La valigia di Anne Frank

Vi condivido l’attività che ho proposto ai miei allievi di classe quarta per integrare il percorso che trovate disponibile sul mio blog. La scheda è disponibile in tre diversi formati. La scheda è scaricabile gratuitamente qui.


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Il miglior sito per acquistare like Facebook

 

Facebook non ha alcun bisogno di presentazioni, si tratta della piattaforma che ha dato il via, per lo meno nel mondo occidentale, alla febbre social e, a oggi, vede coinvolti attivamente il 60% di tutti gli utenti internet del pianeta.

In sintesi, se si rappresenta un marchio o si è un personaggio conosciuto essere presenti su Facebook è semplicemente un must.Fin qui le cose sono facili, nel senso che aprire un account Facebook è davvero semplicissimo. La cosa più complessa, invece, è quella di far conoscere e apprezzare la propria pagina. E, se per un normale utente, che vuole semplicemente ritrovare i compagni delle elementari, la popolarità non è certo necessaria; per un personaggio o un’azienda è, invece, imprescindibile.Non esiste campagna di social media marketing che non includa Facebook tra le voci più importanti e non esiste strategia, degna di questo nome, che non abbia sulla to do list la voce “comprare like Facebook”. Si tratta di una pratica molto comune anche perché, come vedremo in seguito, presenta molti vantaggi. Tuttavia, sebbene la procedura di acquisto sia a prova di principiante, la scelta del fornitore giusto non è né intuitiva, né scontata. Eppure, è proprio il fornitore, in questo caso, a fare la differenza.Siccome comprare like Facebook è una strategia sempre più popolare, i siti che propongono questo genere di servizi si moltiplicano e non sempre è semplice distinguere un provider serio da uno improvvisato. Purtroppo, le conseguenze di una scelta poco felice non tardano ad arrivare e si manifestano come perdita dei like acquistati o, peggio ancora, di credibilità del profilo.Per questo motivo, abbiamo deciso di testare vari provider, alcuni molto noti, altri più nuovi, e di stilare una classifica dei migliori presenti in Italia.

Migliori 5 siti dove comprare like FacebookAbbiamo scelto i migliori siti per comprare like in base alla qualità dei servizi che propongono, tenendo in considerazione anche la riservatezza e la sicurezza. Un altro aspetto che abbiamo valutato è stata la competenza e disponibilità dell’ assistenza clienti, oltre al livello di difficoltà dell’interfaccia e alla varietà dei cataloghi. Se nei primi posti in classifica non ci sono grandi sorprese, abbiamo comunque trovato delle realtà più recenti che ci hanno sorpresi piacevolmente.

 

Il Migliore: ComprareFollower. È il miglior sito per comprare like Facebook, sia nel panorama italiano che in quello europeo.

Il favorito dalle aziende: SocialBoss. I professionisti del social media marketing ne apprezzano la modularità.

Il più semplice da usare: Followerious. Acquistare like Facebook da questo provider è davvero intuitivo.

Prezzi convenienti: Liketron. A fronte di un’alta qualità, i suoi prezzi sono ottimi.

Assistenza clienti: Popularity box. Se si acquistano like Facebook da questo sito, si viene accompagnati e aiutati a ogni step.

 

ComprareFollower

 

ComprareFollower domina da tempo il nostro mercato. Sebbene conoscessimo già l’alta qualità di questo provider, abbiamo deciso di testarlo nuovamente e abbiamo comprato vari pacchetti di like Facebook, oltre a qualche follower e altra interazione. Dobbiamo dire che l’unica sorpresa è stata constatare che si è ulteriormente arricchito di proposte. Non è un caso che ComprareFollower sia il più utilizzato dalle aziende e dalle celebrità, offre servizi per tutti i social media più importanti e per molte piattaforme emergenti o di nicchia. La qualità dell’acquisto è garantita da una garanzia di 30 giorni. L’alto livello del servizio, confermato anche dalle recensioni, rende questo sito il migliore su cui pianificare e mettere in marcia una campagna di visibilità social a 360°.

