Rientro a scuola in Ucraina, tra edifici distrutti, bunker e lezioni a distanza: quando la Dad diventa una necessità
Le intense attività militari in corso sul territorio ucraino hanno provocato un esodo forzato della popolazione verso la Federazione Russa e l’Europa Continentale, mobilitata per ovviare al disastro umanitario accogliendo famiglie e studenti, cercando di garantire a questi ultimi formazione continua attraverso unità e programmazioni in lingua originale o russa.
La ripresa delle lezioni, in un paese dilaniato da continui attacchi, risulta difficoltosa per via del rischio bellico e lo stress infrastrutturale a cui sono sottoposte le scuole: numerose sono state distrutte, altre danneggiate, altre ancora sono site in aree ad elevata densità di attività belliche in corso.
Numerose strutture si sono dotate di bunker atti a proteggere insegnanti e studenti da eventuali attacchi aerei nelle maggiori città. Più di due milioni di bambini hanno lasciato il Paese, mentre altri tre milioni sono stati sfollati a livello interno tra febbraio e giugno secondo l’UNICEF, l’agenzia
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