I docenti sono già stanchi prima di entrare in classe, per lo scrittore Affinati hanno troppi impegni
Lo scrittore Eraldo Affinati
“Quando entrano in classe gli insegnanti sono già stanchi: perché in precedenza hanno dovuto assolvere una miriade di impegni, moduli da riempire, burocrazia, risposte su whatsapp”: a dichiararlo è stato lo scrittore e insegnante Eraldo Affinati. Durante la presentazione dell’indagine “Comprendere la scuola oggi”, curata per la Cisl Scuola dell’Ipsos di Nando Pagnoncelli, lo scrittore si è soffermato sull’eccesso di incarichi e di impegni che assorbono la giornata lavorativa del docente.
Pochi soldi, tante richieste
Affinati ha detto che l’insegnante italiano è pagato poco ma oberato di lavoro: tanto da andare a compromettere la sua azione didattica.
Lo scrittore è stato fortemente critico anche nei confronti delle modalità prescelte dall’amministrazione scolastica per organizzare il concorso ordinario della scuola secondaria, con un altissimo numero di respinti già dopo la prima prova: “se il reclutamento dei docenti passa per i test a crocetta, rischiamo di prendere i più furbi …..