Mauro Laeng, pedagogista matematico.
Mauro Laeng è stato, tra i nostri pedagogisti, uno dei più insigni e il più vicino alla matematica. Morì diciotto anni fa, il 4 di agosto del 2004. Aveva 78 anni.
Per ricordarlo e ricordare quel rapporto così proficuo intessuto con i matematici, il Periodico di Matematiche pubblicò il suo intervento al convegno nazionale Mathesis che si era tenuto a Monopoli nel 1981. Nella sua relazione Educazione Matematica e Cultura Mauro Laeng parlò del ruolo formativo della matematica. Un ruolo «che a parole nessuno sembra contestare, ma che in pratica nella vita quotidiana della scuola incontra invece tanto spesso una crisi di rigetto come materia «ostica», o quella che non saprei se più pericolosa della indifferenza, per cui la matematica sarebbe «incolore» e così rarefatta da essere addirittura trasparente e invisibile. In luogo del rigetto e dell’indifferenza, la pedagogia della matematica si chiede se sia possibile sostituirvi l’accettazione e l’interesse». Il suo intervento lo concluse affermando: «La matematica può dare il meglio di sé alla cultura solo se è motivata e capita. Motivata, vuoi dire collegata a tutti gli altri aspetti del pensiero e dell’azione; capita, vuol dire compresa, gustata, intesa anche e sopra tutto in sé».
Nello stesso numero del Periodico di Matematiche la figura di Laeng pedagogista matematico fu tratteggiata nei ricordi di Emilio Ambrisi, Franco Eugeni e Silvio Maracchia.
In questi giorni in cui il rapporto Matematica e Pedagogia sembra aver di nuovo richiamato qualche attenzione è apparso quanto mai opportuno riprodurre i testi citati.