Che cos’è il pensiero? matematica, gioia e…parole
Che cos’è il pensiero? Un’altra pagina di matematica, di filosofia e di bella letteratura, tratta dal Grande Racconto dell’Universo di Michel Serres.
Leggere Serres non è come fare una passeggiata. È piuttosto un ritrovarsi immersi in un fiume in piena, inondati e trascinati da un flusso di parole, e di espressioni nuove. Michel Serres scrive in modo inebriante, ma richiede pause e continui ritorni a pagine già lette, un zigzagare tra onde di luci e ombre, con narrazioni non lineari, ricorsive a tratti, da riprendere dall’inizio o dalla conclusione, a ritroso. Ogni suo libro è una enorme caverna scintillante di saperi, pesati, filtrati, giustapposti, condensati. Ogni frase assimilabile, nel suo spazio narrativo, a un punto di accumulazione di altre idee, teorie, storie, concetti. «Le sue pagine – afferma Biagio Scognamiglio – sono da ammirare come vetrate iridescenti di una cattedrale colpite da luci abbaglianti». Una cattedrale del pensiero in cui il docente di matematica non può non entrare e sostare.
Quando confessa che per scrivere Le origini della geometria ha impiegato trentacinque anni della sua vita (1958-1992) è come se invitasse il lettore a non pensare di poterlo leggere nello spazio richiesto da un libro “normale”. Non lo è! E così ogni altro suo libro: richiede tempo per essere letto. Anzi, una lettura che è come un viaggio che non finisce, com’è il racconto che egli ha intrapreso: il Grande Racconto dell’Universo che è anche il grande, interminabile, racconto della Geometria che ne costruì lo spazio e gli diede luce nonché delle Matematiche che enunciano la parola del mondo.
I passi di lettura che seguono sono parziali risposte all’interrogativo: che cos’è il pensiero?
Che cos’è il pensiero? Per contemplare il suo geyser di fiamme, per sentire, della sua copiosa brezza, la raffica frattale, per accecarsi nella sua nube dai contorni sfumati, nervata da una rete di fulmini, per nuotare nel vortice della sua corrente viva, entrate nella danza di tutti gli spazio-tempo, di tutte le reti possibili virtualmente indicizzate dall’insieme delle preposizioni… Indicizzato così dalle preposizioni, il pensiero cammina attraverso l’Universo e ne dispiega lo splendore; così, particella minuscola, esplode in interazioni che producono la massa; così si insinua, inatteso, tra gli uomini, le loro parole, conversazioni, dispute e trovate; così connette le discipline tra loro, e in cortocircuito favorisce le scoperte, sviluppando anche il Grande Racconto; così corre, dolce, discreto, invisibile, intuitivo attraverso la nube infinita e fluida delle reti neurali, all’interno del cervello; così trotterella, felice, tra le prole dei miei libri, così ne stila le pagine […].
Filando allegramente, come una palla elastica, da una preposizione all’altra, il pensiero inventivo esplode e si proietta con gli stessi getti, frequenta gli stessi sentieri della gioia. Gioia-stella, gioia-diamante o gioia-bambino, il pensiero inonda d’invenzioni il mondo che lui stesso forma, trasforma, e lastrica di gioia.»Michel Serres, Il mancino zoppo, Bollati Boringhieri, 2016
La matematica l’assimilo al pensiero
La vetta del pensiero è matematica e gioia
Entrare nel mondo, entrare in matematica, entrare nel pensiero, scoprire, abbagliato, la caverna dalle scintillanti meraviglie.»Michel Serres, Il mancino zoppo, Bollati Boringhieri, 2016
Qual è la caverna dalle scintillanti meraviglie?
Altri Riferimenti per Michel Serres: