Le amare conseguenze di una scuola che ha confuso l’istruzione di massa con la promozione di massa

In margine ai consueti saluti istituzionali sul sito della nostra scuola, un liceo classico-linguistico, ho pensato che senz’altro è bello chiudere l’anno con una riflessione sui buoni sentimenti e che senza dubbio è confortante per tutti che i nostri studenti siano lieti di essere buoni, più che eruditi.

Ma mi chiedo se sia motivo di vanto ribadire un primato della bontà sul sapere o piuttosto non crei in chi legge l’impressione di un’antinomia fra le due dimensioni.

Senza nulla togliere alla missione educativa della scuola, che orienta alla solidarietà e all’altruismo, comunicando i valori della nostra civiltà proprio tramite la conoscenza, mi piacerebbe che come docenti facessimo sentire di essere consapevoli della nostra responsabilità nel formare le competenze dei cittadini e dei lavoratori di domani.

Sulle implicazioni pericolose dell’incompetenza come cittadini, rinvierei alle considerazioni che nel 2017 ha espresso Tom Nichols nel suo libro “La conoscenza e …..

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