Le classi dirigenti italiane non sono in grado di programmare il futuro
Cercano di rimanere nel presente senza alcuna prospettiva futura.
Sono dei faziosi trasformisti parolai senza alcuna lungimirante visione politica, insomma sono dei mediocri politicanti e non degli statisti.
Hanno uno sguardo corto oltre a un fiato corto e i loro leader durano dai 2 ai 4 anni, non uno sguardo lungo in settori come la Scuola e la Sanità due settori strategici in un paese in cui aumenta la dispersione indiretta e l’analfabetismo di ritorno e che invecchia rapidamente.
C’è poi carenza di democrazia per un forte squilibrio tra Governo e Parlamento, nella scorsa Legislatura il Governo ha legiferato per Decreti Legge e posto la fiducia decine e decine di volte. Anzi abbiamo avuto la percezione alla fine della Legislatura che il Governo avesse un certo fastidio del Parlamento e per usare una vecchia espressione su alcuni punti avrebbe voluto le mani libere.
D’accordo c’è stato il Covid che ancora è presente, ma nessuno si è reso conto che bisognava fare una legge elettorale molto semplice come quella Francese con il doppio turno invece del Rosatellum in cui i cittadini non scelgono ma scelgono i partiti, poi è patetica la sceneggiata di chi si lamenta dell’astensionismo che Domenica riguarderà 1/3 degli elettori, segno non solo della sfiducia degli elettori nella politica ma anche della carenza del nostro sistema democratico.
Nella scuola, l’ultima ruota del carrozzone Italia, ad esempio, non si è stato in grado di varare una Legge di iniziativa Parlamentare ma si è governato per emendamenti inseriti in DL del governo omnibus, o nella legge di Bilancio o nella legge Milleproroghe.
Libero Tassella SBC
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