Proteggiamo la scuola statale italiana
Prime avvisaglie dai nuovi gestori del Ministero che vanno nella direzione opposta alle esigenze della Scuola Statale Italiana: emergono indicazioni guida di quella che sarà la proposta di scuola futura, scuola più povera di strutture, mezzi e strumenti (grazie ai finanziamenti ai privati) e con meno didattica, vista l’intenzione di ridurre di un anno il percorso formativo. Le motivazioni a tal riguardo sono risibili, non rispondono a esigenze didattiche ma, udite, udite, al sinistro slogan “così ci uniformiamo all’Europa”.
Conseguirà il taglio indiscriminato e umiliante di discipline, di argomenti e contenuti, data la impossibilità di compressione dei programmi di un quinquennio in un quadriennio.
Ci sarà da ridurre la spesa corrente? Nessun problema, si inizierà da Scuola e Sanità, fatti ovviamente salvi i finanziamenti alla sanità privata ed alla scuola privata.
Possiamo dire addio ai venti di rinnovamento con strutture e spazi didattici innovativi e nuove dotazioni