Come spiegare a bambini e ragazzi rischi e danni del fumo
Gli ultimi dati disponibili circa il rapporto tra i minori e il fumo indicano che è diventato di primaria importanza intavolare in famiglia un dialogo corretto sulla prevenzione del tabagismo, per poter spiegare a bambini e ragazzi i rischi e i danni del fumo sulla loro salute.
Il fumo di tabacco è il primo fattore di rischio a livello mondiale, per malattie croniche non trasmissibili e, sempre a livello mondiale, coinvolge circa un miliardo di persone.
In Italia, esso è causa della morte di decine di migliaia di persone ogni anno, per le patologie ad esso correlate: i dati relativi all’ultimo studio sono del 2016 ed attestano all’incirca 93.000 decessi.
Il 70% dei fumatori inizia a fumare prima di aver compiuto 18 anni e – secondo il report del Ministero della Salute Prevenzione e controllo del tabagismo, stilato sulla base dei due principali studi relativi al rapporto dei minori col fumo di tabacco, denominati Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare HBSC e Indagine globale sul tabacco e i giovani GYTS – nel corso del 2018, il 20% degli studenti tra i 13 e i 15 anni dichiara di aver fumato più di una sigaretta negli ultimi 30 giorni, con una prevalenza delle ragazze rispetto ai ragazzi.
LEGGI IL REPORT INTEGRALE: Prevenzione e controllo del tabagismo
Secondo i dati ISTAT aggiornati al 2020, in Italia i fumatori dai 14 anni in poi sono quasi 10 milioni.
Il fumo tra i giovani è un fenomeno ancora largamente preoccupante ed è necessario che le famiglie siano preparate ad affrontare questo tema con i propri figli e figlie prima che questi arrivino all’età compresa tra gli 11 e i 14 anni.
Perché è importante spiegare a bambini e ragazzi rischi e danni del fumo?
Nel 2012 il nostro Parlamento ha adottato la legge di conversione n. 189 del 2012, recante disposizioni per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute.
Questa legge ha convertito con modifiche il precedente Decreto Legge n. 158/2012, il quale per la prima volta ha innalzato a 18 anni l’età legalmente riconosciuta per l’acquisto di prodotti del tabacco. Il limite legale è, successivamente, stato esteso anche all’acquisto di dispositivi elettronici per il fumo di liquidi contenenti nicotina (cd. sigarette elettroniche).
In altre parole, in Italia i minori di anni 18:
- non possono assolutamente acquistare prodotti da fumo: ai tabaccai è fatto espresso divieto di vendere loro detti prodotti, a pena di una pesante sanzione amministrativa e fino alla sospensione della licenza
- possono acquistare i liquidi per sigarette elettroniche privi di nicotina, ma solo dai tabaccai.
Questo è sufficiente a tutelare la loro sicurezza e salute nel modo migliore possibile?
In Italia non esiste ad oggi alcun divieto di fumare, neppure per i minori di età.
Nessuna legge nazionale, neppure quella adottata per migliorare le condizioni di tutela della salute che ha innalzato l’età legale per l’acquisto, ha mai introdotto un divieto di fumo al di sotto dei 18 anni di età.
Di fatto, lo Stato Italiano non prevede alcuna misura di tutela idonea a prevenire concretamente il fenomeno del tabagismo adolescenziale. I minori dei 18 anni che vengano in possesso di prodotti per il fumo del tabacco altrimenti che acquistandoli, possono fumare senza incorrere in alcuna conseguenza.
Dunque, se vogliamo che i nostri figli e le nostre figlie si astengano dall’acquisire questa pericolosa abitudine, dobbiamo intervenire con l’educazione ed il dialogo sulla loro facoltà di comprendere quali rischi per la salute siano insiti nel fumo del tabacco, prima che arrivino all’età media di accesso alla prima sigaretta.
Fumare fa male a tutti: ma sotto i 20 anni è peggio
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista European Hearth journal, l’esposizione prolungata al fumo attivo da parte di soggetti di età inferiore ai 17 anni determinerebbe, già a questa età, maggiori rigidità arteriosa e progressione di aterosclerosi rispetto ai coetanei e alle coetanee non fumatrici.
LEGGI L’ESTRATTO DELLO STUDIO: Danni vascolari precoci da fumo e alcol nell’adolescenza
La rigidità arteriosa è un danno ed è predittivo di malattie cardiovascolari come infarti ed ictus nel corso della vita.
Uno studio durato 9 anni, che ha coinvolto 5000 ragazzi e ragazze di età compresa tra i 10 e i 18 anni, rivela effetti agghiaccianti del fumo attivo in età precoce: ad un consumo di 15 sigarette al giorno corrisponde una riduzione della capacità polmonare degli adolescenti del 5% ed una compromissione della completa maturazione polmonare, soprattutto nelle ragazze che, fisiologicamente, giungono al totale sviluppo di questo organo prima dei maschi, intorno ai 18 anni (fonte: I danni del fumo sui giovani, Amico Pediatra).
L’esposizione prolungata al fumo attivo in età adolescenziale rende più difficile smettere
Durante l’adolescenza il cervello è maggiormente sensibile alle proprietà farmacologiche della nicotina, con la conseguenza che gli adolescenti sviluppano più facilmente la dipendenza rispetto al consumo in età adulta.
Ciò spiega anche il motivo per cui ad esposizioni sempre più precoci al fumo attivo corrispondano tassi di successo nella cessazione sempre più bassi (fonte: L’esposizione al fumo in età pediatrica, Rivista a cura della Società Italiana Malattie Respiratorie Infantili): in altre parole, quanto più è precoce l’inizio del fumo attivo, tanto più diventa difficile smettere di fumare, con un esponenziale aumento del tasso di insuccesso.
Fumare in età evolutiva limita significativamente lo sviluppo cognitivo del cervello.
Recenti studi condotti su 20.000 reclute adolescenti dell’esercito israeliano hanno dimostrato che il Q.I. delle reclute non dedite al tabagismo risultava significativamente superiore a quello delle reclute fumatrici. In particolare, il gruppo dei fumatori a più alto tasso di consumo di prodotti del tabacco risultava caratterizzato dal Q.I. più basso in assoluto, di circa 7,5 punti, rispetto ai soggetti che fumavano meno o non fumavano affatto.
LEGGI L’ESTRATTO DELLO STUDIO: Punteggi dei test cognitivi nei fumatori adolescenti maschi rispetto ai non fumatori: uno studio basato sulla popolazione.
Queste sono informazioni importantissime da condividere coi nostri figli e figlie per la tutela della loro salute. Ma come si dice a un figlio o a una figlia di non fumare? Come si può davvero far comprendere l’importanza di questo monito, affinché lo scontro generazionale tipico dell’età pre-adolescenziale e adolescenziale non trasformi questo argomento in una seducente ribellione contro i genitori?
Come parlare dei rischi del fumo con i nostri figli e figlie: i consigli degli esperti
Il dialogo con i nostri figli e le nostre figlie è importante sempre, ma in alcuni casi è tanto essenziale da caratterizzare la differenza tra un successo e un fallimento.
La prevenzione del tabagismo adolescenziale è esattamente uno di questi casi: non riusciremo mai a convincere i nostri figli e figlie che fumare male se non costruiamo con loro un dialogo produttivo, scevro da divieti sterili (da parte nostra) e insensate impuntature (da parte loro).
Dobbiamo, quindi, domandarci prima di tutto: come faccio a farmi ascoltare davvero da mio figlio o da mia figlia?
LEGGI ANCHE: Come imparare a farsi ascoltare dai figli?
Conosciamo i nostri figli e figlie
Non si tratta di conoscerli solo caratterialmente, naturalmente, ma da un punto di vista fisiologico ed evolutivo.
Crescere figli e figlie preadolescenti o adolescenti è una tempesta difficile nella quale navigare se non ci si prepara adeguatamente.
Per questo, è opportuno strutturare le proprie conoscenze in tema di fisiologia evolutiva, per capire davvero cosa succede alla personalità e al cervello durante questi due momenti della crescita.
Per esempio, ci sono determinati tipi di ragionamento – come quello astratto o deduttivo – che non possono essere fatti prima di una certa età perché il cervello non è strutturato fisiologicamente a comprenderli.
O ancora, durante l’adolescenza, quelli che noi comunemente consideriamo atti di ribellione insopportabili e da domare sono in realtà normali fasi della strutturazione della personalità dell’individuo: se li conosciamo, possiamo capirli e imparare a dialogare anche con quegli organismi irriconoscibili che talvolta incontriamo nel corridoio e ci salutano con un grugnito.
A riguardo abbiamo scritto in maniera più completa in alcuni precedenti articoli; qui, invece, ci limitiamo a indicare due letture indispensabili per acquisire le conoscenze di cui stiamo parlando.
LEGGI ANCHE: Libri da leggere sulla preadolescenza: 4 titoli da non perdere per imparare ad affrontare la crescita dei figli
L’età dello Tsunami
libro di Alberto Pellai e Barbara Tamborini
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E ora Basta!
libro di Alberto Pellai e Barbara Tamborini
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LEGGI ANCHE: Adolescenza: i migliori libri da leggere (per i genitori)
Diamo il buon esempio
Ne abbiamo parlato anche nel nostro precedente articolo Come imparare a farsi ascoltare dai figli?
Non è possibile prendere davvero sul serio i moniti e gli insegnamenti di una persona se questa, nella sua vita, si comporta all’esatto opposto di ciò che vorrebbe insegnare a noi.
Quindi, come genitori, non potremmo mai essere credibili se pretendessimo di convincere i nostri figli e le nostre figlie dei pericoli del fumo, mentre noi fumiamo un pacchetto di sigarette al giorno.
Quindi, valutiamo attentamente i tempi. Se non siamo riusciti a smettere di fumare prima della loro nascita, cerchiamo perlomeno di farlo prima di affrontare il discorso con loro.
Non è questione di libertà di scelta, è questione di essere convincenti in quello che abbiamo da dire. Oltre alla considerazione basilare che il fumo passivo – è ormai certo – produce danni non meno gravi di quello attivo. Non potremmo dunque spiegare con successo che fumare fa male se noi per primi facessimo loro del male fumando.
Inoltre, è stato scientificamente dimostrato che i ragazzi e le ragazze i cui genitori respingono in modo categorico il fumo, cominciano più raramente a fumare rispetto a coetanei e coetanee che potremmo definire “figli d’arte”.
Forniamo un’informazione puntuale, precisa ed obiettiva rispetto ai dati ufficiali
Cerchiamo di fare in modo che non sia una lezione frontale, di non porci come delle autorità che impartiscono un divieto.
Impostiamo un dialogo che sia collaborativo anche nella ricerca delle informazioni, mettiamoci dalla loro parte. A questo scopo, evitiamo anche prediche eccessivamente moraleggianti o divieti rigidi e non motivati in modo ragionato: entrambi gli atteggiamenti potrebbero scatenare un controproducente effetto ribellione.
Spieghiamo con parole semplici e adatte alla loro età i risultati delle informazioni mediche disponibili, cercando però di non edulcorarle : devono poter avere accesso a informazioni facilmente comprensibili ma assolutamente aderenti al vero. Quindi, forniamo loro tutto il materiale risultante dalle ricerche.
Alberto Pellai, medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva e ricercatore presso il dipartimento di Scienze biomediche dell’Università degli Studi di Milano, a riguardo consiglia di realizzare con loro un semplice esperimento, per dimostrare l’impatto del fumo sull’epitelio dei polmoni.
Per l’esperimento ci occorre:
- una bottiglia di plastica
- batuffoli di cotone idrofilo bianco o rosa
- un cilindro fatto con la plastilina
- una cannuccia
- una sigaretta
Una volta raccolto il materiale, Pellai consiglia di procedere in questo modo:
Prendete la bottiglia e svuotatela. Quando è completamente asciutta riempitela con alcuni batuffoli di cotone idrofilo di colore rosa o bianco. Quindi tappate le bottiglie con un cilindro di plastilina. Prendete una cannuccia in plastica per bevande e fatela passare in mezzo al tappo di plastilina che chiude la vostra bottiglia, forandolo. La cannuccia, perciò, sarà per metà all’interno della bottiglia e per metà all’esterno. Ora chiedete ad un adulto fumatore di fumare una sigaretta, ma di espirarne il fumo, una volta inalatolo, soffiandolo all’interno della cannuccia, così che venga portato all’interno della bottiglia. Al termine della sigaretta, quando tutto il fumo espirato è stato soffiato dentro alla bottiglia, levate il tappo di plastilina ed estraete il cotone che avevate infilato all’interno.
Alla fine dell’esperimento, i nostri ragazzi e ragazze potranno constatare personalmente come il cotone abbia cambiato colore, divenendo grigio, e sia incrostato con pezzi di residui solidi provenienti dal fumo espirato.
Dopo l’osservazione, faremo notare loro che ciò si verifica in relazione all’espirato di una sola sigaretta: cosa accadrebbe al cotone dopo una giornata intera trascorsa fumando un intero pacchetto?
Attraverso questo esperimento è possibile mostrare praticamente a bambini e ragazzi che fumare inquina realmente il nostro corpo, compromettendo e alterando le caratteristiche delle membrane che rivestono i polmoni.
Facciamo in modo che concentrino la loro attenzione anche su fattori negativi immediati
Illustrare i pericoli ai quali i nostri figli e figlie potrebbero andare incontro in età adulta per colpa del fumo potrebbe non essere sufficiente, perché in molti casi potrebbero mostrare maggiore interesse per i benefici provati nell’immediato.
Se così fosse, sarebbe bene richiamare la loro attenzione anche sugli effetti negativi momentanei prodotti qui e ora da questa cattiva abitudine:
- fumare ha costi elevati. Il denaro che diamo periodicamente ai nostri figli e figlie è limitato: cosa potrebbero permettersi di comprare se evitassero o smettessero di acquistare sigarette (in qualunque modo riescano a farlo..)?
