Il grande gioco dei verbi: una proposta per imparare in modo divertente!

Se siete in cerca di un’idea carina per far esercitare i vostri alunni della scuola primaria dalla classe terza in poi con i tempi verbali (di qualsiasi modo) questo articolo fa al caso vostro.

Occorrente

  • Dado o bigliettini delle persone del verbo
  • Ruota della fortuna di Wordwall, dado o ottaedro dei tempi verbali o bigliettini con i tempi
  • Carte con i verbi all’infinito (potete crearle voi tranquillamente su word o anche a mano o farle scrivere ai bambini)
  • OPZIONALE: lavagnette o foglio inserito in una busta trasparente e pennarello da lavagna bianca. NOTA: La lavagnetta è utile per evitare che i bambini cambino la risposta all’ultimo minuto dopo aver sentito la risposta degli altri.

Un gioco cooperativo

Questo gioco lo propongo in modo COOPERATIVO, in modo che i bambini non siano in competizione tra di loro e si evitino le dinamiche tipiche dei giochi a punti. Si tratta di una sfida di classe in cui le squadre cooperano per un obiettivo comune, che è quello di essere più bravi della maestra e raggiungere dieci punti entro un dato numero di turni (es. 16, in cui c’è possibilità di sbagliare). Si può anche dare un obiettivo più basso e in quel caso possiamo proporre di misurare il tempo e quindi un record da superare le volte successive, una volta che le meccaniche di gioco sono consolidate.

Fasi del gioco

  • Divido la classe in gruppi da tre.
  • Un gruppo viene alla lavagna ed estrae il tempo, la persona e il verbo.
  • Le squadre hanno al massimo un minuto per coniugare il verbo; la prima squadra che alza la mano ha diritto a parlare (ma il turno dopo non potrà comunque rispondere per consentire a tutti di partecipare e contribuire).
  • I bambini alla lavagna devono dire se la risposta è giusta oppure no.

Punteggi

  • RISPOSTA GIUSTA, CORREZIONE GIUSTA: 1 PUNTO
  • RISPOSTA SBAGLIATA MA CORREZIONE GIUSTA: 0 PUNTI
  • RISPOSTA GIUSTA MA CORREZIONE SBAGLIATA: 0 PUNTI
  • RISPOSTA E CORREZIONE SBAGLIATA: -1

La ruota dell’indicativo

Grande gioco dei verbi

Per carte già pronte, vi lascio il link alla versione nuova del gioco che ho acquistato qualche anno fa di Eli La spiga. (Cliccate sull’immagine).

Dado gigante di gommapiuma

Come le carte, anche il dado di gommapiuma è un accessorio in più, ma da quando l’ho acquistato al mio primo anno di tirocinio l’ho usato tantissimo e in tantissimi modi! Non posso che consigliarvelo! (Cliccate sull’immagine).


Se la risorsa ti è stata utile, fammelo sapere! Lasciami un like o un commento! Grazie per il supporto!



Condividi questo contenuto su…

Continua la lettura su: https://maestragiulia.net/2022/11/22/il-grande-gioco-dei-verbi-una-proposta-per-imparare-in-modo-divertente/ Autore del post: Maestra Giulia Fonte:

Articoli Correlati

Le persone del verbo a Scuola Primaria: un modo semplice per imparare la grammatica

Imparare la grammatica italiana può sembrare un compito arduo, soprattutto per i bambini che frequentano la scuola primaria.
Tuttavia, è fondamentale per lo sviluppo delle abilità linguistiche e comunicative dei più piccoli. In questo articolo esploreremo diverse tecniche didattiche, giochi e attività per aiutare i bambini a comprendere e padroneggiare le persone del verbo, che sono fondamentali per parlare e scrivere correttamente in italiano. Inoltre, forniremo suggerimenti pratici per gli insegnanti e i genitori che vogliono supportare l’apprendimento della grammatica dei loro bambini in modo efficace ed efficiente.
Cos’è il verbo e quali sono le persone del verbo?
Il verbo è una parte del discorso che indica un’azione, uno stato o un processo. Le persone del verbo sono le diverse forme che il verbo assume per indicare chi compie l’azione. In italiano, ci sono sei persone del verbo, che si dividono in tre singolari e tre plurali:

