Lezioni in tempo di Covid con studenti sempre ammassati, gli infettivologi continuano a chiedere la ventilazione automatica

Dall’arrivo del Covid-19 in Italia sono passati oltre due anni, ma chi entra oggi nella scuola non trova alcuna differenza rispetto all’inizio del 2020: la struttura delle aule, in particolare, è la medesima che esisteva quando arrivò il Coronavirus, con spazi medi non trascendentali (spesso le classi non superano i 40 metri quadrati ed ospitano oltre 25 alunni) e zero sistemi automatizzati per il ricambio dell’aria. Nel frattempo, le varianti del virus imperversano. E negli ultimi giorni i contagi (ma anche i ricoveri) sono tornati a salire. Per difendersi, lo ricordiamo, sono fondamentalmente due le disposizioni: indossare la mascherina e tenere le finestre aperte, anche d’inverno. Dell’aerazione automatizzata, della sua estrema utilità preventiva nel contenere il virus, si è parlato tantissimo. Tranne rari casi, di istituti scolastici che hanno fruito dei finanziamenti concessi quasi sempre da enti locali, il 99 per cento delle scuole non ha mai …..
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