- chi fuma puzza. Non è piacevole stare accanto a una persona che fuma: i suoi vestiti, i suoi capelli, i suoi oggetti puzzano. Anche l’alito puzza: non è piacevole baciare una persona che fuma.
- il fumo compromette l’ossigenazione cellulare. Questo fenomeno si riflette anche sulla pelle del viso: i fumatori e le fumatrici hanno una pelle più brutta e con maggiori problemi rispetto a chi non fuma.
- chi fuma per dimostrare di essere “figo”, di avere una personalità sofisticata, di essere libero di fare quel che vuole, sbaglia: perché per fumare si è praticamente banditi da ogni locale pubblico o aperto al pubblico, bisogna uscire in spazi esterni anche nei periodi più gelidi dell’anno e, addirittura, in alcune città è fatto divieto di fumare anche in alcuni luoghi all’aperto. Per esempio, la Città di Milano vieta di fumare sotto tutte le pensiline dei mezzi pubblici di superficie. Chi fuma, in definitiva, non è considerato né libero né sofisticato: solo inquinante e pericoloso per la salute altrui.
La capacità di dire No al fumo è di gran lunga più rivoluzionaria.
Parliamo dei motivi che inducono i giovani al fumo e forniamo alternative valide
La maggior parte dei ragazzi e delle ragazze inizia a fumare per emulazione, per imitare il comportamento di altri coetanei e coetanee che agiscono come modelli di riferimento, o per sembrare più grandi della propria età.
Altre volte, vengono riferite motivazioni legate alla ricerca di un palliativo per l’ansia e l’insicurezza, per sentirsi più sicuri e più sicure di sè, per dare agli altri una determinata immagine di se stessi in un momento in cui ancora non si ha una chiara idea della propria identità.
È buona norma spiegare queste cose ai nostri figli e figlie, perché capiscano che l’avvicinamento al fumo in età preadolescenziale o adolescenziale è sempre dovuto a un qualche tipo di disagio, rispetto al quale è meglio che loro cerchino aiuto in famiglia piuttosto che in un pacchetto di sigarette.
La costruzione dell’identità, tipica del momento adolescenziale, comporta sempre una crisi rispetto a come i ragazzi e le ragazze si percepivano in precedenza. Dobbiamo però fare in modo di intervenire prima che questi momenti di smarrimento conducano a cercare aiuto in strumenti esterni dannosi, sostituendo ad essi opportunità di role-modeling, relazione e crescita naturalmente più sane.
Per esempio, educando bambini e bambine allo sport prima che arrivino alla fase pre-adolescenziale.
I ragazzi e la ragazze che praticano dall’infanzia un’attività sportiva tendono a non fumare per evitare le difficoltà respiratorie.
Questo, naturalmente, non significa che far praticare uno sport ai nostri figli e figlie li terrà indenni dal pericolo di iniziare a fumare, ma di sicuro fornirà loro modelli di confronto e occasioni di relazione nelle quali il fumo è largamente evitato.
Il resto permane comunque in capo a noi genitori.
LEGGI IL REPORT: Fumo e Sport, un rapporto impossibile
Restiamo i loro genitori
L’ultimo consiglio è di buon senso.
Dopo aver parlato e informato, dopo aver educato a uno stile di vita sano, offrendo abitudini buone e sane occasioni di relazione e crescita, è fondamentale chiedersi: come riescono a procurarsi le sigarette i nostri figli e figlie adolescenti?
Arriva un momento nella nostra vita di genitori nel quale quel controllo, che tanto odiavamo quando eravamo noi ad essere figli, va esercitato. Perché se è vero che il nostro Paese non vieta il fumo ai minori degli anni 18, è altrettanto vero che invece ne vieta la vendita.
Controllare come i nostri figli e figlie minori riescano a procurarsi le sigarette è una nostra responsabilità, esattamente come quelle che abbiamo descritto in questo articolo. E se vogliamo tutelare la loro salute, è una responsabilità che non possiamo rifuggire.
Prevenzione del fumo tra gli adolescenti: letture consigliate
A completamento dei consigli sin qui analizzati, forniamo alcuni spunti per la lettura condivisa con i nostri figli e figlie, per affrontare l’argomento del tabagismo e della prevenzione dei rischi e danni del fumo in adolescenza.
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Conclusioni
In questo articolo abbiamo provato a fornire consigli utili ad affrontare, con i nostri figli e figlie, il discorso sui rischi e sui danni del tabagismo adolescenziale, per evitare che prendano questa pericolosa abitudine.
Voi come avete affrontato il problema in famiglia? Avete altri consigli da aggiungere a quelli che abbiamo fornito in questo articolo? Ditecelo nei commenti!
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