Violenza contro gli insegnanti, ne parlano tutti persino una Littizzetto, ma nessuno fa nulla

La violenza diffusa nelle scuole contro i docenti ha risentito  certamente di un clima di impunità nei confronti di alunni e genitori molto presente nelle scuole italiane, una tendenza a capire, giustificare, perdonare sempre e comunque, a minimizzare, tacere, lasciar correre, a isolare il docente colpito nella logica: con me si comporta bene, mi meraviglio,  è un così bravo ragazzo. 

Le aggressioni certamente non sono comparse quest’anno, lo scrive uno che ha insegnato a Napoli  in una scuola di frontiera,  oggi però, a differenza di ieri, vengono  denunciate, appaiano finalmente  sui giornali e  paradossalmente le conosciamo anche grazie agli alunni che le riprendono  con i loro cellulari per diffonderle in rete per farsi beffe dell’insegnante e per delegittimarlo così l’intera istituzione scolastica, contando nell’inerzia  della Scuola e in particolare dei DS e su provvedimenti disciplinari del tutto inadeguati, anzi risibili.
Non è neppure una novità che genitori e

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SBC: violenza contro gli insegnanti, ne parlano tutti persino una Littizzetto, ma nessuno fa nulla

La violenza diffusa nelle scuole contro i docenti ha risentito  certamente di un clima di impunità nei confronti di

alunni e genitori molto presente nelle scuole italiane, una tendenza a capire, giustificare, perdonare sempre e

comunque, a minimizzare, tacere, lasciar correre, a isolare il docente colpito nella logica: con me si comporta

bene, mi meraviglio,  è un così bravo ragazzo.

Le aggressioni certamente non sono comparse quest’anno, lo scrive uno che ha insegnato a Napoli  in una scuola

di frontiera,  oggi però, a differenza di ieri, vengono  denunciate, appaiano finalmente  sui giornali e

paradossalmente le conosciamo anche grazie agli alunni che le riprendono  conni loro cellulari per diffonderle in

rete per farsi beffe dell’insegnante e per delegittimarlo delegittimando così l’intera istituzione scolastica,

contando nell’inerzia  della Scuola e in particolare dei DS e su provvedimenti disciplinari del tutto inadeguati, anzi

risibili.

Non è neppure una novità che genitori e personaggi  televisivi ( cito il caso della Litizzetto) si lancino in difese

d’ufficio degli studenti, se si è fortunati condannano il gesto ma con tanti però  che alludono a presunte colpe di

insegnanti schiaffeggiati, presi a calci e a pugni o impallinati con una pistola ad aria compressa, questi insegnanti  sarebbero per la Littizzetto poco empatici.

La situazione è purtroppo  degenerata  anche per colpa dei Dirigenti Scolastici, questi per anni  e per un malinteso “buon nome della scuola” , per la paura di perdere clienti  hanno cercato e  in verità ci sono riusciti a tenere tutto sotto silenzio, nelle quattro mura della scuola,  con una  logica codina  dei panni sporchi si lavano in casa hanno convinto i docenti al silenzio e a non denunciare.

La situazione già era drammatica prima della pandemia come denunciavamo nell’anno scolastico 2018/19 connina petizione che raccolse 90.000 firme , poi  aveva avuto uno stop per forza di cose  con la DAD e ora il fenomeno è ripreso alla grande.

Quello che più  ci preoccupa e nello stesso tempo ci fa rabbia  è  che il fenomeno viene descritto nei minimi particolari , si dà  spazio anche  alle chiacchiere inutili  di una comica, si cercano di individuare le cause in modo analitico,  ma di concreto , come deterrente per limitarlo hic e nunc ,  non si fa nulla,  eppure si potrebbe  anzi si dovrebbe fare tanto come ha suggerito Scuola Bene Comune che a differenza della Littizzetto conosce i problemi della scuola reale.

Valditara ci dovrebbe spiegare il motivo di tanta inerzia. Un ministro deve risolvere i problemi non descriverli o aprire tavoli che è il modo di non risolvere nulla,  sarebbe come mandare la palla in tribuna e non in rete.

Libero Tassella  SBC

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