Discrezione e privacy, inoltre, sono una priorità per i gestori di ComprareFollower, mentre i metodi di pagamento sono variegati e completamente sicuri, sono infatti conformi ai più alti standard di sicurezza. Queste indubbie qualità, che negli altri gestori difficilmente si trovano tutte insieme, si uniscono a quello che è il punto di forza della piattaforma: gli sviluppatori. È un team di giovani professionisti che conoscono in modo approfondito il web e, di volta in volta, creano nuove soluzioni e proposte, prima ancora che i clienti si rendano conto di averne l’esigenza. In questo aspetto, il provider è assolutamente superiore ai suoi competitor che, spesso, si trovano a doverne imitare le scelte.Vantaggi di ComprareFollower:

Processo di acquisto dei like Facebook veloce, intuitivo e sicuro.

Garanzia di un mese sui like Facebook e su tutti i prodotti.

Massima privacy.

Ottimo rapporto qualità prezzo.

Varietà nei metodi di pagamento.

Consegna scaglionata per i pacchetti consistenti di like Facebook, in modo da riprodurre l’andamento della crescita organica.

 

Comprare mi piace su Facebook. 

SocialBoss

 

SocialBoss è un altro sito molto conosciuto e, in particolare, gode di un’ottima reputazione tra i professionisti del social media marketing. Offre pacchetti di prodotti per molti social network e noi l’abbiamo testato comprando svariati moduli di like Facebook. Si tratta di un provider famoso proprio per l’estrema modularità, cosa che consente di pianificare delle strategie e di metterle in pratica in modo chirurgico. La qualità del servizio è eccellente e l’assistenza clienti è impeccabile. I like Facebook che abbiamo comprato in piccoli slot sono arrivati immediatamente, mentre gli acquisti più consistenti sono stati consegnati in maniera scaglionata. La crescita, sul nostro account, era totalmente indistinguibile dalla crescita organica. SocialBoss, inoltre, offre molti diversi metodi di pagamento, la privacy è garantita, così come la sicurezza.

Vantaggi di SocialBoss:

Garanzia di un mese sull’acquisto di like Facebook e su altri pacchetti

Consegna veloce e spalmabile, quando necessario.

Campagne promozionali, lanciate frequentemente, che abbattono i costi.

Ottima assistenza clienti.

Interfaccia boomer friendly e accurata.

 

LiketronLiketron è il sito più amato dalle start up che hanno trovato in questo provider dei prezzi ultra- concorrenziali, a fronte di un’altissima qualità. Questo fornitore è famoso tra i millennial che, oltre ai prezzi accessibili, apprezzano l’interfaccia accattivante e i molti metodi di pagamento alternativi, tra cui anche le criptovalute. Liketron, inoltre, lancia periodicamente delle campagne che, oltre a consentire un ulteriore risparmio, prevedono la vendita di pacchetti misti, cosa che consente di iniziare una campagna social completa spendendo davvero poco. Anche con noi, l’assistenza clienti si è mostrata attenta e collaborativa e la nostra privacy è stata tutelata durante tutto il processo d’acquisto.

Vantaggi di Liketron:

Prezzi competitivi.

Pagamento con cripto-valute.

Interfaccia accattivante.

 

FolloweriusAvevamo sentito parlare di Followerious e avevamo fatto qualche test. Questa volta abbiamo provato il servizio in varie declinazioni, oltre a comprare i like Facebook ci siamo riforniti anche di follower e commenti. Questo sito, sbarcato in Italia in tempi abbastanza recenti, offre like Facebook e altre interazioni provenienti da profili di grande qualità. I prezzi di listino sono ottimi e spesso vengono ulteriormente ribassati da sconti e promozioni. Anche in questo caso, la privacy e la sicurezza sono al top, inoltre, l’interfaccia è davvero semplice da usare.

Vantaggi di Followerius:

Prezzi interessanti.

Si possono comprare dei mini pacchetti di prova per i like Facebook.

Garanzia di 30 giorni su tutti gli acquisti.

Piattaforma innovativa in costante aggiornamento.

 

PopularityBoxPopularityBox è una new entry nel panorama italiano e ci ha subito incuriositi. Abbiamo deciso di comprare like Facebook in una discreta quantità e abbiamo potuto constatare che il sito descrive in maniera esaustiva ogni prodotto, rispetta la privacy, è conforme ai migliori standard di sicurezza e, ciliegina sulla torta, garantisce ogni acquisto. I like acquistati sono arrivati in tempi molto rapidi e appartenevano ad account di ottima qualità. Questo provider è certamente meno fornito rispetto ai primi in classifica ma è in costante crescita e, vista l’ottima partenza, sembra destinato a esser qui per restare.

 

Vantaggi di PopularityBox

Like Facebook di comprovata qualità.

