Umiliazione e studenti, Valditara: “ho usato il termine umiliarsi, il ragazzo deve riconoscere di avere sbagliato”

Il ministro dell’istruzione e del Merito, Valditara, rispondendo al Senato sulle linee programmatiche per la scuola, ha parlato anche dell’episodio che lo ha visto coinvolto sull’uso del termine “umiliazione”. Rispondendo alle domande, ha chiarito: “L’umiliazione? Risentite il mio intervento, ho usato il riflessivo ‘umiliarsi’, proprio della cultura cristiana. Il ragazzo deve accettare la sanzione, deve riconoscere di avere sbagliato, mettere dei limiti al proprio io. Bisogna essere seguito. La bocciatura non è adeguata. Dobbiamo aiutarlo con i lavori socialmente utili. Questa è la sfida vera che va nella valorizzazione della persona”.

E ha continuato: “Come rimediare agli atti di bullismo, che sono persecuzioni sistematiche? Queste portano alla diminuzione dell’aspettativa di vita, all’insuccesso scolastico. I lavori socialmente utili sono previsti dal nostro ordinamento, dallo statuto degli studenti del 1998. Spesso non ci sono le condizioni per poterli applicare”.

A rispondere alle parole di Valditara, sono stati gli esponenti del Movimento

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