Intervista a Giorgio Perondini
29
Giu
Intervista a Giorgio Perondini
Carissimi lettori e affezionati amici di Famacademy,
in questi giorni ho avuto modo di incontrare un uomo e un atleta davvero speciale, Giorgio Perondini.
Classe 1937 , una laurea in economia e commercio, modi gentili e un sorriso che conquista. Giorgio ha partecipato giovanissimo a due olimpiadi e nuota ancora, partecipando a competizioni di livello nazionale e internazionale, portando in alto il nome dell’Italia e nel cuore, quella gioia e quella passione che ha sempre avuto sin da bambino.
Lo ascolto e il racconto della sua vita avventurosa, unica e straordinaria, mi commuove.
LA PASSIONE
Nato a Venezia, inizia spinto dal padre capostazione e dal fratello maggiore, a nuotare. La sua prima squadra è quella di S.Lucia, la sua prima piscina è ricavata da una parte del Canal Grande, “quando ancora si poteva nuotare nei canali” mi dice ridacchiando Giorgio “…e c’erano anche i trampolini”. Il primo trofeo importante vinto dal padre, poi dal fratello nel 1949 , è di grande stimolo per il giovane Giorgio che vincerà lui stesso in seguito il trofeo Byron : dal Canal Grande a piazza S. Marco, fino all’isola della Giudecca, settemila metri!!
Perde il padre a soli 14 anni e ben presto i due fratelli con la mamma, sono sfrattati dalla casa in concessione delle ferrovie in cui abitano.
E’ a questo punto che la vita di Giorgio cambia grazie all’incontro con Umberto Usmiani del Centro sportivo Fiat che rimarrà impressionato dal talento di Giorgio e lo inviterà a trasferirsi a Torino insieme alla sua famiglia. A Torino Giorgio, inizierà a nuotare con atleti di fama mondiale come Grills e nel 1956 parteciperà come “riserva” alla sua prima olimpiade a Melbourne. Successivamente alle olimpiadi di Roma nel 1960, la sua seconda olimpiade.
Gli allenamenti nel Canal Grande
Con il suo mentore, l’Ing. Usmiani
La prima staffetta importante a Genova con la maglia della nazionale
GLI ANNI DEL LAVORO E DELLO STUDIO
Nel frattempo a Torino si diploma perito chimico e successivamente, entra in FIAT come operaio alle ferriere. Sarà proprio nelle gallerie delle ferriere, nei ritagli di tempo tra un turno e l’altro, che troverà il tempo e la motivazione per intraprendere gli studi universitari, riuscendo a laurearsi. Una giovinezza scandita dal ritmo degli allenamenti doppi, dal lavoro e dallo studio,
con ritiri nel Convento di S.Ignazio in val di Lanzo, per prepararsi agli esami senza “tentazioni”. Gli chiedo cosa consiglierebbe ad un giovane atleta oggi, risponde:“di avere pazienza e di essere onesti con se stessi. Lo sport e la scuola sono un impegno verso se stessi, ma sono l’onestà e la coerenza a guidarci nella vita. Sono la serenità e l’amore della famiglia a sostenerci durante la nostra crescita, sono questi valori che rimangono in noi come un faro, che ci indica il cammino.”
Alle Olimpiadi con Bud Spencer
A Melbourne per le Olimpiadi del 1956
Sono rapita dalla semplicità con cui Giorgio racconta le sue imprese e penso alla piscina in cui entrambi nuotiamo oggi che porta il nome di Umberto Usmiani. Penso al vuoto di generosità che caratterizza il nostro tempo e al protagonismo di certi atleti di oggi, misurato attraverso i like e i cuoricini dei social. Penso alle tante vite virtuali di ognuno di noi, forse un nuovo modo per nascondere le nostre insicurezze e la nostra solitudine. Giorgio è passato attraverso la guerra e a dolorose calamità, a pesanti turni di lavoro per mantenere la famiglia e potersi pagare gli studi, eppure il suo sguardo è limpido, non c’è presunzione, i suoi occhi tradiscono la gioia di un ragazzo che ama sopra ogni altra cosa nuotare.
A bruciapelo, chiedo a Giorgio se ha mai avuto voglia di smettere di nuotare: “forse oggi” dice…ma ad agosto parteciperà ai Nazionali Assoluti Master e agli Europei di Nuoto a Roma con un nuovo primato italiano nei 50 SL:))
Grandissimo Giorgio, sei per tutti noi fonte di esempio ed ispirazione!!
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