Maturità, il lavoro di formulare le tracce d’esame
Il lavoro dei docenti su come formulare le tracce d’esame e come adeguarle alla realtà delle diverse classi nell’istituto.
L’impegno non è stato da poco.
A conti fatti è stato oneroso, ma ha già ripagato in termini di crescita della professionalità. Il dovere della predisposizione delle tracce d’esame, non solo per la loro classe ma per tutte le classi dell’istituto, ha portato i professori a collaborare tra loro. E, nella maggior parte dei casi, è stata una collaborazione proficua. Ha portato tutti a ragionare insieme sugli argomenti di “programma” e a soppesarne il livello di difficoltà, a valutare il peso e l’incidenza delle parole sui concetti e a ricercare le espressioni verbali più adeguate nonché l’efficacia dell’uso di una forma interrogativa piuttosto che di una affermativa relativamente ad una data richiesta.
Per quanto riguarda la formulazione dei problemi non pochi docenti hanno dovuto verificare quanto l’articolazione interna in più punti, possibilmente indipendenti, peraltro non prescrittiva, risultasse molto più agevole nel caso di una questione di analisi e fosse invece meno immediata e naturale nel caso di una questione geometrica. Molta dell’attenzione dei docenti è stata comunque rivolta a soddisfare la necessità di predisporre proposte di prove calibrate sulla preparazione “media” raggiunta, all’interno dell’istituto, a conclusione di un triennio che non poteva essere più tormentato e difficile.
Matmedia come è noto ha assunto l’iniziativa di raccogliere dal 23 giugno in poi un campione delle prove di matematica sorteggiate e assegnate ai candidati.
I motivi che stanno alla base di una tale iniziativa sono stati già ampiamente illustrati, ammesso che ce ne fosse stato bisogno. Le prove raccolte e pubblicate, eventualmente anche in forma anonima, daranno certamente un’idea del lavoro che è stato compiuto, lavoro che in ogni caso sarà stato molto più ampio e impegnativo di quello che sarà possibile documentare.
La traccia che segue è un esempio di questo lavoro e una buona testimonianza di quanto sopra si è detto circa gli aspetti e le preoccupazioni dei docenti e ovviamente non rientra tra le proposte definite. È dovuta alla prof.ssa Serenella Iacino del liceo Newton di Roma già componente del gruppo di lavoro che ha dato vita ai Report sulle esperienze di elaborato di matematica e fisica dell’ultimo biennio.