Il divieto del cellulare in classe è un tema che di tanto in tanto ritorna a galla
Perchè oramai viviamo di cellulare, e senza cellulare non possiamo nemmeno immaginare le nostre giornate. Si tratta di un tema, dunque, che giustamente riprende le prime pagine soprattutto se pensiamo al compito della scuola, che è anzitutto quello di mettere in discussione il mondo dell’apparire, cioè dell’immediato. Ed il cellulare, oggi, è lo strumento che più di altri ci sta vincolando, non solo gli adolescenti, al mondo dell’apparire, dell’immediato. Per il quale conta più il mezzo del messaggio. Mentre la scuola, con la “fatica del concetto”, ha il compito contrario, cioè la mediazione dell’immediato, per una ricerca, per un sapere che vada oltre, che non si accontenti del solo freudiano “principio di piacere”.
La scuola invece presuppone e implica la ricerca dell’oltre dell’immediato, del valore, del senso e del limite dell’uso degli strumenti, i quali non sono i fini, ma, appunto, solo strumenti, dunque non essenziali.