Alto standard di sicurezza.

Garanzia sull’acquisto di like Facebook e altri prodotti.

 

Comprare like Facebook italiani e internazionali: Quali sono i vantaggi?Se comprare like Facebook italiani o internazionali è diventata un’abitudine per gli influencer e i professionisti del web, il motivo è davvero scontato: funziona ed è economico. Si tratta di una strategia i cui benefici si possono vedere sia nell’immediato che a lungo termine, soprattutto se ci si affida a siti dalla comprovata serietà. Vediamo più nel dettaglio quali sono i vantaggi:

Incremento dei like e dei follower organici. Un post o una foto con molti like sono destinati ad attirare l’attenzione molto più di un contenuto che ne ha pochi. Inoltre, gli utenti si sentono più a loro agio a interagire su post o foto che hanno già molte interazioni. Questa tendenza è ben nota alle web agency e viene chiamata “Effetto Bandwagon”, ovvero effetto carrozzone. Le persone, di norma, imitano la maggioranza, di conseguenza più like ha collezionato un post, più è destinato a collezionarne in futuro, dando così una bella spinta al profilo che lo ha pubblicato.

Costruzione della Web reputation. Un profilo che ha pubblicato molte foto e post di successo, ha la fama di essere un profilo interessante e anche i suoi post futuri verranno guardati con maggiore attenzione. La web reputation è qualcosa di molto prezioso e, nei cicli di minor creatività, che capitano davvero a tutti, si trasforma in una vera e propria ancora di salvezza. Permette, per così dire, di vivere di rendita per un certo periodo di tempo.

Ritorno economico. Comprare like Facebook italiani o internazionali è un investimento a tutti gli effetti. I brand e le aziende sono alla continua ricerca di influencer e web celebrity che possano pubblicizzare i loro prodotti. I profili cui si rivolgeranno saranno solo quelli i cui post sono in grado di attirare l’attenzione del pubblico.

Come abbiamo visto, comprare like Facebook, così come comprare i vari tipi di interazione per ogni social network, porta diversi benefici, ma quali sono i tipi di account che ne ricevono maggior giovamento?

Nuovi profili. Quando si apre un nuovo profilo, su ogni social, c’è bisogno di investire molto tempo e molte energie. I primi post e le prime foto saranno quelle che faticheranno di più ad avere visibilità e i primi follower sono quelli più difficili da conquistare. Questo perché, come abbiamo detto prima, le persone tendono a seguire la maggioranza e la maggior parte degli utenti preferirà ignorare un profilo con poco seguito. In questa situazione, comprare like Facebook è un modo molto efficace per superare lo scoglio iniziale.

Profili consolidati. Tutti i profili di successo hanno dei cicli di crescita più lenta, si tratta di un andamento fisiologico per il quale non c’è molto da fare. Tuttavia, non conviene far durare a lungo un periodo di default. In questa situazione, comprare like Facebook, per post, foto o qualunque contenuto, permette di uscire dall’impasse e dare nuova linfa al profilo.

Aziende e marchi. Oggi è impensabile per un brand non essere sui social. Questo, da una parte, è un enorme vantaggio perché i social network offrono un bacino di utenti – e potenziali clienti – impensabile fino a qualche anno fa. Ma, oltre a essere un vantaggio, pone anche una nuova questione. Infatti, essere sui social con profili scadenti e di scarso richiamo è un clamoroso autogoal e può portare anche i clienti già acquisiti a passare alla concorrenza. Quindi, per dare una spinta ai profili social di un’azienda, comprare like Facebook o follower o altre interazioni, è spesso l’opzione migliore.

 

C’è differenza tra comprare like per foto e comprare like per post Facebook?In linea di massima non c’è grande differenza tra comprare like Facebook per una foto o per un post. In realtà, dipende da ciò che si vuole ottenere. Ad esempio, se abbiamo bisogno di mettere in evidenza il contenuto di una foto, si possono acquistare diversi like per darle maggiore rilevanza. Se invece, quello di cui si ha bisogno è che le persone leggano un post, bisogna fare in modo che questo post abbia molti like. Inoltre, se si vuole evidenziare l’impatto positivo, che una foto o un post hanno avuto sugli altri utenti, bisognerebbe comprare like Facebook per i commenti. Per concludere, è sempre consigliabile fare acquisti piuttosto variegati, in modo da simulare un andamento organico. È poco probabile che la foto di un profilo con 10 follower abbia 1.000 like, come è improbabile che un contenuto con 10.000 like abbia zero commenti.Come comprare Like su post, foto e video Facebook?Comprare like Facebook è, di norma, una procedura molto semplice in sé. La parte più complessa consiste nello scegliere il miglior sito per comprare like Facebook per le proprie foto, video e contenuti vari.In questo articolo abbiamo proposto 5 dei migliori siti per comprare like Facebook e, su ognuno di questi provider, si possono comprare molte interazioni per i contenuti dei propri profili sui social network.In tutti i siti presenti nella nostra classifica il modo per acquistare è intuitivo e consiste in pochi semplici passi:

