Licei quadriennali: nuovi tagli dietro una falsa riforma?
La politica si sta esprimendo per la riduzione di un anno di scuola, invocando l’allineamento dell’Italia agli altri Paesi europei, senza tuttavia una riflessione complessiva su organizzazione ed efficacia dei cicli scolastici vigenti. Sono partite (con scarsissima adesione) discutibili sperimentazioni sul “liceo di quattro anni”, frequentate da un’utenza di provenienza socio-culturale medio-alta. Mi chiedo: si è mai pensato a sperimentazioni che riguardino i precedenti cicli di istruzione? Si riflette sul fatto che la secondaria di secondo grado accoglie nelle sue classi prime sempre più studenti che, dopo un percorso scolastico di otto anni, non conoscono le regole basilari della lingua italiana, non sanno scrivere correttamente un pensiero articolato, non sono in grado di comprendere testi di varia natura, non hanno mai imparato a studiare?
Tale situazione non è eccezionale: è ormai la norma, dagli istituti professionali ai licei. Il tempo necessario a colmare tali enormi lacune