Studenti con disabilità fuori dalle aule di numerosi istituti. I genitori dichiarano guerra. Succede in Australia

La preoccupante tendenza dei rifiuti, in sede d’iscrizione, operata da numerosi istituti educativi comprensivi australiani, dislocati sia presso realtà rurali che urbane, sta preoccupando enormemente gli Enti Locali, alle prese con una crisi sociale derivante dalla frizione tra famiglie e scuole, e le autorità centrali, tra cui il Senato, disposto ad aggiornarsi e pronunciarsi circa il caso entro la prossima settimana, quasi alle porte dell’anno nuovo. Le maggiori giustificazioni avanzate dai sindacati di settore, alla difesa delle istituzioni scolastiche, sono intrise di puro darwinismo sociale: i ragazzi con disabilità rallentano la produttività scolastica del sistema nel suo complesso senza favorirne inclusione alcuna, costituiscono un costo per un settore già alle prese con rincari e portafogli per istituto spesso insufficienti. La polemica con le famiglie è dovuta all’impossibilità dei genitori che, dovendosi occupare dei ragazzi con disabilitò, non hanno possibilità di svolgere alcuna attività professionale, senza contribuire dunque

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