“Serve una scuola europea che agevoli la mobilità di bambini e ragazzi fra i Paesi dell’UE. Seguire l’esempio dell’Università”. La proposta del rettore della Bocconi
Di redazione
“L’Unione non ha fatto, però, ancora abbastanza per chi si affaccia al mondo, per i bambini, per le future generazioni, che non hanno diritto di voto. L’integrazione europea non ha praticamente toccato la scuola”.
Lo dice il Rettore dell’Università Bocconi, Francesco Billari, nel suo intervento su La Repubblica in cui riflette sulle prospettive di integrazione e condivisione culturale per gli studenti italiani con quelli dell’Unione.
“Non esiste un sistema scolastico europeo – prosegue Billari – che agevoli la mobilità dei bambini e dei ragazzi tra Paesi dell’Ue quando si spostano con i loro genitori, né gli “scambi” per chi è verso la fine degli studi medi superiori. Vi è un esempio virtuoso ma circoscritto: le “Scuole Europee”, progettate per i figli dei funzionari dell’Unione Europea. In Italia ne esiste solo una, a Varese“.
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