Disabili, terminati gli studi non fanno più nulla: da uno studio Censis sui down emerge lo sconforto di tante famiglie
Per gli studenti disabili la scuola è un “territorio” sicuro, un luogo protetto dove crescere e relazionarsi con compagni e personale preparato e specializzato nel sostegno. Lo sanno bene le famiglie, che spesso chiedono (e ottengono) di fare ripetere gli anni di studio, proprio per permettere ai figli con disabilità di rimanere il più possibile nel contesto scolastico. In poche parole, per rimandare il momento del distacco dai banchi di scuole. Terminate le superiori, infatti, in alta percentuale (soprattutto da Roma in giù) questi giovani non hanno altre opportunità con cui misurarsi o per potere essere occupati e interagire. Tutto ciò è confermato dall’indagine “Non uno di meno. La presa in carico delle persone con sindrome di Down per il perseguimento del miglior stato di salute e la loro piena integrazione sociale“, realizzata dal Censis in collaborazione con Aipd, l’Associazione Italiana Persone Down.
Le percentuali del disagio
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