Riconoscere i solidi. Per Scuola Primaria

Come riconoscere i solidi – Geometria per bambini di Scuola Primaria

I solidi sono tutte quelle figure geometriche caratterizzate da un volume. Queste figure sono ancora più presenti nelle nostre vite rispetto alle figure piane: basti pensare al libro di matematica, al cellulare o alla tua bottiglia d’acqua.

I solidi si suddividono in tre grandi gruppi:

  • Poliedri: ovvero quei solidi che hanno come facce dei poligoni regolari.
  • Solidi di rotazione: quelli che derivano dalla rotazione di una figura piana e che quindi hanno una superficie curva.
  • Solidi irregolari: tutti quelli che non appartengono alle categorie precedenti.

I Poliedri – Figure solide

Esiste una vasta gamma di poligoni pertanto, come potrai immaginare, i tipi di poliedri sono infiniti. Ci sono però alcuni tipi di poliedri, 5 in realtà, i quali sono i più diffusi e vengono chiamati solidi platonici.

Figure solide: I Poliedri

Questi sono: il tetraedo (una piramide che ha come facce dei triangoli equilateri); il cubo (chiamato anche esaedro); l’ottaedro (simile a due tetraedri sovrapposti); il dodecaedro (simile ad una pallone da calcio) e l’icosaedro.

I poliedri più diffusi sono i Prismi, ovvero dei solidi aventi due facce parallele e congruenti (basi) e come lati obliqui dei parallelogrammi.

Potete Giocare Online al “Riconoscere i solidi” da svolgere sotto forma di Memory direttamente sul nostro sito: abbinate la figura geometrica al nome esatto.

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Solidi e classificazione dei solidi – Matematica per bambini di Scuola Primaria

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Come insegnare i poligoni regolari a Scuola Primaria

Insegnare i poligoni regolari nella scuola primaria è un’attività importante per lo sviluppo delle abilità geometriche e spaziali dei bambini. La geometria, infatti, è una delle discipline fondamentali all’interno del programma di matematica, e il corretto apprendimento dei poligoni regolari è cruciale per permettere agli studenti di sviluppare una solida comprensione delle forme geometriche. Inoltre, l’insegnamento dei poligoni regolari a questa età contribuisce a stimolare la creatività e il pensiero logico dei bambini, fornendo loro strumenti per affrontare problemi complessi in modo efficace.
In questo articolo, esploreremo diverse strategie e attività didattiche per insegnare i poligoni regolari nella scuola primaria in modo completo e articolato.
Cos’è un Poligono Regolare?
Per iniziare, è importante spiegare ai bambini cosa sia un poligono regolare. Un poligono regolare è una figura geometrica piana formata da lati e angoli uguali tra loro. Esistono diversi tipi di poligoni regolari, come il triangolo equilatero, il quadrato, il pentagono regolare, l’esagono regolare e così via. Per facilitare la comprensione di questi concetti, è possibile utilizzare immagini, disegni e modelli tridimensionali.
Utilizzo di Materiali Concreti
L’uso di materiali concreti è un metodo efficace per insegnare i poligoni regolari nella scuola primaria. Attraverso l’utilizzo di oggetti tangibili, come modelli geometrici, puzzle e blocchi, i bambini possono manipolare e sperimentare le forme in modo diretto. In questo modo, gli studenti possono associare il concetto astratto di poligono regolare alle forme concrete che stanno maneggiando.
Attività Creative
Incoraggiare la creatività dei bambini può aiutare a mantenere il loro interesse e facilitare l’apprendimento dei poligoni regolari. Si possono proporre attività come il disegno o la costruzione di poligoni regolari utilizzando materiali diversi, come carta, cartone o stuzzicadenti. Inoltre, si possono creare giochi e sfide in cui gli studenti devono riconoscere e classificare diversi poligoni regolari.
Integrazione con altre Discipline
Insegnare i poligoni regolari può essere arricchito integrandolo con altre discipline, come l’arte, la storia o la scienza. Ad esempio, si possono studiare opere d’arte che contengono poligoni regolari, come i mosaici romani o i dipinti rinascimentali, oppure si possono esplorare strutture architettoniche famose che utilizzano queste forme, come le piramidi egizie o il Pantheon a Roma. Inoltre, si possono discutere gli usi dei poligoni regolari nella natura, come le strutture esagonali delle celle dell’alveare delle api o la disposizione dei petali nei fiori.
Utilizzo della Tecnologia
La tecnologia offre numerosi strumenti utili per l’insegnamento dei poligoni regolari nella scuola primaria. App e software educativi possono aiutare gli studenti a visualizzare, creare e manipolare poligoni regolari in modo interattivo. Inoltre, le risorse online, come video e tutorial, possono fornire spiegazioni e dimostrazioni aggiuntive per approfondire la comprensione dei bambini.
Valutazione dell’Apprendimento
Per valutare l’apprendimento dei poligoni regolari, è importante utilizzare una varietà di metodi di valutazione. Oltre ai test scritti, è possibile osservare e valutare il lavoro pratico degli studenti, come i disegni, i modelli e le costruzioni. Inoltre, si possono organizzare attività di gruppo o discussioni in classe per verificare la capacità degli studenti di spiegare e applicare i concetti relativi ai poligoni regolari.
Conclusione e Suggerimenti Utili:
Insegnare i poligoni regolari nella scuola primaria può essere un’esperienza stimolante e gratificante, sia per gli insegnanti che per gli studenti. Per garantire un apprendimento efficace, è importante utilizzare una varietà di metodi e attività che coinvolgano i bambini e li aiutino a comprendere e applicare i concetti geometrici.
Ecco alcuni suggerimenti utili:

Organizzare gite didattiche: Visitare musei, gallerie d’arte o edifici storici può offrire ai bambini l’opportunità di osservare l’utilizzo dei poligoni regolari nel mondo reale e comprendere la loro importanza.

Creare giochi di ruolo: I bambini possono assumere il ruolo di “esperti” di poligoni regolari e spiegare ai loro compagni di classe le caratteristiche e le proprietà di queste forme.

Utilizzare libri illustrati: Libri illustrati che presentano storie o immagini che includono poligoni regolari possono essere un modo divertente e coinvolgente per introdurre questi concetti ai bambini.

Coinvolgere le famiglie: Includere le famiglie nelle attività di apprendimento dei poligoni regolari può rafforzare il coinvolgimento e la motivazione degli studenti. Si possono organizzare serate a tema o laboratori in cui genitori e figli lavorano insieme per esplorare e creare poligoni regolari.

Realizzare progetti interdisciplinari: Insegnare i poligoni regolari attraverso progetti che coinvolgono diverse discipline può aiutare gli studenti a comprendere come queste forme si connettono a vari aspetti della vita e della conoscenza. Ad esempio, si potrebbe proporre un progetto che combina arte, matematica e scienze, in cui gli studenti creano opere d’arte basate sui poligoni regolari e ne esaminano le proprietà geometriche e le applicazioni scientifiche.

Introdurre concetti correlati: Insegnare i poligoni regolari in parallelo con altri concetti geometrici, come simmetria, area e perimetro, può aiutare gli studenti a sviluppare una comprensione più profonda delle relazioni tra queste idee e a rafforzare le loro abilità di problem-solving.

Utilizzare strumenti di disegno geometrico: Insegnare ai bambini a utilizzare strumenti di disegno geometrico, come squadre, compassi e righe, può migliorare la precisione e la qualità del loro lavoro e aiutarli a comprendere meglio le proprietà dei poligoni regolari.

Incoraggiare la riflessione e l’autovalutazione: Chiedere agli studenti di riflettere sul loro apprendimento e di valutare i loro progressi può aiutarli a sviluppare la consapevolezza delle proprie abilità e a migliorare la loro capacità di imparare in modo autonomo.

Collaborazione con altri insegnanti: Lavorare con altri insegnanti, sia all’interno che all’esterno della scuola, può offrire nuove idee e risorse per l’insegnamento dei poligoni regolari. Si possono organizzare incontri di formazione, workshop o attività congiunte per condividere le migliori pratiche e apprendere nuovi metodi didattici.

Celebrare i successi: Riconoscere e celebrare i successi degli studenti nell’apprendimento dei poligoni regolari può aumentare la loro motivazione e la fiducia nelle proprie abilità. Si possono organizzare esposizioni dei lavori, premiazioni o cerimonie di riconoscimento per valorizzare gli sforzi e gli achievement degli studenti.

In conclusione, insegnare i poligoni regolari nella scuola primaria richiede un approccio flessibile e creativo che coinvolga gli studenti in modo attivo e significativo. Utilizzando una combinazione di strategie didattiche, materiali concreti, attività creative e tecnologia, gli insegnanti possono aiutare i bambini a sviluppare una solida comprensione dei poligoni regolari e delle loro applicazioni nella vita quotidiana e nel mondo che li circonda.

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Maestra di Sostegno – Scuola Primaria

La metà della bottiglia

Data una bottiglia di qualsiasi forma, come si fa a sapere quando è piena a metà senza usare nessuno strumento di misura?

1. Il problema

Immaginate di avere una bottiglia a forma di mezzaluna con bocca, naso e occhi, quasi piena di sciroppo gusto blu tropicale.
Ogni tanto prelevate un po’ di liquido per preparare una bevanda.
Come potreste fare per sapere quando la bottiglia è piena a metà, con una buona approssimazione?
Potete usare solo un pennarello e fare al massimo tre segni sulla bottiglia. Uno dei tre segni deve indicare il livello che divide la bottiglia in due parti di uguale capacità.
Non dovete usare nessuno strumento di misura, come per esempio un righello, una bilancia, un bicchiere graduato, e così via.

Avevo proposto questo quesito nell’articolo La metà del cono ma non avevo risposto. Proviamo a rispondere qui, con l’aggiunta di due piccole curiosità e pure un teorema di Matematica!

