All’approssimarsi della primavera, si avvicina il bando del corso di specializzazione sul sostegno VIII ciclo. A tal proposito, si sta diffondendo la voce secondo cui tale ciclo sarebbe l’ultimo. Sarà davvero così? Esaminiamo i fatti, basandoci sulle fonti ministeriali.
La realtà dei fatti
L’unica fonte da citare è la nota n. 39588, pubblicata dal Ministero dell’Università e della Ricerca in data 17 dicembre 2021. Citiamo la parte interessata:
Si comunica che, nelle more dell’attuazione delle procedure previste dai decreti legislativi nn. 59 e 66 del 2017, al fine di garantire la formazione dei docenti specializzati sul sostegno didattico per il triennio 2021-2024, il Ministero dell’economia e finanze, con nota prot. n. 5882 del 15 giugno 2021, ha autorizzato un numero complessivo di 90.000 posti.
Nero su bianco è chiaramente scritto che 90 mila sono i posti autorizzati dal Ministero dell’Economia e Finanze per il triennio 2021-2024.
Considerando che 25.874 sono stati i posti banditi per il settimo ciclo, a. s. 2021/22, si evince chiaramente come i rimanenti 64.000 posti circa debbano essere suddivisi tra il prossimo ciclo, l’ottavo (a. s. 2022/23), e il nono ciclo (a.s. 2023/24).
Dunque no, l’ottavo ciclo non sarà l’ultimo: seguirà almeno un nono ciclo, nel 2023/24.
Del resto, anche Max Bruschi ha così scritto recentemente, in un post su Facebook:
La “non notizia” secondo cui il prossimo ciclo di specializzazione sul SOS sarebbe l’ultimo è TOTALMENTE destituita del sia pur minimo fondamento.
Incogniti sono al momento, semmai, il numero complessivo dei posti attivati per il 2022/23 e la suddivisione nelle varie università. Il bando dell’ottavo ciclo, che sarà pubblicato con ogni probabilità nei mesi primaverili, chiarirà tali aspetti.
E poi?
Solamente dopo la conclusione del triennio di cicli già autorizzati, le cose potrebbero cambiare. Infatti, il Ministero potrebbe attuare la riforma già prevista dal D.lgs 66/201, che prevede l’attivazione di un nuovo percorso per il conseguimento della specializzazione solamente nella scuola dell’infanzia e primaria, ma che non contempla cambiamenti al percorso di specializzazione della scuola secondaria.
Naturalmente, l’Esecutivo in futuro potrebbe attuare il D.lgs., così come decidere di mantenere l’attuale struttura del corso di specializzazione sul sostegno (strada che sembra la più semplice da seguire). Al momento, è troppo presto per fare previsioni.
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