Personalizzazione apprendimenti studenti ad alto potenziale cognitivo

La personalizzazione degli apprendimenti per le studentesse e gli studenti ad alto potenziale cognitivo.
Ruolo del Dirigente scolastico per la valorizzazione del merito e delle eccellenze. Stato dell’arte e ricognizione normativa.

di Carmelo Salvatore BENFANTE PICOGNA, Dario Angelo TUMMINELLI, Zaira MATERA

Nel grande capitolo dei Bisogni Educativi Speciali (BES, Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012) rientrano le alunne e gli alunni ad alto potenziale cognitivo, (apc), meglio conosciuti, in ambito internazionale, con il termine anglosassone giftedness, tradotto in Italia con “plusdotazione”, “iperdotazione”, “superdotazione” o più semplicemente con “gifted children” ossia “bambini dotati”.

L’idea di “dono” rimanda immediatamente a qualcosa che si possiede sin dalla nascita, qualcosa che non tutti hanno e di cui solo pochi eletti sono dotati.

Diverse ricerche, tuttavia, dimostrano come questa sia una falsa credenza. Secondo Anders Ericsson[1], accademico americano di psicologia, pensare che i talenti siano innati può portare a pericolose semplificazioni in base alle quali

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