2. La forma della bottiglia non aiuta

Se la bottiglia avesse la forma di un parallelepipedo o di un cilindro, sarebbe abbastanza facile valutare la sua metà.
Per esempio un parallelepipedo è diviso a metà da un piano che passa per due spigoli opposti, come si vede nella figura.
Analogamente, un cilindro è diviso a metà da un piano che tocca le sue basi come mostrato nella figura.

La nostra bottiglia però ha una forma irregolare e non ci sono simmetrie (davvero?) che possono aiutare a trovare la sua metà.
Allora, come possiamo fare?

3. Una possibile soluzione

Partiamo dal seguente ragionamento: se capovolgiamo una bottiglia piena esattamente a metà, allora il livello dell’acqua nelle due posizioni si stabilizza su un’unica sezione della bottiglia.

Se invece capovolgiamo una bottiglia piena non esattamente a metà, allora il livello dell’acqua nelle due posizioni si stabilizza su due sezioni distinte della bottiglia.
Quindi, per scoprire dove si trova la metà della nostra bottiglia potremmo fare così.

Aspettiamo che il liquido sia un po’ più (o meno) di metà, valutando a occhio.
Segniamo con il pennarello il livello del liquido (segno 1).
Capovolgiamo la bottiglia e segniamo nuovamente il livello (segno 2). I due segni dovrebbero essere distinti ma abbastanza vicini fra loro.
La metà della bottiglia è tra questi due segni. Tracciamo il terzo segno più o meno a metà tra i due segni (segno 3).
Questo terzo segno indica con buona approssimazione la metà della bottiglia.

4. Due piccole curiosità

Cercare una simmetria
Abbiamo detto che la nostra bottiglia non ha piani di simmetria ma osserviamola meglio, sotto diversi punti di vista.Guardandola “di fronte” notiamo che c’è una simmetria, messa in evidenza dalla linea di giunzione lasciata dalle due metà dello stampo in cui la bottiglia prende forma.Questa linea potrebbe aiutarci a capire se la bottiglia è piena a metà.Basta infatti mettere la bottiglia orizzontalmente e verificare che la superficie del liquido si disponga lungo la linea di giunzione, come illustrato nelle figure seguenti.

Recipienti-misura
Se osserviamo il bordo alla base (oppure il fondo) di certe bottiglie potremmo notare delle scritte in rilievo come questa:50 cl  Э  60 mmSignifica che la bottiglia contiene esattamente 50 ml quando è riempita fino a 56 mm dall’imboccatura. Il simbolo “Э” è una epsilon rovesciata (backepsilon) che identifica i recipienti-misura.L’uso commerciale dei recipienti-misura è regolamentato dalla Legge 614/1976 e dai Decreti Ministeriali 5 agosto 1976 e 13 marzo 1979.

5. Fisica versus matematica con un pizzico di arte

Data una bottiglia di qualunque forma, esiste sempre un livello dell’acqua che divide il suo volume a metà?

La risposta è: precisiamo la domanda.

Esiste sempre un piano che divide la forma della bottiglia in due parti equivalenti, cioè che hanno lo stesso volume. Anzi, di questi piani ce ne sono infiniti.
Se però la bottiglia ha una forma “stranissima” allora il metodo di capovolgerla potrebbe non funzionare perché il liquido potrebbe disporsi su più livelli distinti.Osservate l’esempio in figura.

Questa bottiglia ha delle concavità molto pronunciate, una imboccatura e ben quattro fondi.
Versandovi del liquido o capovolgendola, non sempre la superficie del liquido si dispone su uno stesso piano.
Ma… esistono in commercio bottiglie come questa?
A quanto pare esistono e sono considerate opere di design artistico. Per esempio, molto noti sono i decanter ramificati di Etienne Meneau.

6. Provate a dimostrare un teorema?

Provate a dare una dimostrazione intuitiva del seguente teorema:

Teorema 1. Dato un qualunque solido e un qualunque piano α, esiste un piano β parallelo al piano α che divide il solido in due parti equivalenti (cioè che hanno lo stesso volume).

Potete partire dal caso più semplice a due dimensioni:

Teorema 2. Data una qualunque figura piana e una qualunque retta r, esiste una retta parallela alla retta r che divide la figura in due parti equivalenti (cioè che hanno la stessa area).

Secondo me, sono lemmi del cosiddetto Ham Sandwich Theorem (Teorema del panino al prosciutto).

Teorema del panino al prosciutto. I volumi di n solidi a n dimensioni si possono sempre bisecare con un iperpiano a n-1 dimensioni.

Per esempio, è sempre possibile tagliare, con un unico taglio di coltello, un panino al prosciutto in modo che le due parti abbiano esattamente le stesse quantità di pane e prosciutto.
Però non è facile.

Nota. Questo articolo si trova anche sul sito BASE Cinque, di pubblico dominio.

Foto e disegni: Gianfranco Bo
Foto cover: OlegMbIP / Shutterstock

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