Valutazione studenti: perché non eliminare trimestri e quadrimestri dall’anno scolastico?

La valutazione è il tema del momento, un tema sul quale abbiamo riflettuto e sentito pedagogisti, docenti e dirigenti. Vorremmo, qui, spingerci un po’ più in là e ipotizzare uno scenario formativo che preveda un’altra idea possibile di valutazione.

Partiamo dal D.P.R.24 giugno 1998 n. 249, meglio noto come Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria. All’articolo 2 comma 4 si legge che “lo studente ha diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento”.

Appare subito evidente che la valutazione non può risolversi in uno sbrigativo “Ti metto quattro” o anche “Ti metto sette, come ancora oggi accade nella maggior parte dei casi e delle scuole. Perché se l’obiettivo della valutazione deve essere quello di attivare nell’alunno quel processo

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