Prima persona singolare (io)
Seconda persona singolare (tu)
Terza persona singolare (lui/lei)
Prima persona plurale (noi)
Seconda persona plurale (voi)
Terza persona plurale (loro)

L’importanza di insegnare le persone del verbo a Scuola Primaria
Insegnare le persone del verbo nella scuola primaria è cruciale per garantire che i bambini acquisiscano una solida base grammaticale. Questa conoscenza è fondamentale per la corretta costruzione delle frasi e per la comprensione dei testi scritti e orali. Inoltre, imparare le persone del verbo aiuta i bambini a sviluppare le loro competenze di conversazione e a esprimere le loro idee con chiarezza e precisione.
Tecniche didattiche per insegnare le persone del verbo
Esistono diverse tecniche didattiche che possono essere utilizzate per insegnare le persone del verbo ai bambini della scuola primaria. Alcune delle più efficaci includono:

Lezione frontale: Gli insegnanti possono introdurre le persone del verbo attraverso una lezione frontale, spiegando le diverse forme e fornendo esempi concreti.

Esercizi scritti: I bambini possono esercitarsi a coniugare i verbi nelle diverse persone attraverso esercizi scritti, come completare le frasi con la forma corretta del verbo.

Giochi di ruolo: Gli insegnanti possono organizzare giochi di ruolo in cui i bambini devono utilizzare le persone del verbo corrette per comunicare tra loro.

Giochi e attività per imparare le persone del verbo
I giochi e le attività possono essere un modo divertente ed efficace per insegnare le persone del verbo ai bambini della scuola primaria. Ecco alcuni esempi:

Il gioco del verbo: In questo gioco, gli insegnanti scrivono diversi verbi su dei bigliettini e i bambini devono pescare un biglietto e coniugare il verbo nelle sei persone. Per rendere il gioco più stimolante, si può aggiungere un elemento di competizione, premiando il bambino che coniuga correttamente il verbo nel minor tempo possibile.

La staffetta del verbo: I bambini vengono divisi in due squadre e ogni squadra deve coniugare un verbo in tutte le persone, passando il testimone al compagno successivo. La squadra che completa la coniugazione correttamente e più velocemente vince.

Il cruciverba del verbo: Gli insegnanti possono creare cruciverba personalizzati con verbi da coniugare nelle diverse persone. I bambini dovranno completare il cruciverba inserendo le forme verbali corrette.

Cartelloni delle persone del verbo: I bambini possono creare cartelloni colorati e illustrati con le coniugazione dei verbi nelle diverse persone. Questo aiuterà a rafforzare la conoscenza delle persone del verbo e stimolare la memoria visiva.

Suggerimenti utili per genitori e insegnanti
Per supportare l’apprendimento delle persone del verbo a scuola primaria, ecco alcuni suggerimenti utili per genitori e insegnanti:

Ripetizione e pratica: È importante che i bambini abbiano l’opportunità di ripetere e praticare la coniugazione dei verbi nelle diverse persone. Ciò aiuta a rafforzare la conoscenza e a sviluppare la memoria a lungo termine.

Insegnare con esempi concreti: Utilizzare esempi concreti e situazioni reali per insegnare le persone del verbo aiuta i bambini a comprendere il concetto in modo più profondo e a collegarlo al loro quotidiano.

Utilizzare materiali visivi: L’utilizzo di materiali visivi come immagini, video e cartelloni può aiutare a rendere l’apprendimento delle persone del verbo più interessante e coinvolgente.

Elogiare e incoraggiare: Elogiare e incoraggiare i bambini per i loro progressi e successi nell’apprendimento delle persone del verbo è fondamentale per mantenerli motivati e coinvolti nel processo.

In conclusione, insegnare le persone del verbo a scuola primaria è fondamentale per lo sviluppo delle competenze linguistiche dei bambini. Attraverso l’utilizzo di tecniche didattiche efficaci, giochi e attività divertenti, e il sostegno di genitori e insegnanti, i bambini possono imparare la grammatica in modo semplice e piacevole. Ricorda di sperimentare diverse attività e approcci, in modo da trovare quello che funziona meglio per il tuo bambino e garantire un apprendimento duraturo e significativo.

