Francia, continuano le proteste dei lavoratori dell’istruzione: al centro stipendi, formazione, welfare, formazione professionale
È un ottobre caldo per Parigi e le maggiori città francesi, che si svegliano con tamburi, striscioni e cori per le strade, infervorate contro un esecutivo sordo, varante riforme non gradite al settore pubblico nel suo complesso. La polverizzazione graduale del Potere d’Acquisto Pro-Capite, l’innalzamento complessivo dei costi di approvvigionamento per scuole, settore pubblico ed industrie preoccupano altamente imprenditori e dipendenti. I salari del settore pubblico restano, nonostante gli indicatori macroeconomici testimonino una crisi dei consumi quasi senza precedenti, di eguale portata. È da una settimana che i lavoratori della scuola, specie personale e docenti, protestano dinanzi le sedi del Ministero dell’Istruzione sparse in tutto il paese, contro riforme, professione e tirocini mal valorizzati e retribuiti. Osserviamo più da vicino cosa sta accadendo e quali sono le richieste dei manifestanti, che si battono per l’adeguamento degli stipendi e della didattica secondo le esigenze storiche del periodo.
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