Linguaggio e pensiero nel CLIL

In questo articolo Silvana Daniele e Letizia Maria Fossati, autrici de “La GuidAgenda CLIL”, ci introducono al concetto di linguaggio e pensiero nel CLIL (Cognitive Academic Language Proficiency).

Nell’articolo precedente (Quale lingua per la lezione CLIL?), avevamo cominciato ad analizzare quale tipo di lingua offrire ai nostri alunni durante un percorso CLIL.

In genere, soprattutto riferendoci a classi terze, quarte e quinte della scuola primaria, i discenti hanno già un certo bagaglio di lessico in inglese da usare in varie situazioni, ad esempio come:

salutare; chiedere qualcosa; rispondere a domande sulla propria identità.

Si tratta di un tipo di lingua che richiede interazioni non sofisticate, su argomenti comuni e quotidiani. In estrema sintesi,
si allude ad abilità linguistiche con funzioni sociali e comunicative, che vengono indicate con l’acronimo BICS, Basic Interpersonal Communication Skills.

Nei …..

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CLIL: abilità linguistica e competenza comunicativa

BICS e CALP sono due acronimi importanti e si riferiscono ad abilità fondamentali nel processo di acquisizione della competenza linguistica. Silvana Daniele e Letizia Fossati, autrici per Gaia Edizioni de La GuidAgenda CLIL, ci illustrano la teoria dell’iceberg di Cummins.

Nell’articolo del mese di novembre 2022, Linguaggio e pensiero nel CLIL, avevamo incontrato due acronimi, BICS e CALP, che indicano le due abilità che stanno alla base della competenza linguistica, secondo Cummins (1989).

Con la sigla BICS (Basic Interpersonal Communication Skills) indichiamo le abilità comunicative interpersonali di base, quelle che mettiamo in atto quando parliamo nella vita quotidiana, nelle conversazioni tra amici e nelle relazioni informali; con CALP (Cognitive Academic Language Proficiency) denominiamo la competenza linguistica cognitivo-accademica, la lingua che ci serve per affrontare un contenuto disciplinare.

Cummins’ Iceberg Theory

Source: Jim Cummins & Centre for Intercultural Learning (Canada)

Nell’immagine della teoria dell’iceberg di Cummins, le abilità comunicative di base sono rappresentate dalla parte emersa dell’iceberg, quelle messe in atto quando si svolgono attività cognitivamente poco esigenti e legati al concreto (context embedded), mentre la parte sommersa dell’iceberg rappresenta i compiti complessi, slegati dal contesto, astratti (context reduced).

Si tratta quindi di un processo che l’apprendente deve compiere per passare da una lingua legata al contesto a quella completamente astratta dello studio accademico.

Vediamo nel concreto questo passaggio attraverso alcune attività da proporre in classe.

Le attività in classe

Context embedded. Usiamo la lingua di sopravvivenza per attività legate al contesto e semplici, quali:

giocare (ad esempio I go to the market and I buy …);

utilizzare il TPR (Total Physical Response);

dare vita a semplici conversazioni, domande e risposte, in cui l’interlocutore, l’insegnante, aiuta nella comprensione con la mimica facciale o con i gesti (ad es: mostrando una matita ed una penna, si chiederà «Do you want a pencil or a pen?»);

seguire direzioni, dietro un modello dato o leggere indicazioni corredate da immagini;

completare un semplice questionario, dietro modello dato.

Nel passaggio dal Context embedded al Context reduced, l’insegnante proporrà attività o assegnerà compiti ancora legati al contesto, ma cognitivamente via via più complessi, come:

scrivere schede di libri letti, dietro modello dato;

utilizzare grafici, immagini, realia, role plays;

recitare avendo un semplice copione;

fare esperimenti scientifici, contestualmente all’insegnante o subito dopo.

Context reduced. Le attività diventano slegate dal contesto, cognitivamente più esigenti; poiché l’intervento dell’insegnante va scomparendo e l’apprendente diventa il vero artefice del proprio apprendimento, qui è possibile una maggior presenza di errore da parte degli studenti.

dare vita a conversazioni telefoniche (non c’è più l’aiuto della mimica facciale o dei gesti);

completare un form in autonomia, senza più un modello da seguire;

leggere indicazioni o seguire direzioni senza immagini;

scrivere semplici testi;

svolgere un compito senza una precedente spiegazione;

ascoltare le notizie del telegiornale;

leggere testi legati a contenuti specifici.

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