Come implementare il seamless learning in azienda
Le aziende cambiano e si trasformano in continuazione. Appare chiaro che questo cambiamento coinvolge anche la formazione aziendale che deve considerare modelli innovativi come il seamless learning. In questo articolo scopriamo cos’è.
La formazione aziendale deve considerare le grandi trasformazioni che caratterizzano lo scenario attuale: la transizione digitale, la sempre maggiore diffusione dell’organizzazione ibrida, contesti economici instabili e in continuo mutamento. Allo stesso tempo anche chi deve apprendere, il soggetto della formazione aziendale, ha richieste e aspettative diverse. Questo cambia radicalmente il concetto di formazione aziendale che diventa sempre più digitale e sempre più in linea con metodologie seamless learning.
Cosa è il seamless learning.
Seamless learning significa apprendimento continuo, ma non va confuso con il lifelong learning. Si intende, infatti, la continuità spazio-temporale fra diverse modalità di apprendimento dal vivo o su piattaforma e-learning, ma sempre in correlazione fra loro. C’è quindi la possibilità di cambiare metodo e contesto attraverso la mediazione della tecnologia in modo fluido e continuo nel tempo.
I vantaggi del seamless learning.
Il bisogno di integrare diversi metodi di apprendimento nasce prima della pandemia; ad esempio quando una quota di collaboratori era impossibilitata a seguire un percorso di apprendimento tradizionale, perché si trovavano lontani dalla sede del corso o impegnati in attività che non permettevano spostamenti.
Il seamleass learning però supera il tradizionale concetto di blended learning e quindi di un apprendimento che “mischia” formazione tradizionale ed e-learning.
Il seamless learning, infatti, propone una formazione che sia continua nello spazio, ma lo sia anche nel tempo: non più una formazione limitata e concentrata in giorni particolari, ma che si inserisca nella giornata del dipendente in modo fluido, costante e continuo.
Lung-Hsiang Wong (ricercatore presso il Centro di ricerca della pedagogia all’Istituto Nazionale Nanyang Technological University NTU, attualmente impegnato nel Learning Sciences and Innovation Research Programme) definisce il seamless learning “uno stile di apprendimento in cui uno studente può apprendere in vari scenari, passando da uno scenario o contesto ad un altro facilmente e rapidamente, con il proprio device come mediatore”.
Secondo la teoria di Wong, per rendere possibile un tipo di apprendimento seamless sono necessarie alcune peculiarità tra le quali la prerogativa di essere disposti ad abbracciare il mondo fisico e quello digitale e la capacità di utilizzare in modo combinato più tipi di dispositivi (sia mobili che non, come computer desktop, lavagne interattive). Inoltre, è fondamentale rendere il passaggio rapido e senza interruzioni tra più attività di apprendimento.
In pratica, quando si parla di seamless learning non esiste un qui e un li. Non c’è più la distinzione fra in presenza e a distanza ma è un percorso fluido possibile grazie a una piattaforma e-learning che possa fungere anche da centro per attività di microlearning distribuite come messaggi che arrivino sullo smartphone o di informal learning, ad esempio come messaggi o consigli distribuiti su monitor presenti in azienda.
Quindi si può apprendere non grazie ai dispositivi ma attraverso di loro come se fossero una parte imprescindibile dell’uomo contemporaneo, una sua nuova funzionalità.
A quali aziende può interessare la metodologia seamless learning.
Il seamless learning è di sicuro interesse per imprese che percepiscano la formazione aziendale con un duplice obiettivo:
- rendere l’azienda più efficiente e competitiva sul mercato;
- rendere più stabile e continuo il rapporto con il collaboratore.
Sul piano pratico questo significa due cose. La prima è che l’azienda si impegna a costruire intorno ad ogni persona una architettura digitale specifica nella quale la risorsa possa sentirsi valorizzata e si senta motivata a far emergere le sue potenzialità, talenti e attitudini. Il secondo punto riguarda la capacità dell’azienda di raccogliere nuovi saperi emergenti e riproporli al suo interno favorendo, non solo l’apprendimento individuale ma anche quello organizzativo di tipo Wiki.
In conclusione si può affermare, citando il Prof. Guglielmo Trentin (dirigente di ricerca all’Istituto Tecnologie Didattiche del CNR), che fare una lezione in videochiamata non ci rende innovativi. Non è sufficiente stare al passo coi tempi semplicemente imparando ad usare gli strumenti tecnologici più moderni: usare nuovi mezzi per fare quello che facevamo prima non vuol dire fare innovazione. È invece necessario capire come siamo stati impattati dalla tecnologia e sfruttarne tutte le potenzialità. E il seamleass learning appare la soluzione più adatta a cogliere le sfide e le opportunità dei tempi nuovi che stiamo vivendo.
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