L’amarezza di Liliana Segre: la memoria della shoah cede. Pensare “a chi è morto per la colpa di esser nato”

La senatrice a vita Liliana Segre (fonte: locandina Testimonianza Liliana Segre ‘Figli della Shoah”)
Liliana Segre, senatrice a vita e già deportata nei campi di concentramento nazista, sopravvissuta all’Olocausto, è amareggiata. E questa sua afflizione la manifesta Palazzo Marino, a Milano, per presentare assieme al sindaco Beppe Sala le iniziative per il Giorno della Memoria, il 27 prossimo, anniversario della liberazione di Auschwitz da parte dell’Armata Russa.
“Quando uno è così vecchio come me e ha visto prima l’orrore, e poi, arriva a sentire che si nega addirittura quel che è stato – ed è così da tanti anni, dalla fine della guerra circa – a un certo punto, la coscienza si sveglia. E ritiene che fra qualche anno della Shoah ci sarà una riga sui libri di storia, e poi nemmeno quella”.
“Il giorno della Memoria è inflazionato, la gente è stufa di sentire parlare degli ebrei.
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