Ungheria, docenti e studenti scendono in piazza per una scuola più equa: salari competitivi, tutele e welfare al centro
Numerosi studenti ed insegnanti sono scesi in piazza presso la capitale magiara per chiedere un cambio di corso non solo in merito allo stato di diritto, ma anche al generale stato, sempre più mediocre ed insostenibile, del sistema scolastico, sia sotto il profilo retributivo che strutturale e di tutela. Gli studenti, in particolare, a fianco dei docenti, hanno lanciato la campagna “voglio apprendere” col fine di supportare i docenti nel corso delle lunghe battaglie sociali, civili e legali rivolte allo stato ungherese e ai relativi provveditorati, i quali erogano stipendi fermi ad un livello preinflazionario, pari a 700 – 800 euro mensili, relativi alla singola esperienza professionale ed all’anzianità maturata dal docente in carica. Le proteste, svoltesi a Budapest e nelle altre città come Gyor, Pécs, Szeged e Debrecen hanno visto la partecipazione di decine di migliaia di persone dall’avvio dell’anno scolastico.
Studenti e docenti in piazza: