Giuseppina che da Napoli va a Milano in treno per lavorare? I dubbi sulla veridicità della storia della collaboratrice scolastica. “Digito ergo sum”, dai social ai cacciatori di bufale

Di Anselmo Penna

Segugi delle bufale e T9visti all’attacco sulla storia di Giuseppina la “bidella” di Napoli che presta la sua forza lavoro alla dinamica Milano e che invece di riversare parte del suo stipendio nella internazionale metropoli italiana, pagando l’affitto ad un proprietario di appartamento in loco, avrebbe deciso di foraggiare il servizio pubblico nazionale viaggiando in treno giornalmente.

Brevemente, la storia raccontata

Giuseppina si alzerebbe alle 3.30, salirebbe su un Frecciarossa (treno che mi pare a Sud di Napoli non ci vada, beata lei che ne può usufruire) alle 5.09 (e non alle 5.10 perché il Frecciarossa è puntualissimo), 4 ore e mezza di viaggio, ore 9.24 arrivo a Milano, servizio alle 10.30. Ore 17 si stacca dal lavoro e si rientra. Il giorno dopo ripartenza.

I dubbi sulla questione economica

Dubbi sulla

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