Cinema, letteratura, scuola: La Lupa di Verga nel film (gratuito) con Raul Bova e Monica Guerritore. Lo trovi qui

Nella nostra rassegna su cinema, letteratura e scuola, dedicata ai film tratti da celebri opere letterarie, non può mancare assolutamente il film LA LUPA, dall’omonima novella di Giovanni Verga presente nella raccolta Vita dei Campi

Il film è fedelissimo al testo letterario, con Monica Guerritore, bellissima e bravissima, nei panni della famigerata donna mangiauomini, quella che Verga descrive magistralmente così:

Era alta, magra, aveva soltanto un seno fermo e vigoroso da bruna – e pure non era più giovane – era pallida come se avesse sempre addosso la malaria, e su quel pallore due occhi grandi così, e delle labbra fresche e rosse, che vi mangiavano.

Il film è reperibile gratuitamente sia sulla piattaforma Youtube, ma con una risoluzione d’immagine poco nitida, che sulla piattaforma Gloria TV.

Riportiamo di seguito entrambi i link:

GUARDA IL FILM “LA LUPA”  – GLORIA TV

GUARDA IL FILM “LA LUPA”– YouTube

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La trama in breve 
La storia inizia con un incontro clandestino fra la lupa e padre Angiolino in un casolare sperduto nella campagna. Il prete non riesce a sottrarsi al fascino della donna e decide di abbandonare la città. Il treno con il quale se ne va è lo stesso dal quale scende il giovane Nanni Lasca, appena tornato dal servizio militare. Lungo la strada di casa, Nanni incontra Maricchia, la figlia della lupa, e si mostra subito interessato a lei. La ragazza, dapprima ritrosa (condizionata dalla fama di seduttrice della madre), poi acconsente ad andare nel carro di Nanni e ad accompagnarlo fino in paese. Nanni, però, suscita immediatamente l’interesse della lupa, che comincia a stargli alle costole senza dargli tregua.

Il giovane vuole sposare Maricchia, anche perché vuole sistemarsi economicamente col terreno che la ragazza porta in dote. La lupa acconsente al matrimonio pur di stare vicino all’uomo amato. Prima delle nozze però Nanni cede alla passione della lupa, pur provando un senso di rabbia per la propria debolezza. Anche a nozze avvenute la donna non cessa d’infastidire il giovane, mentre tutto il paese deplora il suo comportamento, coinvolgendo anche la povera Maricchia, che è incinta. Un giorno, colpito dal calcio di una mula, Nanni viene ridotto in fin di vita e, guarito e pentito, fa pubblica ammenda delle proprie colpe. La lupa ora vive da sola in un casolare, e non più in casa dei due. In occasione della processione di Santa Rosalia, Nanni viene scelto per portare lo stendardo della santa. Ma lo dimentica a casa e corre a prenderlo prima dell’inizio della processione. Maricchia, insospettita dal ritardo del marito, affida il suo piccolo ad una signora del paese e parte alla ricerca di Nanni che nel frattempo è arrivato nel cortile della casa dove trova la lupa, che lo seduce ancora e allo stesso tempo gli chiede di darle la morte perché si è resa conto di non potersi sottrarre al suo destino. Nanni, stravolto e fuori di sé dalla rabbia, afferra una scure e la uccide, sotto lo sguardo di Maricchia, arrivata di lì a poco sulla scena.

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Con la narrazione di Edoardo Camurri e le letture di Licia Maglietta e l’intervento di grandi critici d’eccezione.Giuseppe UngarettiUn viaggio alla scoperta di un grande autore della letteratura italiana, delle sue opere, del suo stile, della sua storia e dei suoi luoghi. Con la narrazione di Edoardo Camurri e le letture di Licia Maglietta e l’intervento di grandi critici d’eccezione.Eugenio MontaleUn viaggio alla scoperta di un grande autore della letteratura italiana, delle sue opere, del suo stile, della sua storia e dei suoi luoghi. Con la narrazione di Edoardo Camurri e le letture di Licia Maglietta e l’intervento di grandi critici d’eccezione.Italo CalvinoQuanti mondi possibili ha immaginato Italo Calvino? Quanta ricerca di una visione chiara per mostrare quel mondo che la sua scrittura tiene sempre ad una distanza emotiva e fisica insieme? 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Scarpe rosse contro la violenza sulle donne

Il 25 novembre si celebra la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Questa è una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999 per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della nonviolenza e del rispetto delle donne. Purtroppo i fatti di cronaca sono all’ordine del giorno e tristemente attuali per la nostra società; quest’anno in particolare abbiamo scelto di parlarne a scuola e di dare un nostro contributo a questa giornata.

In molti paesi, come l’Italia, il colore esibito in questa giornata è il rosso e uno degli oggetti simbolo è rappresentato da scarpe rosse da donna, allineate nelle piazze o in luoghi pubblici, a rappresentare le vittime di violenza e femminicidio.

L’idea è nata da un’installazione dell’artista messicana Elina Chauvet, Zapatos Rojos, realizzata nel 2009 in una piazza di Ciudad Juarez, e ispirata all’omicidio della sorella per mano del marito e alle centinaia di donne vittime di violenza. L’installazione è stata replicata successivamente in moltissimi paesi del mondo; la campagna in Italia viene in particolar modo portata avanti dal Centro antiviolenza e dalle Associazioni di donne impegnate nell’ambito della Violenza contro le donne.

Questo lavoro si può realizzare sia in formato digitale che in formato grafico/cartaceo, utilizzando fotografie di scarpe o i disegni di scarpe che trovate qua sotto

Per il FORMATO DIGITALE abbiamo usato gli iPad in dotazione alla nostra scuola con l’applicazione Sketchbook: siamo partiti da un primo livello dove abbiamo caricato una fotografia di scarpe che ogni studente si è scelto dal web. Il disegno è fatto su un livello superiore con tratto di penna nero abbastanza spesso. Il livello con la foto delle scarpe può essere opacizzato per permettere una maggiore visibilità del disegno sovrastante. Il disegno deve avere sempre LINEE CHIUSE per permettere il riempimento con il colore

inserimento foto scarpe

opacità livello foto e disegno su livello superiore

Una volta finito il disegno si oscura il livello con la foto e si lavora esclusivamente sul livello del disegno, procedendo con i colori. Per il riempimento delle linee (che devono essere perfettamente CHIUSE) con il colore si usa lo strumento SECCHIELLO e i colori si scelgono dalla palette

disegno con linee perfettamente CHIUSE

riempimento con colori – strumento secchiello

scelta di diverse tonalità di rosso

Per concludere il disegno si inserisce un nuovo livello sotto il disegno delle scarpe e si scrivono delle frasi contro la violenza sulle donne usando lo stampato maiuscolo con un tratto marcato, proprio per urlare con forza il nostro “BASTA!!”. Le scritte sono fitte e compresse a formare una specie di texture:

creazione di un nuovo livello sotto le scarpe

scritte in maiuscolo con un tratto evidente

Qui sotto un breve video del procedimento:

Le immagini qui sotto sono degli studenti di seconda e terza media al lavoro sugli iPad e dei disegni digitali con i quali abbiamo creato un grande poster da appendere nell’atrio della scuola:

Per fare la VERSIONE CARTACEA è possibile utilizzare fotocopie di scarpe da ricalcare oppure si possono utilizzare direttamente i fogli di lavoro pronti da colorare. Le scarpe si possono decorare con matite o pennarelli, con campiture piatte, texture, pattern o sfumature

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