La scuola deve sfornare fabbri e fonditori? O anche insegnare le letterature? Le criticità del Piano Scuola 4.0

Il “Piano Scuola 4.0” previsto dal PNRR — e adottato con decreto del ministro dell’istruzione n. 161 del 14 giugno 2022 — è davvero la pianificazione di un reale miglioramento del sistema scolastico italiano?

Considerando gli annosi problemi della Scuola nostrana (aggravati dalle tante riforme e controriforme degli ultimi 30 anni), esso appare lontano dalla realtà concreta: come un pamphlet ideologico, volto al definitivo sdoganamento della fede cieca ed assoluta nella tecnologia telematica quale unica panacea di tutti i mali della società italiana (a partire dalla Scuola). Pagine e pagine di istruzioni operative, di guide alla presentazione dei progetti sulla piattaforma, di indicazioni per generare il “CUP” (“Codice Unico di Progetto”). Un’attenzione esclusiva (e ossessiva) per “scuole innovative, cablaggio, nuovi ambienti di apprendimento e laboratori”, “trasformazione delle aule in ambienti innovativi di apprendimento”, “realizzazione di laboratori per le professioni digitali del futuro”. Il tutto con dettagliati resoconti

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