Eduscopio 2022, la scuola non deve puntare ai migliori, ma alla parte migliore di ciascuno
Ha ragione Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli di Torino e responsabile della ricerca Eduscopio sulla classifica tra scuole. Nel senso che il primo valore di queste indagini è mettere in guardia dai diplomifici. Ma da qui a farle passare come vere graduatorie qualitative delle scuole, per influenzare le scelte dei ragazzi e delle famiglie, ce ne vuole.
Non si richiami il concetto di “merito” (oggi addirittura, come se ce ne fosse bisogno, nella stessa titolazione del ministero dell’istruzione), per giustificare, infine, queste classificazioni, neanche fossimo ad una gara sportiva. Perché le variabili sono così tante che, come sa chi la scuola la conosce, non ci sono automatismi, quasi degli algoritmi, nella logica delle valutazioni. Per lo sfondo socio-educativo di ogni atto di apprendimento. Ovvio, ed è sempre giusto riconoscerlo, che queste indagini servano a dire che tante scuole e tanti docenti stanno facendo il loro