Scegliere il pacchetto con il numero di like più adeguato

Inserire il link al contenuto per il quale si vuole maggiore visibilità

Selezionare il metodo di pagamento

Inoltrare l’ordine.

Tutti i siti proposti in questa recensione sono assolutamente sicuri e, in generale, è meglio non comprare mai quando la procedura si discosta da questa, ad esempio quando vengono richiesti dei dati sensibili o i metodi di pagamento sono poco sicuri.

 

Dopo quanto tempo riceverò i primi like?Sui migliori siti per comprare like Facebook, in generale, la consegna avviene molto rapidamente, anche il giorno stesso. Tuttavia, alcune volte viene scaglionata, soprattutto se si acquistano numerosi articoli e pacchetti con un grande numero di like. Si tratta di un’accortezza che fa in modo di simulare la crescita organica, così da non “allarmare” l’algoritmo che regola Facebook.

 

Quanto costa comprare like su Facebook?I prezzi, sui migliori siti per comprare like Facebook, rientrano in una forbice che si restringe nella misura in cui aumenta la quantità di like. E, come è logico, il prezzo per like Facebook cambia a seconda del numero di like acquistati.Per comprare:

20 like Facebook si spendono tra i 2 e i 5 euro;

per 50 like si va dai 2,5 agli 8 euro;

per 100 si oscilla tra i 3 e i 9 euro;

per 500 si possono spendere tra i 10 e i 20 euro;

per avere 1.000 like è bene preventivare una spesa tra i 20 e i 50 euro;

se si opta per 5.000 like il budget va dai 120 ai 300 euro;

mentre per 10.000 vanno investiti tra i 150 e i 350 euro.

Sui migliori siti per comprare like i prezzi di listino vengono spesso ribassati da sconti e campagne. Sconsigliamo di comprare like da un sito, attratti unicamente dai prezzi stracciati. In generale, se il prezzo è più basso rispetto a quelli descritti sopra, è molto meglio diffidare. Abbiamo testato moltissimi fornitori e, per avere un prodotto di qualità, non si può spendere meno di quanto esposto. I prodotti di scarsa qualità, non solo non portano alcun beneficio ma, in alcuni casi, possono danneggiare la web reputation.

 

Quanti like bisognerebbe acquistare?Non esiste una sola risposta a questa domanda, il numero di like da comprare varia a seconda di molti aspetti.In primo luogo, va comprato un numero di like che sia credibile in relazione al numero di follower della pagina.Inoltre, bisogna tener in considerazione che le foto, in generale, incassano più like rispetto a dei contenuti di testo e, un’ulteriore cosa da tenere in considerazione, è che, sebbene il like sia un’interazione abbastanza comune, è molto raro che un contenuto abbia solo like. In particolare, le condivisioni, di norma, sono molto più numerose dei like ed è necessario tener conto di questo aspetto.Per quanto riguarda il livello di engagement, inoltre, è bene sapere che la percentuale di interazioni è inversamente proporzionale al numero di follower. Per capirci, gli account con più follower hanno una percentuale di like più bassa rispetto a quelli con meno follower. Stiamo parlando di percentuale, non di cifre.Se fino a 10.000 follower si può avere una percentuale di like che sfiora il 10%, con 10 milioni di follower, questa percentuale si abbassa al 2%.La Coca-Cola, ad esempio, con i suoi quasi 90 milioni di seguaci, fa molta fatica a farli interagire. E, rispetto ai follower che ha, il numero delle interazioni è scarso.

 

 

Domande Frequenti (FAQ)

Comprare like Facebook è sicuro?Comprare like Facebook da uno dei siti che vi abbiamo proposto è sicuro al 100%, li abbiamo testati per voi.

