Emergenza energetica e difficoltà di approvvigionamento, come si comportano gli istituti scolastici d’Europa?
L’attuale conflitto in corso alle porte del Vecchio Continente ha ridimensionato fortemente il concetto di commodities ed il relativo utilizzo strategico al fine di mantenere in vita i sistemi produttivi, tra cui si collocano, a livello culturale e formativo, scuole, atenei ed istituzioni. Queste, specie per via degli scarsi ed inefficienti interventi di manutenzione ordinaria dei sistemi di distribuzione di energia ed utenze, sono soggette alla maggiore dispersione e costo di utilizzo, che talvolta, come accade nel Regno Unito ed Irlanda, incide pesantemente sul budget privato degli istituti, L’accesso alle rinnovabili ed all’energia verde ed il distaccamento dalle fonti fossili rappresenterebbe per le scuole un’ancora di salvezza. I problemi sono molteplici, espressi anche dai recenti rapporti Eurydice in riferimento allo stato degli edifici scolastici d’Europa: scarsa manutenzione e compatibilità con nuovi sistemi, generale vetustà dei luoghi per nuovi impianti, scarsi finanziamenti ed interesse politico. Ma non è così per alcuni