Docenti di religione, equivoci giuridici sull’insegnamento
Il recente sforzo di Carmelo Mirisola di lasciare le mere “opinioni personali” sull’IRC (di cui qui già si era scritto) a favore di un più “sobrio ragionamento su precise caratteristiche dell’ordinamento giuridico” rischia di ingenerare nuovi equivoci.
Egli sostiene che da “un punto di vista giuridico, l’IRC è presente nella scuola italiana in virtù dell’art. 7 della costituzione italiana, che stabilisce un accordo tra la Santa Sede e la Repubblica italiana per assicurare, in regime di pluralismo religioso (art. 8 della Costituzione), l’insegnamento della cultura religiosa nelle scuole pubbliche”.
Ma l’art. 7 non assicura tale “insegnamento”, che anzi non è mai nominato nella Costituzione. Né “stabilisce un accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana”. Recepisce piuttosto i Patti firmati nel ’29 da Mussolini per il Regno d’Italia. Il Concordato, parte di essi, prevedeva già allora, ben prima della nascita della Repubblica e della Costituzione, l’insegnamento …..
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