sicuramente interessante è l’articolo dal titolo Divari territoriali, valutazioni senza voti, bocciature (www.edscuola.it del 22 novembre 2022). I lavori di Stefanel ruotano attorno al recupero del concetto originario di valutazione, che è quello di “dare valore”. Stefanel sottolinea l’importanza di progettare e implementare valutazioni che siano eque e inclusive che recuperino anche studenti svantaggiati o che provengono da contesti difficili.

[6] La DeaFVG.APS è nata nel 2019 ed organizza annualmente un Torneo denominato “Debate Senza confini” e supportato anche economicamente dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia- Il Torneo è suddiviso in varie sezioni per le Scuole superiori ( una sezione di Debate internazionale, una sezione di Debate internazionale in lingua inglese, quattro sezioni disciplinari di Filosofia, Scienze fisiche e naturali, Educazione civica, Italiano/Storia) e in una sezione per le Scuole secondarie di primo grado.

[7] La restituzione costruttiva mette sempre in evidenza i pregi emersi nella gara utilizzando il sistema valutativo del + – +, cioè innanzitutto gratificando entrambe le squadre per i lati positivi che si sono resi evidenti; incoraggiandole a superare le criticità con suggerimenti costruttivi; concludendo poi con evidenze positive di sintesi. La restituzione costruttiva è molto ben compresa e vissuta dagli studenti e dalle studentesse delle Scuole Secondarie di 2° grado, risulta invece poco significativa per gli studenti e le studentesse delle Scuole Secondarie di 1° grado poiché, proclamando comunque un vincitore del singolo Debate , la carica della restituzione positiva spesso viene mitigata e compressa dal risultato.

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