“L’atto di indirizzo del ministro Bianchi misconosce il lavoro e i lavoratori con tre NON”
“La lettura su autorevoli organi di stampa di notizie sull’atto di indirizzo all’Aran del ministro Bianchi relative al tema delle figure che svolgono “funzioni di sostegno all’autonomia scolastica” suscita delle serie preoccupazioni in decine di migliaia di docenti. Che a diverso titolo si preoccupano e si occupano di portare avanti il progetto organizzativo e pedagogico nelle loro scuole”. Il j’accuse parte da ANCoDiS, l’Associazione che sostiene il riconoscimento giuridico e contrattuale dei Collaboratori dei DS e delle Figure di sistema che lavorano nelle autonome Istituzioni scolastiche in una mail giunta alla redazione di OggiScuola.
L’accusa al ministro Bianchi
“In particolare – si legge – ove venisse confermato, tre sono i punti di assoluta preoccupazione:
- a) NON si riconosce che la complessità della scuola autonoma deve essere affrontata quotidianamente sul piano ORGANIZZATIVO oltre che su quello DIDATTICO. Non potrà mai esserci un buon modello didattico-pedagogico senza un efficiente ed efficace piano organizzativo. Che progetta, monitora e governa la scuola per l’intero anno SOLARE. Entrambi “rappresentano un insostituibile sostegno per l’autonomia”;
- b) NON riconosce che in ciascuna autonoma Istituzione scolastica c’è un gruppo di docenti impegnati direttamente al fianco del dirigente scolastico e del dsga nel governare la scuola sul piano del suo funzionamento organizzativo. Che – nessuno può negare! – è prodromico a quello didattico. Si tratta di docenti che, per l’esigenza di semplificare l’attività organizzativa, garantire il diritto allo studio e migliorare l’efficienza del servizio scolastico, assumono precise deleghe. E svolgono con responsabilità e professionalità mansioni senza le quali la scuola NON potrebbe assolutamente funzionare. (Staff organizzativo i cui componenti oggi sono individuati ai sensi del comma 5 dell’art. 25 del D. lgs 165/2001 e del comma 83 dell’art. 1 della Legge 107/2015).
- c) NON si legge per gli incarichi aggiuntivi – sia inerenti al piano organizzativo sia a quello didattico – la previsione di maggiori risorse economiche che possano soddisfare le legittime aspettative economiche di chi assume l’incarico.
Le conclusioni
Così si conclude il comunicato: “Se, dunque, fossero confermate le notizie di stampa il Ministro della Repubblica Italiana con il suo atto di indirizzo disattende palesemente l’articolo 36 della Costituzione Italiana. E conferma la visione arcaica di un modello di scuola limitato e fondato esclusivamente sull’azione strettamente didattica. Deve essere chiara una cosa però: se si dovesse procedere con questa inaccettabile discriminazione contrattuale dei Collaboratori del dirigente scolastico impegnati nel funzionamento organizzativo e gestionale, per la fine dell’anno scolastico e per il prossimo anno scolastico i dirigenti scolastici rischierebbero di non trovare la disponibilità di molti. E – questo sì – sarà un serio problema per il progetto educativo e pedagogico di ciascuna scuola!”
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