 

È illegale acquistare like su Facebook?Assolutamente no. Comprare like Facebook non viola alcuna legge italiana o europea.

 

Devo fornire la mia password di Facebook?Mai. Nessun sito presente in questa classifica chiederà le tue credenziali di accesso a Facebook o a qualunque altro social network.

 

Come posso pagare per i miei like su Facebook?I metodi di pagamento sono dei più svariati, si va dalla classica carta di credito alle criptovalute passando per PayPal e altre forme innovative.

 

Le persone saranno in grado di dire che ho acquistato Mi piace di Facebook?Nessuno saprà che hai acquistato like Facebook se acquisti da uno dei siti menzionati.

 

ConclusionePer concludere, è bene ricordare che comprare like Facebook è sempre un’ottima strategia. Tuttavia, si tratta di una strategia volta a fare numero, in un social network dove i numeri sono molto importanti. Ma, aldilà dei numeri, la qualità va curata sempre e comunque e, sebbene ci siano molti strumenti che aiutano a migliorare in questo senso, la creatività umana rimane imprescindibile per avere dei contenuti di qualità. 

Vi racconto lo Spinario

È una scultura classica apparentemente ordinaria: un ragazzino seduto su un roccia che si sta togliendo una spina dal piede. Eppure lo Spinario – questo il nome con cui l’opera è conosciuta – ha una storia affascinante e per certi aspetti ancora misteriosa.

Tanto per cominciare: è una statua greca o romana?La versione bronzea conservata ai Musei Capitolini è considerata un’opera eclettica di origine greca perché creata unendo una testa del periodo severo (V sec. a.C.) a un corpo ellenistico del I secolo a.C.Questo spiegherebbe il motivo per cui i capelli non scendono verso il basso, come sarebbe ovvio per un capo chino, ma fluiscono elegantemente ai lati del volto.

Tuttavia lo Spinario era un’iconografia diffusa, tanto che oggi se ne possono osservare diversi esemplari, egualmente antichi, generalmente di età imperiale.

Ma andiamo al soggetto. È un giovane pastore greco? Sì, è possibile. Nell’età ellenistica (IV-I secolo a.C.) la scena di genere, cioè la rappresentazione di episodi ordinari, di momenti di vita quotidiana, era piuttosto comune. In questo caso il gesto del ragazzo non avrebbe alcun significato particolare, sebbene per i Greci la puntura di una spina fosse metafora del dolore procurato dall’innamoramento.
Nella cultura greca però potrebbe anche essere Podaleiros, figlio di Asklepios, guaritore dei piedi.

Presso i Romani invece lo Spinario rappresentava probabilmente Ascanio, il figlio di Enea e l’iniziatore della gens Iulia. Dunque non si tratterebbe di un semplice pastorello ma di una figura fondamentale all’interno del mito fondativo della civiltà romana.

Ma potrebbe essere anche il giovane Marzio, il messaggero che nel IV secolo a.C., nel corso della guerra contro Veio, corse fino a Roma per avvertire dell’imminente attacco da parte degli Etruschi. La spina, che si sarebbe conficcata nel piede durante il percorso, verrà tolta solo a missione ultimata, a sottolineare l’eroismo del giovane e il suo sprezzo del dolore.

Quale che sia l’identità del ragazzo, è indubbio che quel gesto banale di estrarre una spina dal piede abbia ispirato gli artisti per secoli.
È presente in tante chiese romaniche, soprattutto in quelle lungo le vie di pellegrinaggio, sotto forma di bassorilievo nei portali. In questo contesto la spina rappresenta il peccato o l’inganno della ricchezza: il fedele è chiamato quindi a fermare il cammino per liberarsi dal peccato e dalle tentazioni, prima di proseguire. Eccolo nella ghiera del portale della Basilica di Vézelay, in Francia.

Qui è in un rilievo dell’Abbazia di Cluny.

Mentre questo è a Milano, su uno dei portali della Basilica di Sant’Ambrogio.

Lo stesso significato religioso è presente anche nello spinario del mosaico pavimentale del Duomo di Otranto. In questo caso l’uomo che si toglie la spina corrisponde al mese di marzo nella parte dedicata al ciclo dei mesi.

È tutto enormemente più schematico e grezzo, ma il rimando è sempre al nostro antico ‘cavaspino‘. Stessa cosa nel mese di marzo della Fontana Maggiore di Perugia di Nicola e Giovanni Pisano del 1278.

