Gli esami di maturità, vent’anni dopo dall’altra parte della cattedra
Vivere la maturità dall’altra parte della cattedra è un’emozione particolare, forse perché come ci sentivamo non l’abbiamo mai dimenticato, forse perché quella canzone “Notte prima degli esami” ci è rimasta dentro, appesa a qualche urlo liberatorio in una notte d’estate.
In Sicilia l’anno della maturità faceva un caldo pazzesco, era l’estate più calda di tutte, come sempre.
Ripassavo in balcone, mi lamentavo, non sopportavo le voci dei ragazzi che giravano tra le strade, non sopportavo il rumore dei motorini truccati che passano sotto casa mia, lo guardo preoccupato di mia madre che da voleva rassicurarmi. Io, testa abbassata sui libri, ripassavo e basta, cosa… non lo sapevo neanch’io.
La sera prima della prova di italiano ero particolarmente agitata. Ci tenevo a dare il meglio di me. Ho scelto l’ambito storico/politico, una frase di Nietzsche sulla memoria storica.
Quell’anno avevo divorato tanti libri sull’argomento e sentivo su di …..
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