Potete scaricare e stampare gratuitamente le Schede Didattiche su “Le persone del verbo per Scuola Primaria” (mandare mail per PDF protetti da password), basta cliccare sul pulsante ‘Download‘:

Maestra di Sostegno – Scuola Primaria

Infinito completivo nella lingua greca

Tra le molteplici funzioni dell’infinito nella lingua greca, una delle più importanti e frequenti è quella completiva.

Il greco, lingua dalla straordinaria ricchezza sintattica, utilizza l’infinito non solo come forma verbale nominale, ma anche come strumento di connessione logica fra proposizioni.

L’infinito completivo, infatti, non indica un’azione autonoma, ma completa il significato di un verbo, un aggettivo o un sostantivo, fungendo da elemento necessario perché il pensiero espresso dalla proposizione principale risulti pienamente intelligibile

Si tratta di una costruzione fondamentale nella lingua greca, molto più diffusa che in italiano, poiché il greco preferisce affidare all’infinito — piuttosto che a una frase subordinata esplicita — il compito di esprimere ciò che si pensa, si dice, si vuole o si sa.

Attraverso l’infinito completivo, il greco riesce a condensare un’intera proposizione in una forma sintetica, fluida e logica, rendendo il discorso più armonioso e conciso.

Definizione

L’infinito completivo è un infinito che dipende da un verbo (o, più raramente, da un aggettivo o da un sostantivo) e ne completa il significato, esprimendo ciò che il soggetto pensa, dice, desidera, sa, crede, comanda, teme, spera, ecc.

In sostanza, corrisponde a una proposizione oggettiva o soggettiva dell’italiano, come:

“Penso di andare”

“So che è giusto”

“Mi sembra di vedere”

Nel greco, tuttavia, questa costruzione si esprime attraverso una proposizione infinitiva, che può avere o meno un soggetto proprio in accusativo, dando origine alla celebre costruzione dell’accusativo con infinito (ἀπαρέμφατον μετὰ αἰτιατικῆς).

Struttura dell’infinito completivo

La costruzione di base prevede due elementi:

Verbo reggente, che richiede di essere completato da un’informazione (ad esempio: λέγω “dire”, οἶδα “sapere”, νομίζω “credere”, ἐλπίζω “sperare”, φοβοῦμαι “temere”).

Infinito che esprime l’azione o il pensiero oggetto di quel verbo.

A seconda del tipo di verbo, l’infinito può avere valore oggettivo o soggettivo.

L’infinito completivo oggettivo

L’infinito completivo è oggettivo quando completa il significato di un verbo di pensiero, parola, percezione, volontà o sentimento, esprimendo ciò che si pensa, si dice, si vuole, si teme, si spera, ecc.

In questo caso, il soggetto dell’infinito può:

coincidere con quello del verbo reggente → infinito senza soggetto espresso;

oppure essere diverso → infinito con soggetto espresso in accusativo.

a) Soggetto coincidente

Esempi:

ἐλπίζω νικᾶν. — “Spero di vincere.”βουλοῦμαι μαθεῖν. — “Desidero imparare.”νομίζω καλὸν εἶναι. — “Ritengo che sia bello.”

Qui il soggetto dell’infinito è lo stesso del verbo principale (io spero, io desidero, io ritengo), perciò non è espresso.

b) Soggetto diverso

Esempi:

λέγουσιν Σωκράτη σοφὸν εἶναι. — “Dicono che Socrate sia saggio.”νομίζω τοὺς θεοὺς ἀθανάτους εἶναι. — “Ritengo che gli dèi siano immortali.”ἀκούω τὸν ἄνδρα λέγειν. — “Sento l’uomo parlare.”

In questi casi, il soggetto dell’infinito (Σωκράτη, τοὺς θεούς, τὸν ἄνδρα) è espresso in accusativo, poiché è diverso da quello del verbo reggente.

Questa è la costruzione dell’accusativo con infinito, tipicissima del greco.

L’infinito completivo soggettivo

L’infinito completivo è soggettivo quando costituisce il soggetto logico di una proposizione, in genere con verbi impersonali o espressioni come:

δεῖ (“bisogna”)

χρή (“è necessario”)

ἔξεστι(ν) (“è lecito, è possibile”)

δοκεῖ (“sembra”)

ἀνάγκη ἐστι (“è inevitabile”)

In questi casi, l’infinito esprime ciò che è necessario, giusto, possibile o opportuno fare, e la proposizione non ha un soggetto espresso (oppure lo introduce in accusativo).

