Il vulnus della carriera che non c’è/2: la partita nelle mani del Parlamento e dei sindacati
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Negli ultimi vent’anni la parola carriera è scomparsa dagli impegni ministeriali e contrattuali.
Nei primi anni 2000, dopo l’insuccesso della proposta del ministro Berlinguer, inizialmente condivisa dal sindacato ma successivamente osteggiata da un’ampia parte della categoria, si era cercato in ambito contrattuale di dare forma sostanziale allo sviluppo professionale attraverso un sistema di crediti professionali e culturali, ma la specifica sequenza contrattuale si era persa negli archivi delle buone intenzioni.
Il Parlamento, con la conversione in legge del DL 36, ha un’occasione unica per riprendere quella riforma mancata, coinvolgendo anche, per la parte di sua competenza, il sindacato.
L’esigenza di una riforma strutturale della carriera ha almeno due obiettivi: all’interno della scuola può aprire nuovi orizzonti per gli insegnanti, riconoscendone in modo sostanziale e significativo i meriti e dando motivazione al loro miglioramento professionale; all’esterno può attrarre laureati migliori per prospettive …..
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