Naturalmente ricompare nel Rinascimento, all’interno dell’ampia operazione di recupero della cultura classica. La prima apparizione si trova nientemeno che nella formella di Filippo Brunelleschi creata nel 1401 per il concorso per la porta Nord del Battistero di Firenze (competizione poi vinta da Lorenzo Ghiberti).Nella scena del Sacrificio di Isacco, nell’angolo in basso a sinistra, si può osservare un uomo seduto, intento a levarsi una spina dal piede.

Non si sa quale copia abbia visto Brunelleschi. Agli Uffizi se ne conserva una versione marmorea ma è certo che lo Spinario capitolino era conosciuto fin dalla fine del XII secolo, quando viene rinvenuto dal viaggiatore inglese Magister Gregorius da Oxford che lo cita nel suo De mirabilibus urbis Romae, anche se la vista dei testicoli che pendono tra le gambe hanno portato lo studioso a ritenere che si trattasse di una raffigurazione di Priapo.

Queste le parole con cui descrive lo Spinario:“De ridiculoso simulachro Priapi. Est etiam aliud aeneum simulacrum, valde ridiculosum, quod Priapum dicunt. Qui dimisso capite velut spinam calcatam educturus de pede, asperam lesionem patientis speciem representat. Cui si demisso capite velut quid agat exploraturus suspexeris, mirae magnitudinis virilia videbis.” 
Cioè: “La buffa statua di Priapo. C’è pure un’altra statua di bronzo, assai buffa, che si dice raffiguri Priapo. Egli, a capo chino, mentre sta per estrarre dal piede una spina appena calpestata, rappresenta l’immagine di chi sopporta un’acuta ferita. Se lo guardi con la testa chinata, come se tu cercassi di distinguere bene cosa vuol fare, potrai vedere le sue parti genitali di una misura notevole“.

Nel frattempo, nel 1471, papa Sisto IV sposta dal Laterano al Campidoglio la sua collezione di marmi e bronzi antichi per farne dono al popolo romano. Tra questi anche lo Spinario. Ed è qui che l’avrebbe visto Luca Signorelli, un altro artista rinascimentale, mentre era a Roma per disegnare statue e rovine. Affascinato da quel personaggio lo inserisce nelle scene sacre più diverse come un tondo con Madonna e Bambino del 1492 e un Battesimo di Cristo del 1508.

Un altro cavaspino è presente in un frammento della Pala Bichi, un’opera smembrata risalente al 1488-1489. Come quello del tondo, l’uomo in realtà non sta togliendo la spina ma sta compiendo l’operazione precedente e cioè togliersi la scarpa.

Non abbiamo più i disegni di Signorelli ma possiamo vedere simili studi sullo Spinario negli schizzi di Jan Gossaert (noto come Mabuse), il primo pittore fiammingo ad andare a Roma.Siamo nel 1509, l’epoca di papa Giulio II e dei grandi cantieri del Vaticano. Il corpo è più muscoloso dell’originale, ma è notevole il fatto che persino un artista del nord Europa, proveniente da tutt’altra cultura, sia stato attratto da quel bronzo.

Poco dopo cominciano a circolare le prime incisioni dello Spinario capitolino, come quella di Marco Dente del 1515-1527 con una vista laterale della statua (che improvvisamente ha sviluppato una schiena michelangiolesca).

… o quella più tarda di Diana Scultori Ghisi, datata 1581, conosciuta anche col titolo “Schiavo che rimuove una spina dal piede”. Grazie a queste opere, riprodotte in gran numero, la fama dello Spinario si diffonde a macchia d’olio.

Tante sono anche le copie tridimensionali della stessa epoca, come questa in avorio, di un autore tedesco.

La posa dello Spinario assume una tale forza visiva che gli artisti cominciano ad attribuirla anche a Venere. Eccola in due incisioni cinquecentesche mentre si asciuga un piede dopo il bagno e mentre si toglie una spina (secondo il mito, dalle gocce del suo sangue, cadute su una rosa bianca, nasceranno le rose rosse).

Con il Ritratto del cardinale Antonio Pucci di Pier Francesco Foschi del 1540, facciamo un salto di qualità. Lo Spinario infatti non è presente come iconografia, come gesto applicato a un personaggio, ma come citazione dell’opera originale, presente in miniatura sul tavolo del porporato a simboleggiarne la vasta cultura.