Esempi:

δεῖ φιλοσοφεῖν. — “Bisogna filosofare.”χρή λέγειν τἀληθῆ. — “È necessario dire la verità.”ἔξεστιν ἀνθρώπῳ ἀδικεῖν; — “È lecito all’uomo commettere ingiustizia?”δοκεῖ σοφὸν εἶναι. — “Sembra essere saggio.”

In alcuni casi, il soggetto dell’infinito è espresso in accusativo:

δεῖ με ἰέναι. — “Bisogna che io vada.”ἔξεστι τοῖς πολίταις λέγειν. — “È lecito ai cittadini parlare.”

L’infinito completivo oggettivo

L’infinito completivo è oggettivo (in greco si parla di ἀπαρέμφατος ἀντικειμενική, cioè “infinito con funzione oggettiva”) è una costruzione subordinata che dipende da un verbo di significato incompleto, proprio come accade per il nostro infinito completivo.

La costruzione più semplice è:

[Verbo di dire, pensare, credere, volere, ecc.] + infinito

L’infinito greco regge di solito un soggetto in accusativo (se diverso da quello del verbo principale), oppure sottintende il soggetto (se è lo stesso del verbo reggente).

Esempi:

Φημὶ σοφὸς εἶναι. — “Dico di essere saggio.”Φημὶ Σωκράτην σοφὸν εἶναι. — “Dico che Socrate sia saggio.”Βούλομαι φύγειν. — “Voglio fuggire.”

Modi e tempi dell’infinito completivo

Il tempo dell’infinito non indica necessariamente un tempo cronologico, ma piuttosto l’aspetto dell’azione:

Presente → azione durativa o abituale(es. λέγουσιν Σωκράτη φιλοσοφεῖν — “Dicono che Socrate filosofeggi sempre”)

Aoristo → azione puntuale, conclusa(es. λέγουσιν Σωκράτη πεπραχέναι ἀδίκως — “Dicono che Socrate abbia agito ingiustamente”)

Futuro → azione successiva o intenzionale(es. ἐλπίζω νικήσειν — “Spero di vincere (in futuro)”)

La scelta dell’aspetto è dunque semantica e logica, non temporale: ciò che conta è come si considera l’azione, non quando essa avviene.

Valore semantico

I verbi che più comunemente reggono l’infinito completivo si possono suddividere in categorie:

a) Verbi di volontà o desiderio

βούλομαι, ἐθέλω, προαιροῦμαι → “volere, desiderare”es. βούλομαι μαθεῖν — “Voglio imparare.”

b) Verbi di pensiero e opinione

νομίζω, οἴομαι, δοκῶ → “ritenere, pensare, sembrare”es. νομίζω τοὺς θεοὺς ἀθανάτους εἶναι — “Ritengo che gli dèi siano immortali.”

c) Verbi di percezione

ἀκούω, ὁρῶ, αἰσθάνομαι → “udire, vedere, percepire”es. ἀκούω τὸν ἄνδρα λέγειν — “Sento l’uomo parlare.”

d) Verbi di parola o dichiarazione

λέγω, φημί, ἀγγέλλω → “dire, affermare, annunciare”es. φησὶ Σωκράτην σοφὸν εἶναι — “Dice che Socrate è saggio.”

e) Verbi di speranza, timore, attesa

ἐλπίζω, φοβοῦμαι, προσδοκῶ → “sperare, temere, attendere”es. ἐλπίζω ἐπιτύχειν — “Spero di riuscire.”φοβοῦμαι ἀδικεῖν — “Temo di commettere ingiustizia.”

Vuoi rimanere aggiornato sulle nuove tecnologie per la Didattica e ricevere suggerimenti per attività da fare in classe?

Sei un docente?

soloscuola.it la prima piattaforma
No Profit gestita dai

Volontari Per la Didattica
per il mondo della Scuola. 

 

Tutti i servizi sono gratuiti. 

Associazione di Volontariato Koinokalo Aps

Ente del Terzo Settore iscritta dal 2014
Tutte le attività sono finanziate con il 5X1000