L’ignoranza della lingua italiana non investe solo la scuola

Ci doliamo della scuola, lamentiamo l’ignoranza di certi allievi e talora di qualche docente laureatosi a distanza con esami in cui si chiedeva di segnare la crocetta nella casella giusta.

Nondimeno la “peste della lingua”, come la definì Italo Calvino, ossia il depauperamento e la deturpazione dell’”idioma gentile”, è un contagio micidiale che dilaga in ogni dove. Il sistema educativo è solo uno fra i numerosi poli linguistici e culturali della nostra barbara civiltà: come si può giudicare il settore dell’”informazione”?

Prescindiamo pure dalle notizie, dai ‘fatti’ riportati, dalle idee espresse: a questo punto, non ha quasi più alcuna rilevanza la veridicità delle informazioni, la schiettezza della cronaca, la valenza ideologica dei pareri etc. Qui siamo al cospetto di giornalisti che non sanno affatto scrivere. Se non sai scrivere, non sai pensare, non sai discernere. Laureati? Diplomati? Esperti? Che importa! La rozzezza morfo-sintattica e quella lessicale eclissano

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