Lo Spinario non smette di affascinare gli artisti neanche in età barocca. Ecco gli schizzi di Peter Paul Rubens del 1608 in cui il ragazzo appare simile alla versione capitolina (ma con i capelli che scendono verso il basso) e anche con una posa differente, voltato a guardare l’osservatore mentre asciuga il piede con una pezza.

L’olandese Pieter Claesz, invece, lo inserisce in una natura morta del 1628. Stavolta si tratta di un gesso di grosse dimensioni posato su un tavolo assieme a tanti altri oggetti, a creare una splendida vanitas.Ci sono gli strumenti dell’artista: lo Spinario, la bacchetta reggipolso, la tavolozza con i pennelli e il quaderno dei disegni.  Ci sono strumenti musicali posati per terra, tra i quali un violino e un liuto capovolto. E poi libri, un’armatura e un bellissimo calice römer.Ma se tutto questo simboleggia la vita attiva del pittore, ecco che intervengono alcuni oggetti che alludono alla caducità della gloria e della vita stessa: il teschio, la lucerna appena spenta e l’orologio.

Nel passaggio al secolo successivo e con la crescita dell’interesse verso l’arte classica, lo Spinario non può che rivivere un nuovo momento di gloria. Il primo che lo ripropone è Giovanni Paolo Pannini nella sua celebre Galleria di vedute di Roma antica del 1758.Si tratta di una sorta di museo immaginario che raccoglie i monumenti romani in forma di dipinti e le sculture più famose: una sorta di raccolta di souvenir classici ideata per il conte Étienne François de Choiseul. Ovviamente non poteva mancare lo Spinario, collocato su un piedistallo nell’angolo in basso a destra.

Nel dipinto dell’inglese Johan Zoffany del 1772 che raffigura Gli accademici della Royal Academy, lo Spinario è citato invece nella posa del modello sulla destra, a suggerire l’importanza della cultura classica nella formazione degli artisti.

Pochi anni dopo, esattamente nel 1785, lo Spinario capitolino è raffigurato con grande precisione in un’incisione di Francesco Piranesi, figlio di Giovanni Battista. Nel testo che accompagna la stampa il ragazzo è presentato come un atleta vittorioso che potrebbe essersi punto il piede nel corso di una competizione.

Una statua così attraente non poteva che far venire l’acquolina in bocca anche a Napoleone. E così lo Spinario fu portato nel 1798 a Parigi, per arricchire il Museo Universale sognato dal futuro imperatore. Per fortuna, grazie all’interessamento di Antonio Canova, nel 1815 il bronzo è ritornato a Roma.
Da quel momento farà parte integrante dello studio di qualsiasi aspirante artista, tanto che nel 1839 ne uscirà pure una versione ‘a raggi X‘.

Non si tratta di un’immagine satirica ma di una tavola tratta da “Elementi di anatomia fisiologica applicata alle belle arti figurative” di Francesco Bertinatti (anatomista) e Mecco Leone (artista), un genere a metà strada tra scienza e arte diffuso nella metà del XIX secolo. Dello Spinario hanno realizzato addirittura due vedute, in modo da mostrare al meglio ogni articolazione.

Nel frattempo era diventato talmente comune da essere citato anche in tanti quadretti di genere.

Una delle ultime apparizioni del giovane cavaspino è di un insospettabile Gustav Klimt. Nella sua Allegoria della scultura del 1889, la scultura è personificata da una figura femminile nuda con gioielli vagamente grecizzanti. Dietro di lei statue e rilievi classici in marmo, mentre accanto spicca il piccolo bronzo, visto di fronte. Un omaggio allo Spinario capitolino di grandissima raffinatezza.

Sono pochissimi i casi in cui un personaggio del mondo antico riesce ad attraversare senza soluzione di continuità tutta la storia dell’arte. L’appartenenza a una civiltà pagana tendeva, infatti, a far scomparire questi soggetti nelle epoche in cui l’arte era più orientata verso i temi sacri, specialmente nel Medioevo.  Abbiamo osservato questo fenomeno, tra i tanti, con le Grazie, la Medusa.
Ma lo Spinario fa eccezione grazie forse alla giovane età e alla semplicità dell’atto che sta compiendo, un gesto che si è ammantato di volta in volta di nuovi significati, anche opposti, passando dall’allegoria di stoicismo al simbolo di fragilità e inesperienza.

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