Supplenze da Gps, cosa ne pensa Uil Scuola?

Graduatorie provinciali per le supplenze: l’ordinanza non s’ha da fare.  Il Consiglio di Stato critica difatti il nuovo Regolamento che gestirà le Gps, che è in attesa di trovare spazio in un’Ordinanza ministeriale. E non è il solo. Fumata nera anche da Uil Scuola.

Le criticità del Cds

Cosa non piace al Cds? Secondo il Consiglio di Stato le Graduatorie provinciali per le supplenze contengono degli effetti sanzionatori verso i supplenti che abbandonano la cattedra o rinunciano alla supplenza delle conseguenze davvero troppo punitive. Occhio al controllo e la verifica del punteggio assegnato: i controlli andrebbero effettuati prima e non dopo l’approvazione delle graduatorie. Questione sedi: gli aspiranti hanno il diritto di conoscere le sedi per le quali vi saranno disponibilità prima di effettuare la domanda di partecipazione alle supplenze. Non piace al Consiglio di stato nemmeno la collocazione in seconda fascia sostegno per chi ha tre anni senza titolo.

Critiche anche per la tabella di valutazione titoli. Qui il Ministero dovrebbe esplicitare meglio il contenuto delle tabelle di valutazione dei titoli al fine di un maggiore chiarezza. Piovono dubbi anche sulla procedura informatica per l’assegnazione delle supplenze. Il Ministero, fa notare il Consiglio di Stato, deve eliminare dal testo la procedura informatica dell’assegnazione delle supplenze e inserirla in altri provvedimenti. Capaci di recepire anche le innovazioni tecnologiche che avvengono nel tempo. Le critiche del CdS fanno seguito, lo ricordiamo, a quelle del Cspi, che si era soffermato sui tempi troppo ristretti per permettere alla platea potenziale di 700mila candidati di partecipare alla procedura.

La visione di Uil Scuola

“Ora si rischia di pubblicare una Ordinanza Ministeriale – sostiene a gran voce la Uil Scuola – i cui contenuti non sono condivisi dal Consiglio di Stato, anche se presenti in altro provvedimento, e per i quali il Ministero dovrà provvedere a nuove formulazioni”. Per il sindacato si rischia di continuare a “mietere vittime e a ritardare, con una visione miope e autoritaria, provvedimenti che riguardano la vita delle persone”. Per la Uil Scuola, quindi, occorre “la riapertura del confronto in materia di supplenze per arrivare ad un testo condiviso che vada nella direzione di tutela dei diritti”.

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