Docenti dello Staff e Responsabili di Plesso: nessuna facoltà di rimprovero o sanzionatoria

Da più parti giungono notizie e richieste di chiarimenti in merito all’abitudine, più o meno inveterata, di qualche

Collaboratore/trice del Dirigente Scolastico oppure di qualche Responsabile di Plesso, di “convocare” per un

rimprovero verbale colleghi meritevoli (a parer loro) di qualche reprimenda.

Addirittura, in qualche segnalazione, si fa cenno al fatto che rimproveri o reprimende vengono effettuate in

presenza degli alunni e/o di altro personale.

A parte l’intrinseca maleducazione ed inappropriatezza pedagogica di tale comportamento in presenza della

platea scolastica, preme rimarcare e chiarire una volta per tutte che:

  1. Responsabili di Plesso, Collaboratori del D.S., Funzioni Strumentali o membri dello Staff della Dirigenza, non assumono un ruolo gerarchico superiore a quello dei colleghi docenti;
  2. la delega del DS al collaboratore può avere ad oggetto compiti e non funzioni;
  3. il DS, quindi, nella delega indica compiti ed attività e non trasferisce poteri gerarchici, decisionali e responsabilità proprie della funzione dirigenziale;
  4. un collaboratore del DS, a qualsiasi compito delegato, non assumendo alcuna superiorità gerarchica nei confronti dei colleghi, è tenuto al rispetto delle norme, dei contratti e dei regolamenti tipici del suo status giuridico, cioè quello di docente.

Pertanto, i suddetti docenti, membri a qualsivoglia titolo dello staff oppure Responsabili di Plesso, non possono richiamare, rimproverare, tanto meno sanzionare, i colleghi che a loro parere commettono qualche mancanza o negligenza.

Infatti, secondo il Dlgs 75/2017, la competenza delle sanzioni disciplinari da irrogare al docente (in particolare per rimprovero verbale, rimprovero scritto, multa fino a quattro ore di retribuzione) spetta solo al Dirigente Scolastico.

Con questo non si vuole negare che numerosi colleghi svolgono con entusiasmo ed abnegazione i compiti (faticosi) loro assegnati dal DS, qui si vuole solo puntualizzare che non sono tenuti ad assumere comportamenti impropri che oltrepassano il loro ruolo, ma a lavorare in spirito di collaborazione con i docenti già oppressi da una valanga (anche questa, spesso, inappropriata) di adempimenti burocratici e responsabilità di ogni tipo, particolarmente, poi, quando si lavora in contesti “difficili”.

Il Segretario Generale FederIstruzione

Antonio Scarpellino

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