Carriera alias, no alle diffide delle associazioni. Bene fanno le scuole, numerose sentenze sostengono il riconoscimento di tale diritto
Riceviamo e pubblichiamo l’articolo di Antonio Rotelli, già assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Udine.
Nei giorni scorsi un’associazione ha annunciato, con un certo clamore mediatico, di aver «diffidato» molte scuole al fine di ottenere il ritiro del «Regolamento per la carriera alias» sotto la minaccia di adire le vie legali. Con questo articolo vorrei offrire alle scuole il punto di vista di un giurista che da anni studia questi temi nell’ambito dell’ordinamento scolastico.
Il regolamento per l’attivazione della «carriera alias» è lo strumento che da qualche anno un numero crescente di scuole va adottando – sulla scia di quanto ben prima hanno fatto le università – per consentire agli studenti e alle studentesse che nel loro percorso di crescita sperimentano un genere non corrispondente a quello che è stato assegnato loro alla nascita, di chiedere di utilizzare nell’ambito della comunità scolastica