Troppi anglismi nella lingua italiana escludono i meno istruiti, l’Accademia della Crusca vuole un glossario per il Piano Scuola 4.0

La Biblioteca dell’Accademia della Crusca

Rischia di comportare limiti interpretativi e anche discriminazioni sociali l’eccesso di parole inglesi introdotte nel linguaggio comune italiano: largo, quindi, ad un glossario che fornisca “una spiegazione univoca degli anglismi utilizzati”, a partire dal Piano Scuola 4.0 adottato con decreto del ministro dell’Istruzione nello scorso mese di giugno per inquadrare le attività didattiche legate alla digitalizzazione. La proposta non può passare “in sordina”, perché giunge dall’autorevole Accademia della Crusca, la quale pone degli interrogativi sulla effettiva utilità della quantità “notevole di prestiti integrali” dall’inglese e rilancia dei termini chiari, italiani, che arrivino ad un testo che proponga “il rinnovamento della scuola italiana”.

I linguisti: parole chiare anche per chi lavora nella scuola

Dall’Accademia della Crusca giunge quindi l’appello pubblico perché “si metta in circolazione una versione del piano ‘tradotta’ per gli utenti comuni non specialisti, o, più semplicemente, si unisca

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